Caso Bugetti, imprenditore ai domiciliari: per la Procura "sindaca assecondava sue richieste"

Ilaria Bugetti

Sviluppi importanti nell'inchiesta di corruzione che coinvolge anche l'ex sindaca di Prato Ilaria Bugetti. Questa mattina i militari del R.O.S. dei Carabinieri di Firenze hanno eseguito un’ordinanza di arresti domiciliari nei confronti di un imprenditore indagato per il reato di corruzione in concorso con l’ex sindaca. La misura è stata disposta dal Giudice per le indagini preliminari (GIP), che ha riconosciuto gravi indizi di colpevolezza.

Secondo quanto comunicato ufficialmente dal Procuratore della Repubblica di Firenze, Filippo Spiezia, il GIP ha accolto in pieno le contestazioni mosse dalla Procura, ritenendo che Bugetti avrebbe "assecondato le richieste dell’imprenditore" per via di un "rapporto di amicizia e gratitudine, derivato da benefici ricevuti nel tempo". Le accuse si fondano sugli articoli 110, 318 e 321 del codice penale, che puniscono i delitti di corruzione propria e concorso nel reato.

Per l'imprenditore è stata riconosciuta anche la necessità di applicare la misura cautelare: il GIP evidenzia infatti il concreto pericolo di reiterazione del reato, descrivendo una tendenza a strumentalizzare figure pubbliche per ottenere vantaggi personali, piegandone la funzione ai propri interessi.

Diversa la posizione di Ilaria Bugetti: il giudice ha rigettato la richiesta di arresti domiciliari formulata dalla Procura. A determinare la decisione è stata la valutazione dell’efficacia delle sue dimissioni da sindaca, che sebbene non ancora irrevocabili per legge, "non può dubitarsi della serietà delle medesime". Di conseguenza, viene meno – secondo il GIP – il rischio di reiterazione del reato, che avrebbe sussistito se l’indagata fosse rimasta in carica.

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