Scorie Nucleari in Toscana, le reazioni

Scorie nucleari in Toscana: pubblicata la lista delle possibili zone in cui l'Italia dovrà costruire il Deposito nazionale dei rifiuti radioattivi. Dalla Carta nazionale delle aree potenzialmente idonee (Cnapi) pubblicata sul sito della Sogin emerge che in Toscana sono due i luoghi potenzialmente idonei per il deposito nazionale delle scorie nucleari: Pienza-Trequanda in provincia di Siena e Campagnatico in provincia di Grosseto.

Le reazioni

Il presidente Eugenio Giani: "Il governo si ricrederà"
È contraddittorio valorizzare scenari paesistici che come nel caso della Val d'Orcia diventano patrimoni mondiali dell'UNESCO e prevedere poi depositi di scorie di materiale radioattivo nucleare, pur frutto di lavorazioni medicali. Sono convinto che il Governo si ricrederá sull'utilità di scelta ipotizzata in aree dove la bellissima Trequanda ai confini della Val d'Orcia o l'affascinante Campagnatico immerso nei tratti più belli della Maremma costituiscono un valore ambientale unico al mondo.

"Il ministro dell'ambiente Costa: "Cnapi attesa da anni, basta polemiche"

"La Cnapi è un atto che il Paese aspettava da tempo. Da troppi anni i rifiuti radioattivi sono stipati in siti provvisori. Pensiamo a tac, risonanze magnetiche o medicina nucleare: rifiuti che vanno messi in sicurezza. Oggi parte uno storico percorso. Non è tempo di polemiche". Lo ha scritto su Twitter il ministro dell'Ambiente, Sergio Costa (M5S), commentando la pubblicazione della Carta dei siti idonei per il deposito nazionale delle scorie nucleari (Cnapi).

Coldiretti: "Tutelare la vocazione agricola del territorio"

La scelta deve tutelare la vocazione dei territori della Toscana, una regione al top per l'agricoltura green con 16 prodotti IGP, 16 DOP e 461 prodotti riconosciuti tradizionali dal Mipaaf, con un forte e rinnovato impegno nel custodire semi, animali o piante a rischio di estinzione e il primato della sicurezza alimentare. E’ quanto afferma Coldiretti Toscana, alla notizia che nella Carta dei siti potenzialmente idonei alla costruzione del Deposito nucleare nazionale la Toscana è indicata con 2 aree ubicate tra Siena e Grosseto che comprendono i Comuni di Pienza e Campagnatico.

"Va tutelato il nostro modello di sviluppo costruito attorno all’agricoltura e alla multifunzionalità quali fattori di salvaguardia e promozione del territorio, con le filiere agroalimentari che rappresentano un’inestimabile opportunità proprio per il consolidamento e il rilancio delle dinamiche economiche territoriali con una attenzione sempre alta alla sicurezza ambientale e alimentare”, ribadisce Fabrizio Filippi, presidente di Coldiretti Toscana.

Coldiretti sottolinea l’importanza di un processo trasparente per la necessaria messa in sicurezza dei rifiuti radioattivi, dove le necessarie garanzie di sicurezza – precisa Coldiretti - vanno accompagnate da una forte attenzione al consumo di suolo evitando nuovi insediamenti con il riutilizzo e la bonifica di aree industriali dismesse. L’allarme globale provocato dal Coronavirus – aggiunge Coldiretti - ha fatto emergere una maggior consapevolezza sul valore strategico rappresentato dal cibo e dalle necessarie garanzie di qualità e sicurezza che vanno difese e valorizzate per difendere la sovranità alimentare, ridurre la dipendenza dall’estero e creare nuovi posti di lavoro.

'Per Siena': Occorre scongiurare un pericolo per il territorio

Che una zona di 178 ettari compresa tra i Comuni senesi di Pienza e Trequanda sia stata individuata tra quelle “potenzialmente idonee” ad ospitare il Deposito nazionale dei rifiuti radioattivi, ci lascia interdetti. Non è la solita sindrome di “Nimby” ma la valutazione oggettiva su un territorio che identifica le sue risorse economiche e culturali con il paesaggio. Stiamo parlando delle famose “aree interne” sulle quali lo Stato sta investendo. Inoltre il Ministero delle politiche agricole ha riconosciuto il Paesaggio rurale storico di Trequanda, l’Unesco ha inserito sia Pienza che la Val d’Orcia (di cui questo Comune fa parte) nel Patrimonio mondiale dell’umanità. E se pensiamo alle centinaia di aziende agrituristiche oppure alle decine di produzioni di qualità delle nostre zone, legate alla terra, in molti casi contraddistinti da marchi Dop, Docg, Docg e da tanti riconoscimenti, che senso ha compiere scelte che possono vanificare questi attestati e questi traguardi? Il movimento Per Siena esprime solidarietà e pieno appoggio al sindaco di Trequanda Roberto Machetti, a quello di Pienza Manolo Garosi e al presidente della Provincia Silvio Franceschelli nella loro protesta. Speriamo comunque che il nulla osta del ministero dello Sviluppo e del ministero dell'Ambiente alla Sogin, per la pubblicazione della Carta nazionale di 67 aree potenzialmente idonee (Cnapi), non abbia riscontri concreti per il nostro territorio. In ogni caso, Per Siena sarà sempre al fianco delle amministrazioni comunali e di quelle forze politiche e civiche che vorranno opporsi ad una scelta che appare grave non solo per i Comuni direttamente interessati ma per un’area ampia, che riguarda anche la città di Siena.

Mattia Savelli, Gianfranco Maccarone e Emanuele Andreucci, dirigenti provinciali di Fratelli d’Italia: "Un vero e proprio scempio"

La notizia, apparsa su alcune testate locali, secondo cui la Sogin, società statale incaricata dello smantellamento degli impianti nucleari italiani e della gestione e messa in sicurezza dei rifiuti radioattivi, avrebbe individuato alcune aree idonee alla creazione di depositi per rifiuti radioattivi tra le quali risulta una porzione di territorio compreso tra i comuni di Pienza e Trequanda desta non poche preoccupazioni. Ci teniamo a sottolineare che l’inserimento dell’area tra quelle dichiarate idonee non significa che sicuramente vi sarà creato un deposito però il rischio c’è e vogliamo che Regione ed enti locali, che saranno chiamati a partecipare alle consultazioni, si dichiarino fermamente contrari a questa ipotesi.

La zona in questione si colloca nella Val d’Orcia, patrimonio Unesco per il connubio tra territorio e cultura" - continua la nota - "un sito di stoccaggio di questi rifiuti radioattivi sarebbe uno schiaffo ad una delle perle della nostra Nazione. Tale eventualità è, a nostro avviso, da scongiurare perché da un lato potrebbe rappresentare un forte rischio per la salute della popolazione residente nei pressi del sito e, dall'altro, si andrebbe a danneggiare un territorio noto in tutto il mondo non solo come meta turistica ma anche per le sue eccellenze enogastronomiche con conseguente impatto negativo sulle attività produttive e ricettive".

Conclude la nota: "Per tali motivi rivolgeremo il nostro impegno per tutelare l’area ed opporci fermamente a questo progetto, al fine di tutelare la salute dei cittadini e l’economia del territorio.”

Scaramelli (Italia Viva): "Follia mettere le scorie in Toscana. Sarebbe un crimine"

"Follia anche solo pensare di individuare un sito di scorie radioattive e nucleari a Pienza. Pienza è un sito UNESCO e con la Val d'Orcia sono Patrimonio dell'Umanità. Serve dire No e fermare tutto. Non si può accettare che venga commesso questo 'crimine ambientale' contro il nostro territorio".

A dirlo Stefano Scaramelli, vicepresidente del Consiglio regionale della Toscana e Capogruppo di Italia Viva, sull'elenco delle 67 zone che potranno potenzialmente ospitare il Deposito nazionale dei rifiuti radioattivi italiani, pubblicato da Sogin.

Nell'elenco Pienza e Trequanda sono addirittura in zona A fra le fasce A, B e C, ovvero nella cerchia dei primi 23 siti più idonei sulle 67 zone che potrebbero ospitare scorie radioattive.

"Forse alcuni non sanno - continua Scaramelli - che Pienza è patrimonio UNESCO, simbolo e cuore non solo delle terre di Siena ma della Toscana. Nella Valdorcia nascono le migliori produzioni agricole del Belpaese. Un territorio che per cultura, paesaggio, architettura, storia è patrimonio mondiale. Fermatevi prima di fare altri danni. Lanciamo una petizione affinché - continua Scaramelli - la sostenibilità ambientale sia al primo posto. Stiamo predisponendo anche una mozione per chiedere che la Regione Toscana si attivi nei confronti del Governo per tutelare lo sviluppo sostenibile, culturale e paesaggistico della Toscana tutta, scongiurando questo pericolo". Insieme a Pienza e Trequanda, infatti, c'è anche il cuore della Maremma nell'elenco dei rifiuti nucleari con Campagnatico.

Picchi (Lega): "Mai rifiuti a Pienza"

"La Lega si opporrà con ogni mezzo a disposizione per impedire che il sito di stoccaggio di rifiuti nucleari sia a Pienza. E' una follia che solo il PD poteva ipotizzare.

I Democratici confermano la loro incapacità di gestire il territorio di Siena. Dopo la morte economica con la distruzione del Monte dei Paschi, e l'incapacità in regione di gestire il ciclo dei rifiuti ordinari, adesso ci riprovano scaricando in una delle aree paesaggistiche più belle al mondo e ancora marginalmente toccate dall'inquinamento rifiuti nucleari che richiedono infinite colate di cemento per essere custoditi in sicurezza. Forse i Dem di Siena non sanno che tratta di un'area patrimonio UNESCO e di elevatissimo volore turistico?"

Così Guglielmo Picchi, deputato della Lega e commissario provinciale del partito, dichiara il netto no all'ipotesi che a Pienza Trequanda sia realizzato deposito di rifiuti nucleari.

"Questo territorio e questa comunità non merita più di essere rappresentato dal Partito Democratico. Alle prossime elezioni suppletive per la Camera chiediamo ai cittadini di scegliere una alternativa seria per la gestione del territorio. Noi siamo senza se e senza ma per dire NO ai rifiuti nucleari a Pienza e Trequanda e questo sarà l'impegno del nostro candidato. Il PD non potrà fare altrettanto e non ha alibi, smetta di mortificare questo meraviglioso territorio."

Greenpeace: "Non condivisibile la strategia di dotarsi di un solo deposito nazionale per le scorie"

In attesa di studiare l’applicazione dei criteri che ha portato alla stesura della Carta nazionale delle aree potenzialmente idonee (Cnapi) a conservare i rifiuti radioattivi italiani di bassa e media attività, Greenpeace ribadisce di non condividere la strategia scelta dall’Italia, basata sull’unica ipotesi di dotarsi di un solo Deposito Nazionale che ospiti a lungo termine i rifiuti di bassa attività e, “temporaneamente”, i rifiuti di media ed alta attività.

Per l’organizzazione ambientalista, oltre a essere l’unico caso al mondo di gestione combinata dei rifiuti, tutto ciò ha implicazioni non secondarie: come la possibile decisione di “nuclearizzare” un nuovo sito vincolandolo a lungo termine alla presenza di rifiuti pericolosi. E l’ipotesi - tutta da verificare - che vi sia un consenso dei cittadini, e degli enti che li rappresentano territorialmente, a ospitare il deposito unico.

Secondo Greenpeace sarebbe stato più logico verificare più scenari e varianti di realizzazione del Programma utilizzando i siti esistenti o parte di essi e applicare a queste opzioni una procedura di Valutazione Ambientale Strategica (VAS), in modo da evidenziare i pro e i contro delle diverse soluzioni.

Il Programma non può, come è ovvio, risolvere la questione definitivamente, ma di fatto propone una lunga transizione, stimabile nell’ordine di un secolo, in cui la parte minore in volume dei rifiuti nucleari, ma fortemente maggioritaria della radioattività, è gestita “temporaneamente” in un Deposito unico che non può ospitarla definitivamente.

Nisini, Briziarelli e Potenti (Lega): "Governo deve assolutamente chiarire la propria posizione"

“Con una superficialità disarmante, e senza la minima condivisione,il Governo PD-Cinque Stelle sta procedendo alla scelta del sito nazionale per il deposito delle scorie nucleari. La Sogin, società di Stato incaricata del decommissioning, cioè lo smantellamento degli impianti nucleari, ha individuato ed inserito nell’elenco delle aree prese in considerazione, anche due importanti zone della Toscana: Pienza-Trequanda in provincia di Siena e Campagnatico in provincia di Grosseto”. Così i Senatori della Lega Tiziana Nisini , Luca Briziarelli, capogruppo della Lega in commissione ambiente al Senato e l’onorevole Manfredi Potenti.

“Come membri della commissione Ecoreati, chiederemo che in Governo riferisca su quanto proposto da Sogin -dichiarano Briziarelli , Nisini e Potenti.
Questo è un argomento delicatissimo su cui la commissione è già al lavoro e il Governo deve assolutamente chiarire la propria posizione, perché, per quanto strategica sia la realizzazione di un sito ad hoc per lo stoccaggio dei rifiuti radioattivi, l’importanza della materia necessita un approccio diverso da quello mostrato dall’esecutivo”.

“Inoltre -conclude Nisini- mi chiedo come sia possibile individuare un sito del genere in uno tra i territori più belli della campagna Toscana, riconosciuto a livello mondiale come un fiore all’occhiello della nostra regione ed inserito a pieno titolo nel sistema della Valdorcia che fa parte del patrimonio Unesco per il contributo artistico e naturale che rappresenta nella storia del nostro paese. C’è bisogno di scelte che guardino con prospettiva futura a rendere sempre più appetibile ed esclusivo il territorio della nostra provincia e non, invece, a prendere decisioni che, in questo modo, lo mortificano e lo danneggiano vanificando gli sforzi di tutti coloro che qui hanno scelto di abitare ed investire per il loro futuro”.

Ripani e Marrini (FI): “Follia il deposito nazionale di scorie nucleari in Maremma. Giani prenda posizione contro il Governo”

La Sogin, società statale responsabile dello smantellamento degli impianti nucleari italiani e della messa in sicurezza dei rifiuti radioattivi, ha pubblicato, con il nulla osta del Ministero dello Sviluppo e del Ministero dell’Ambiente, la Carta nazionale per le aree potenzialmente idonee alla realizzazione del deposito nazionale dei rifiuti radioattivi (CNAPI). Tra le aree che potrebbero soddisfare i requisiti di localizzazione spicca in Toscana il comune di Campagnatico, in provincia di Grosseto.

Pensare di mandare 78.000 metri cubi di rifiuti radioattivi nel cuore della Maremma e renderla la pattumiera nucleare d’Italia, compromettendo un paradiso di bellezze naturali, è pura follia! Una decisione calata dall’alto che arriva col favore delle tenebre e piomba come un fulmine a ciel sereno su un territorio a forte vocazione turistica e agricola, già tristemente noto alle cronache per altre vicende di accanimento ambientale mai risolte, come l’inceneritore di Scarlino.

Forza Italia si opporrà con tutte le forze rappresentando la voce del territorio ad ogni livello istituzionale. Annunciamo fin da subito un’interrogazione parlamentare per conoscere criteri e parametri che hanno portato all’individuazione della zona maremmana, seppur come area potenziale. Comune, Provincia, Regione, comitati, cittadini e politica tutta uniscano le forze per contrastare un piano rifiuti che per la Maremma è totalmente inammissibile e compromettente. Ci si attivi prontamente per l’elaborazione di osservazioni negative da presentare nella consultazione pubblica prevista dopo la pubblicazione della CNAPI.

Nel tritacarne è finita anche la Val d’Orcia con Pienza e Trequanda. Il Presidente Giani avrà il coraggio almeno stavolta di lottare contro il suo Governo per difendere l’ambiente e la salute dei toscani o finirà ancora una volta per chinare il capo sommessamente? Prenda una posizione netta e decisa. E lo faccia subito, senza tergiversare.

Fratoianni (Leu): "La gazzarra scatenata da Salvini e centrodestra fa pena. Se fosse stato per loro, l'Italia ora sarebbe piena di centrali nucleari e di scorie".

"Sono fra coloro che per decenni si sono battuti perché l'Italia abbandonasse una volta per sempre l'avventura energetica del nucleare, tecnologia antiquata e pericolosa.
In tutti quegli anni non ho mai visto un singolo esponente del centro destra al mio fianco. Anzi se fosse stato per Forza Italia, FDI e Lega immagino che ora ci sarebbero centrali nucleari disseminate un po' dappertutto. Per fortuna sono stati sconfitti." Lo afferma il portavoce nazionale di Sinistra Italiana Nicola Fratoianni.

"É per questo che sorprende e fa anche un po' pena - prosegue l'esponente di Leu - la gazzarra di queste ore lanciata da Salvini (quel Salvini che in Sardegna solo poco tempo fa andava a dire "non si può dire sempre no al nucleare, cominciamo a dire dei sì) e da molti esponenti del centrodestra, scatenati contro la pubblicazione dell'elenco dei possibili siti per il deposito nazionale delle scorie. "

"Intendiamoci, sono comprensibili in queste ore preoccupazioni e proteste degli enti locali di molte realtà individuate finora che fra zone sismiche, parchi naturali, beni culturali presenti mettono in discussione la loro presenza in questo elenco, ed è è giusto ora aprire un confronto chiaro e trasparente con gli enti locali e con i cittadini per l'individuazione del sito. Fare quello, cioè che il centrodestra quando è stato al governo non ha mai voluto fare."
Quello che non è accettabile - conclude Fratoianni - è la volgare propaganda di quelli che solo qualche anno fa, con il governo Berlusconi Lega nel 2003, cercarono senza riuscirci di imporre in modo autoritario ed antidemocratico il deposito a Scanzano. (E non mi ricordo proprio la presenza di Salvini, evidentemente impegnato a cantare canzoni contro i meridionali in qualche osteria)"

FdI: "Ipotesi scellerata"

"E' scellerata l'ipotesi del deposito di rifiuti nucleari a Campagnatico e Pienza" e "ci sfugge quale sia stata la logica che avrebbe portato il ministro dell'Ambiente, a far ricadere la scelta su queste due nostre realtà" in Toscana. Lo affermano in una nota Fabrizio Rossi, coordinatore regionale Fdi in Toscana, e Bruno Ceccherini commissario provinciale Fdi a Grosseto, parlando anche di "ipotesi assurda" e di "Governo cieco" mentre chiedono che la "Regione Toscana intervenga". "Se prendiamo Campagnatico, nelle campagne della Maremma, a due passi da un importante bacino idrografico come quello del fiume Ombrone, ci resta davvero difficile del perché di questa scellerata e cieca scelta - aggiungono -. Per non parlare poi anche dell'altra, Pienza che si trova in piena Val d'Orcia". "Sono state individuate tra le aree che potrebbero essere idonee allo stoccaggio di rifiuti radioattivi, anche i siti di Campagnatico e Pienza" ma "pensare di stoccare scorie e rifiuti radioattivi in territori dove la natura la fa da padrona, che hanno una prevalente vocazione agroalimentare, naturalistica e turistica come la Maremma e la Val d'Orcia, è davvero da pazzi".

CIA Toscana: "Eventualità inaccettabile"

«E’ una eventualità assolutamente inaccettabile ed improponibile. Ci opporremo con qualunque mezzo e in qualunque sede per difendere il territorio toscano dalla minaccia di due siti di scorie nucleari. Sono territori, quello fra la Val d’Orcia e la Valdichiana e l’area di Campagnatico, a forte vocazione agricola e paesaggistica, dove l’agricoltura di qualità, insieme al turismo, rappresenta un valore economico e sociale assoluto. Chiediamo un incontro urgente con il presidente della Regione Toscana e con gli assessori all’agricoltura e all’ambiente, con il Ministero delle politiche agricole, e con il Ministero dell’Ambiente. Non c’è spazio per scenari di questo genere che andrebbero a vanificare decenni di politiche volte all’agricoltura di qualità e alla sostenibilità ambientale. L’anno nuovo inizia proprio male: il Ministero dell’Ambiente invece di risolvere l’annoso problema del sovrannumero degli ungulati e degli animali selvatici, ci “regala” due siti di scorie nucleari. Ci attendiamo un rapido dietrofront».

E’ quanto dichiara il presidente di Cia Agricoltori Italiani della Toscana, Luca Brunelli, sulla proposta prevista dalla Carta nazionale delle aree potenzialmente idonee (Cnapi) pubblicata sul sito della Sogin e che individua a cavallo del comuni di Pienza e Trequanda (Siena) e Campagnatico (Gr) come siti idonei allo smaltimenti di scorie nucleari.

Cenni (PD): "Valdorcia non potrà mai ospitare deposito di rifiuti nucleari"

«Oggi, dopo un ritardo infinito che ci è costato un’infrazione a livello comunitario, è stata pubblicata la CNAPI, la Carta nazionale delle aree potenzialmente idonee ad ospitare un sito per stoccare e mettere in sicurezza rifiuti di origine medica, industriale e della ricerca. Si tratta di un atto sul quale si apriranno mesi di consultazioni pubbliche che valuteranno anche autocandidature. È assolutamente apprezzabile che a differenza di quanto avvenuto in passato con altre maggioranze – che a giudicare dalle dichiarazioni sembrano avere rimosso o dimenticato il tema – il Governo abbia voluto rendere pubblico questo documento in modo da inaugurare una stagione di approfondimenti, partecipazione e verifiche tecniche trasparenti.

Mi pare anche del tutto presumibile che criteri legati alla densità abitativa e forse di carattere geologico e sismico abbiano portato a una selezione meramente tecnica di aree possibili. Ed altrettanto evidente a me pare che aree patrimonio Unesco, con vincoli paesaggistici, urbanistici, con viabilità come quella che riguarda la Valdorcia e buona parte delle aree interne del nostro territorio non potranno mai ospitare un deposito per i rifiuti nucleari che devono rientrare nel nostro Paese.

Sono certa che il Governo escluderà, entrando nel merito delle varie ipotesi, tutte le realtà ad alto pregio ambientale, paesaggistico, rurale e coinvolgendo le amministrazioni comunali e regionali. A differenza di quanto tentarono di fare altri Governi, adesso – come dichiarato già dal sottosegretario Morassut – saranno decisive nelle consultazioni le volontà delle amministrazioni locali. E quindi non vedo alcun rischio per il nostro territorio».

I consiglieri PD: "Assurdo pensare di smaltire i rifiuti in Toscana"

“Siamo assolutamente solidali con i sindaci del territorio e abbiamo già predisposto un atto consiliare per rafforzare la posizione già espressa dal Presidente Giani e dall’assessore Monni, rispetto all’inserimento nella Carta nazionale delle aree potenzialmente idonee (Cnapi), pubblicata sul sito della Sogin (società di Stato incaricata del decommissioning degli impianti nucleari), di alcuni siti in terra toscana, nei comuni di Pienza, Trequanda e Campagnatico”. Questa è la dichiarazione del Capogruppo del Pd in Regione Vincenzo Ceccarelli, insieme alle consigliere Paris,Rosignoli e Spadi, dopo aver appreso la notizia. “Non credo che sia necessario neanche approfondire l’argomento. In tutto il mondo si sa che stiamo parlando di alcune delle aree paesaggistiche di maggior pregio che vi siano in Toscana. Territori che sono da tempo considerati patrimonio dell’umanità e quindi mi pare del tutto surreale che qualcuno possa pensare a trasformarli in siti per lo smaltimento di rifiuti radioattivi. La Toscana – prosegue Ceccarelli – ormai da molti anni ha avviato un percorso virtuoso per tutelare il suo paesaggio ed è stata la prima regione italiana ad approvare un Piano Paesaggistico condiviso con il ministero, proprio per garantire la massima tutela ed uno sviluppo che faccia del paesaggio una vera e propria risorsa sulla quale investire. Non so quali siano i criteri che Sogin ha messo alla base delle localizzazioni – conclude Ceccarelli - ma noi chiediamo al Presidente Giani di farsi parte attiva nei confronti del Governo e in particolare del Ministro Franceschini per far si che il Deposito Nazionale dei rifiuti radioattivi trovi una sede idonea, che tenga conto del contesto nel quale la si andrà ad inserire. E certamente questo non è il caso dei siti toscani individuati”.



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