
L'avvocato dell'Assemblea permanente No Keu fa il punto dopo il ritrovo dei cittadini: "Se succede un precedente così sulla 429, cosa succederà agli altri siti?"
I cittadini delle frazioni lungo la Sr429 tra Empoli e Castelfiorentino si sono riuniti, ieri sera 3 marzo, al circolo Arci di Sant'Andrea chiamati a raccolta dall'Assemblea Permanente No Keu: "A 4 anni dallo scoppio dello scandalo ci è stato detto chiaro e tondo che Regione Toscana non ha intenzione di bonificare il pezzo della strada 429, sotto il quale sono state interrate 8mila tonnellate di Keu". Così i promotori l'indomani dell'assemblea straordinaria, convocata in seguito alla conferenza stampa del 26 febbraio su bonifiche e messa in sicurezza dei tre siti di Pontedera, Bucine (AR) e appunto del tratto del V lotto della Sr429.
Per quest'ultimo, secondo quanto emerso dall'assessora regionale all'ambiente Monni e dal commissario Vadalà, è prevista per il momento il "consolidamento della messa in sicurezza" e "il rafforzamento della copertura" (qui le dichiarazioni). Un elemento uscito un po' in sordina dalla conferenza stampa, ma che ha fortemente allarmato la stessa Assemblea permanente e alcuni gruppi consiliari empolesi. "Il presidente Giani, l’assessora Monni e il commissario Vadalà - dicono dall'Assemblea permanente - hanno affermato che per il sito empolese non è prevista la rimozione del materiale pericoloso, ma solo una nuova copertura in PVC del crinale", ossia i teli impermeabili già presenti dall'ottobre 2021, sei mesi dopo da quando era stata resa nota l'inchiesta della Dda di Firenze.
L'Assemblea Permanente No Keu: "Pretendiamo la bonifica della Sr429"
"Cittadini e cittadine hanno manifestato con forza la contrarietà ad una scelta vergognosa e irrispettosa per chi da quattro anni chiede di poter vivere senza paura e in sicurezza sul proprio territorio. La salute pubblica e la tutela dell’ambiente devastato dal Keu devono stare al primo posto" viene aggiunto dall'assemblea permanente. "Vorremmo rivolgere una domanda molto semplice alle autorità che dovrebbero vigilare sulla nostra salute. Come potete pensare che possiamo stare tranquilli di fronte alla prospettiva di convivere per sempre con tonnellate di materiale potenzialmente cancerogeno, protette e protetti da un telone in Pvc?" e ancora, "se domani, dai controlli che ci auguriamo continueranno per i prossimi decenni, emergesse che le acque di falda sono contaminate? Quale sarebbe il destino delle terre coltivate e dei pozzi con cui si approvvigiona la popolazione di tutta l’area?" continuano dall'assemblea, "pretendiamo la bonifica della strada 429!".
L'avvocato Scarselli: "Cittadini si sentono presi in giro, chiedono la rimozione del materiale"
Un ritrovo definito "molto partecipato. È emersa certamente l’insoddisfazione su quello che ha preannunciato la Regione, ovvero che la 429 non verrà bonificata ma essenzialmente verranno messi i teli. Il che significa che il problema rimarrà ai posteri e questo è totalmente insufficiente, perché non viene risolto". Così l’avvocato Scarselli, consulente dell’Assemblea permanente No Keu e legale che nel secondo filone processuale si è costituito parte civile per conto di 17 residenti della zona che insiste nel tratto interessato dalle indagini della 429. "Ad oggi sono 13 i siti conosciuti - prosegue tirando le somme dell’assemblea - ma noi sappiamo che ce ne sono almeno altri 60 sotto indagine. Se succede un precedente così sulla 429, cosa succederà agli altri? Se dovesse emergere che non ci sono i soldi, rimarranno in eterno? Un’altra domanda che è emersa è cosa sta succedendo adesso al Keu, questa sostanza dove viene mandata, le società la stanno ancora producendo e in che maniera?"
Sulla scelta della "messa in sicurezza" della Regione, per Scarselli è "perché non hanno i soldi per ora. Hanno un’idea della politica ambientale cieca". Per l'avvocato "è stata fatta questa conferenza stampa in cui è stato detto che vengono fatte le bonifiche, ma qui non viene fatto niente a parte a Bucine, poi la 429 rimane tutto com’è, Pontedera interviene in una situazione dove c’è già una sentenza del Consiglio di Stato in cui è stabilito che le società devono togliere quel materiale. Di fatto la montagna ha partorito un topolino e soprattutto è una visione sbagliata - prosegue tornando al sito empolese - si parla della messa in sicurezza, ma qualcuno quella roba lì la dovrà togliere tra cinque, dieci, vent’anni. Si lascia in eterno?". Inoltre, aggiunge Scarselli, "da quello che emerge ancora non hanno deciso l’appalto, la società che dovrà fare la bonifica". Sui rischi per il tratto empolese viene citato lo studio dell'Università di Pisa, "in certe condizioni di umidità il cromo trivalente presente nel Keu può trasformarsi in cromo esavalente, certamente cancerogeno".
Dunque, la richiesta principale dall'assemblea, "è che venga rimosso il materiale, costi quel che costi, vogliono far sentire la propria voce". Infine, tra i sentimenti dei residenti, non manca la preoccupazione: "Anche considerando che a questo punto cominciano a sentirsi presi un po’ in giro - conclude Scarselli - dato che sono passati quasi 4 anni".
Notizie correlate
Tutte le notizie di Empoli
<< Indietro





