Grembiuli colorati alla scuola dell'Infanzia di Torrita di Siena: "Iniziativa per superare stereotipi di genere"

(Foto da Facebook Comune Torrita di Siena)

Li regalerà il Comune agli alunni della classe prima: "Indosseranno il colore che preferiscono, no quello imposto da schemi culturali prestabiliti". La Lega: "Basta ideologia"


Dal prossimo settembre il Comune di Torrita di Siena regalerà a bambini e bambine iscritti alla classe prima della Scuola dell'Infanzia grembiuli colorati, gialli, verdi e rossi. A comunicarlo è stata in questi giorni l'amministrazione, "come iniziativa per superare gli stereotipi di genere che hanno finora implicato grembiuli rosa per le femmine e azzurri per i maschi" è riportato in una nota.

"Il gesto – spiega l’assessora all’Istruzione e Vicesindaca Natascia Volpivuole promuovere un messaggio di uguaglianza e rispetto per l’individuo; gli alunni indosseranno il colore che preferiscono, non quello imposto da schemi culturali prestabiliti". "Si tratta di un'azione piccola ma significativa: presa coscienza delle differenze di genere presenti fin dai primi anni della vita scolastica, impegnarsi ad eliminarle è il primo passo verso una società futura più equa" è il commento dell’assessora alle Pari Opportunità Fabiana Caroni.

Alla Scuola Primaria, spiegano ancora dal Comune, grembiuli neri sono già entrati nell’uso quotidiano di alunne e alunni, "superando la distinzione che sino a qualche anno fa li voleva bianchi per le bambine e neri per i bambini".

L'iniziativa ha però trovato la contrarietà della Lega: "I bambini non si toccano: basta ideologia, torni la serenità" scrivono in una nota l'onorevole Tiziana Nisini vice segretario regionale della Lega Toscana, Filippo La Grassa commissario provinciale della Lega senese e Pietro Ventura commissario della sezione alta Valdichiana. "Dietro un apparente cambiamento estetico, si nasconde, invece, un chiaro messaggio ideologico" affermano dalla Lega che "ribadisce che i bambini debbano crescere in un ambiente sereno, lontano da imposizioni politiche; le decisioni scolastiche devono essere condivise con le famiglie e gli organi collegiali". "La scuola deve restare un luogo neutro e votato alla normale didattica, dove contano educazione e rispetto, non l'ideologia ed un malcelato indottrinamento fin dalla tenera età".

Parla di "una scelta che ha un grande merito: rispettare la libertà di scelta delle più piccole e dei più piccoli e contribuire al superamento degli stereotipi di genere" l'assessora regionale alle pari opportunità della Regione Toscana Alessandra Nardini. "Una scelta educativa intelligente e coraggiosa che va nella direzione di liberare le bambine e i bambini da ruoli e aspettative imposte solo in base al genere. È inaccettabile che la Lega provi a trasformare un messaggio di rispetto e libertà in un pretesto per fare propaganda politica di basso livello. Difendere il rosa per le femmine e l’azzurro per i maschi non è tradizione, è arretratezza culturale, è difesa di quei retaggi e di quei pregiudizi che portano poi a discriminazioni e disuguaglianze che conosciamo benissimo e che dovremmo combattere e prevenire tutte e tutti. La destra in Toscana ormai è un disco rotto: in questi mesi - continua Nardini - ha portato avanti una crociata ideologica contro la nostra Regione, in particolare contro l'Assessorato che mi onoro di guidare perché in questa legislatura abbiamo finanziato progetti provinciali nelle scuole di ogni ordine e grado, a partire dai nidi, proprio per destrutturare stereotipi e ruoli di genere educando alla parità e alle differenze, adesso se la prende con chi finalmente, nel 2025, dice basta al rosa e all'azzurro. Questa destra se ne infischia del bene delle bambine e dei bambini, altrimenti chiederebbe al Governo nazionale di non tagliare sulla scuola pubblica e di non accorpare gli istituti scolastici". "Mi auguro - conclude l'assessora regionale - che sempre più scuole dell'infanzia seguano l'esempio di Torrita e delle altre realtà che hanno optato per scelte simili. È anche dalle piccole cose che si cambia la società e la si fa diventare più aperta, libera da stereotipi e davvero paritaria".

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