Servizio RAI su strage Duomo di San Miniato, un testimone: "Versione falsa". Ci sarà rettifica

Foto Danilo Puccioni

Lo scorso 5 luglio su RAI 1 è stato mandato in onda un servizio in cui si è parlato anche della Strage del Duomo di San Miniato del 22 luglio 1944, all'interno della trasmissione 'A Sua Immagine' (Qui il link su RaiPlay). Adesso, però, la RAI dovrà rettificare quanto è stato mandato in onda.

Nella trasmissione facendo parlare un 'testimone' che ai microfoni dice esplicitamente che non era quel giorno a San Miniato e "quello che successe in chiesa, lo racconto per sentito dire", si alimenta infatti la vecchia e ormai storicamente superata tesi della colpa nazista della strage.

In particolare il testimone racconta che "i civili furono portati apposta e a forza. I Tedeschi sono andati per le case a prelevarli e a forza vennero portati in chiesa. Tutti. E chi non andava era spinto con il fucile e tutti in chiesa. Ad un certo punto hanno chiuso la porta della chiesa ed è successo quello che è successo".

La storiografia, si guardi i lavori di Paolo Paoletti, Claudio Biscarini o Giuliano Lastraioli, ha invece accertato che quella strage avvenne a seguito di un colpo di artiglieria americana durante l'avanzata degli alleati, fatto certificato anche dal decreto di archiviazione del Tribunale Militare de La Spezia nel 2002.

A segnalare con una lettera alla RAI l'omissione è stato Giuseppe Chelli, 92 anni, che di quella strage è davvero un testimone: quel 22 luglio era presente nella chiesa, lui si salvò perché le schegge del colpo di artiglieria furono 'parate' da una colonna, mentre il fratello Carlo morì nell’esplosione.

Giuseppe Chelli ha scritto alla redazione di 'A Sua Immagine' spiegando che la versione fornita dal testimone "è completamente falsa, anche se per decenni è stata raccontata. La storiografia, i documenti degli Archivi Americani e Tedeschi, il Tribunale Militare di La Spezia hanno accertato che l'eccidio fu causato da una delle 91 cannonate sparate su San Miniato quel mattino del 22 dal 337B0 reggimento campale americano, e che casualmente un proiettile penetrato in chiesa da un semirosone". Chelli ha chiesto quindi "gentilmente, ma con determinazione che venga rettificata la falsa notizia all'interno della stessa rubrica".

A seguito della lettera la RAI avrebbe comunicato che farà una rettifica il 20 luglio alle 10.50, nel corso del notiziario religioso.

La trasmissione è stata anche attenzionata dalla Diocesi di San Miniato che attraverso il suo organo di stampa 'La Domenica' e sul suo sito ufficiale, ha pubblicato un articolo parla di "diverse omissioni": la testimonianza fornita, infatti, "non è stata integrata da nessuna menzione del cannoneggiamento americano che causò la strage. Una ricostruzione incompleta, quindi, che rischia di perpetuare una narrazione imprecisa che, come sappiamo, ha avuto anche dei risvolti calunniosi nei confronti dell’allora vescovo Ugo Giubbi [...] Ma la storia va raccontata per intero, solo così si può onorare davvero la memoria delle vittime e trasmettere una lezione significativa alle nuove generazioni" (Qui l'articolo).

A seguito della trasmissione anche lo storico locale Francesco Fiumalbi ha pubblicato sul sito di Smartarc (San Miniato Arte e Architettura) un'analisi delle imprecisioni della trasmissione, ricostruendo nel dettaglio la vicenda (Leggi qui l'articolo). Sull'argomento è intervenuta con una nota anche la consigliera di FdI Francesca Bruni.

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