A Casa Ilaria l'agricoltura sociale batte le difficoltà: il futuro del progetto

(Foto gonews.it)

Orto, ristorante, agriturismo, tante attività: come sta crescendo il progetto di inclusione sociale nel cuore delle colline pisane


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Collaborazione, accoglienza, lavoro di squadra. È ciò che si respira a Casa Ilaria, un progetto di agricoltura sociale e molte altre attività, che sta crescendo nel cuore delle colline pisane nel comune di Palaia, precisamente a Montefoscoli.

Casa Ilaria ha un obiettivo ben preciso: costruire risposte concrete ai bisogni occupazionali e lavorativi di persone particolarmente svantaggiate attraverso esperienze personalizzate nell’agricoltura sociale, ospitalità e ristorazione. Con il sostegno di educatori e operai professionali, tra i corridoi verdi delle colture e gli ettari di terreno, collaborano persone con disabilità, con problemi di salute mentale, tossicodipendenza e non solo. Questo attraverso piani precisi che si adattano ai bisogni di ognuno, secondo formule che spaziano dallo stage al tirocinio retribuito, fino anche all’assunzione lavorativa vera e propria. Dietro ogni attività è sempre presente il supporto psicologico, che segue ragazzi e ragazze nelle loro esigenze.

Si tratta di un progetto in espansione, partito nel 2016 e supportato dall’8x1000 alla Chiesa Cattolica, dalle donazioni e dai proventi della vendita dei prodotti coltivati direttamente nel luogo, biologici e a km 0, acquistabili direttamente sul posto o tramite la distribuzione nella provincia di Pisa (Ecco dove). Verdure di prima qualità, frutteto, miele e altro ancora: infatti nel domani di Casa Ilaria, è in programma l’apertura di un agriturismo, un ristorante, l’ampliamento della stessa produzione agricola e tanti laboratori creativi e di pet-therapy. E mentre proseguono i lavori di ristrutturazione del casolare, ogni giorno c’è chi raccoglie nascosto tra le foglie i frutti della terra. Le cariole corrono fino allo smistamento nelle cassette, con i prodotti freschi pronti a montare sui furgoncini dei fornitori.

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Tra le figure di riferimento di Casa Ilaria emergono Don Maurizio Gronchi, assistente spirituale della struttura, Laura Capantini presidente della Fondazione e Simone Brogi, presidente della Cooperativa, che oggi realizza concretamente l’inserimento lavorativo nell’agricoltura sociale.
Ad oggi ci sono 5 operai della Cooperativa, tra cui anche un’educatrice, che aiutano i ragazzi nel lavoro quotidiano dell’orto. A spiegarlo è Brogi, presidente della Cooperativa sociale Casa Ilaria. “È un sogno per tutti, abbiamo tante persone generose che ci sostengono davvero”. Nella prospettiva di crescita della struttura crescerà anche la capacità di ospitalità e inserimento: al momento sono 10 i giovani-adulti che collaborano nell’agricoltura sociale. “Siamo in contatto con i servizi sociali, con la Società della Salute che quasi mensilmente ci stanno sottoponendo ragazzi da poter inserire. Questo penso – continua Brogi – sarà anche il nostro scopo principale. Siamo una Cooperativa sociale e vuol dire questo, aiutare le persone che purtroppo sono più sfortunate di noi”.

Casa Ilaria è anche motivo di orgoglio per l’amministrazione comunale di Palaia, come spiega l’assessore al sociale Marika Guerrini. “È un posto dove ti senti veramente a casa. Li seguiamo e cerchiamo di stargli vicino”. Un furto due anni fa ha colpito il luogo: anche il Comune intervenne nel sostegno per recuperare ciò che era stato rubato, con una colletta organizzata tramite la Consulta del Volontariato. Inoltre negli anni, cene ed iniziative hanno supportato il progetto. “Come Comune siamo molto vicini a Casa Ilaria, c’è una bella collaborazione” continua Guerrini. “In piena pandemia, l’anno scorso, quando facevamo i pacchi alimentari per le famiglie, la Cooperativa ci ha inondato di prodotti da distribuire alle famiglie”.

Casa Ilaria, il servizio di Clivo Tv

Il progetto mantiene viva la memoria di Suor Ilaria Meoli, pontederese, medico infettivologo missionaria in Africa che con le sue competenze ha fatto tanto nella lotta all’aids, compresa la costruzione di un ospedale in Repubblica Centrafricana, scomparsa a soli 36 anni.

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Sono davvero tante le attività portate avanti a Casa Ilaria, compresi i centri estivi per ragazzi autistici, laboratori artistici, organizzazione di eventi, creazione di bomboniere solidali per ogni evento e così via. È già arrivo Ristor-Azioni, il percorso formativo in collaborazione con il Cavatappi Wine Food di Calcinaia dove giovani-adulti con sindrome dello spettro autistico si formano come cameriere di sala e aiuto cuoco. Un percorso che continuerà nel prossimo futuro nella struttura di Montefoscoli, dove i ragazzi troveranno il loro spazio all’interno del ristorante.

Un’occasione per molti non solo di inserimento lavorativo, ma di socialità, collaborazione, riabilitazione e divertimento: Casa Ilaria, dove sicuramente non si sta con le mani in mano e i progetti non mancano, è un vero esempio di inclusione sociale. Per altre informazioni e per sapere a che punto è il progetto e come supportarlo visita il sito.
Si ricorda che a Casa Ilaria, a fianco del casolare in ristrutturazione, si trova una Chiesa dove viene celebrata la messa ogni prima domenica del mese e dove si può entrare in contatto con questa realtà.

Margherita Cecchin



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