Occupazione al Virgilio di Empoli, gli studenti ne parlano a Radio Lady: "Chiederemo più attività e dibattiti"

Sulle critiche ricevute rispondono: "Non ci siamo mai messi nell'ottica di non voler studiare, anzi. Ci interessa così tanto che troviamo importante parlare anche di attualità"


Una rappresentanza di studentesse e studenti che hanno promosso l'occupazione del Liceo Virgilio di Empoli è stata ospite oggi, venerdì 24 ottobre nel quarto giorno di mobilitazione, negli studi di Radio Lady 97.7. Ai microfoni Matilde Malattino e Anouk Joester, studentesse rispettivamente del Classico e del Linguistico, entrambe in quinta, accompagnate dalla rappresentanza dell'Artistico. Presenti dunque tutti e tre gli indirizzi per parlare delle motivazioni che li hanno portati a proclamare, martedì scorso, lo stop delle lezioni: "Fin da subito l’abbiamo dichiarata come un’azione non violenta" dice Malattino, "riteniamo che studiare e imparare siano concetti distinti. Si studia attraverso i libri, le nozioni sono fondamentali, ma si impara anche in maniera diversa. Questo è un modo, prendendo una posizione consapevole, un atto di autocoscienza. Estremamente convinte e convinti rispetto a quello che vogliamo sostenere. Sempre disponibili a un patteggiamento perché il nostro obiettivo è condannare il genocidio ma anche portare attualità e contemporaneità nelle scuole".

Sostegno alla causa palestinese, ma anche mobilitazione contro tutte le guerre, contro ogni tipo di violenza fisica e verbale. Un'azione per portare il dibattito in classe, come avevano dichiarato dal collettivo Sav, Studenti autogestiti Virgilio, iniziando l'occupazione che in questi giorni ha visto un calendario di ospiti, invitati da ragazzi e ragazze, proprio per iniziare a mettere le basi all'obiettivo. Tra gli interventi anche quello del direttore di Gonews.it Giovanni Mennillo, chiamato a parlare in particolare del conflitto russo-ucraino. E in questi giorni non sono mancati commenti rivolti agli studenti promotori dell'occupazione, alcuni di sostegno, altri in tono di critica, fino a sfiorare l'offensivo anche con commenti sotto gli stessi articoli di gonews.it sui social. Diversi attacchi, uno su tutti: "Manca la voglia di studiare". Le ragazze hanno risposto in radio: "Noi in realtà vogliamo studiare, ci interessa così tanto che troviamo molto importante parlare anche di attualità" dice Anouk. "Ma vogliamo avere la possibilità di parlare di cosa sta succedendo". "Riteniamo la prospettiva dei commenti sbagliata" aggiunge Matilde. "Non ci siamo mai messi nell’ottica di non voler studiare, anzi, l’obiettivo è quello di coinvolgere e implementare le nozioni con quello che accade". Un'azione condivisa in tutti e tre gli indirizzi: "Finalmente ci siamo uniti, nonostante la distanza delle sedi, le abbiamo occupate tutte e quattro con un contatto costante, un’unione incredibile".

E parlando di attualità, non manca il passaggio sullo studio della storia: "Capovolgere magari l’insegnamento a scuola, partire dal fondo" sorride Malattino, "un cittadino consapevole e capace di votare con consapevolezza non si può formare senza conoscere gli anni cruciali del nostro Paese". Poi le richieste: "Sarà proposto in maniera collettiva da noi studenti di tutti e tre gli indirizzi di aumentare le attività non soltanto durante l’orario scolastico della mattina ma anche durante il pomeriggio. Introdurre incontri specifici sulle tematiche, ad esempio della Palestina ma anche a livello internazionale, le situazioni che ci sono in Libano, Cisgiordania, Congo, in Sudan" e altro ancora. "Dal basso sollecitare il dibattito all’interno delle aule con gli insegnanti: prima di tutto non avere più paura di tirare fuori certi argomenti, sollecitare un dialogo attraverso contenuti ben organizzati, poter trattare di numerose tematiche".

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