"L'Italiano diventi lingua ufficiale a Malta": la petizione di un 27enne toscano

Un giovane di 27 anni, Gabriele Bini, originario della Toscana e studente di lingue moderne presso l’Università Telematica Pegaso, ha promosso su change.org una petizione per chiedere che l’italiano torni a essere riconosciuto come lingua ufficiale a Malta, accanto a maltese e inglese. Pur non avendo mai visitato l’arcipelago maltese, Bini ha da tempo una forte passione per la storia dell’isola e gestisce anche la pagina Facebook Malta Italiana, dedicata al recupero dei legami storici e culturali tra i due Paesi.

La proposta, presentata in tre lingue, ha già raccolto quasi novemila sottoscrizioni in una settimana. Il Times of Malta sottolinea come il giovane faccia riferimento all’articolo 5 della Costituzione maltese, che lascia aperta la possibilità di introdurre ulteriori lingue ufficiali. Bini ricorda inoltre che, secondo i dati dell’Istituto nazionale di statistica di Malta, oltre il 41% della popolazione parla correntemente l’italiano, mentre circa l’86% lo comprende almeno a livello base.

Nel motivare la sua iniziativa, lo studente cita anche un intervento della presidente del Parlamento europeo Roberta Metsola, la quale ha ricordato che l’italiano “a Malta si parla da secoli”. E la storia lo conferma: l’italiano fu lingua ufficiale dell’arcipelago fino al 1934, quando le autorità coloniali britanniche ne decretarono l’abolizione, applicata due anni più tardi. Nonostante ciò, rimase a lungo la lingua della cultura e delle classi più agiate, mentre la Gazzetta Ufficiale continuò a essere pubblicata in italiano fino al 1964, anno dell’indipendenza.

Ancora oggi l’italiano viene insegnato nelle scuole e la televisione italiana è seguita da gran parte della popolazione. "Non mi aspettavo una partecipazione così alta – ha dichiarato Bini al Times of Malta –. Non sono mai stato sull’isola, ma vorrei visitarla presto. La mia intenzione è conoscere in modo democratico l’opinione dei maltesi e, se la petizione continuerà a crescere, proverò a contattare le istituzioni competenti".

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