Lucca Comics 2025, Caparezza presenta il fumetto 'Orbit Orbit': "Realizzato il mio sogno da bambino"

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Il nuovo progetto, in uscita insieme all’album omonimo, unisce musica e fumetto in un’esperienza corale e interconnessa tra realtà e piano astrale


"Il fumetto è stato il mio amore fin da bambino. Nel fumetto si lavora con amore e passione, e io quando lavoro alla musica lavoro con passione". Così Michele Salvemini, in arte Caparezza, celebre rapper, cantautore e produttore discografico italiano, durante l'evento di lancio a Lucca Comics & Games, presenta il suo fumetto Orbit Orbit, in uscita il 31 ottobre 2025. Il fumetto prende il nome dal nuovo album, in uscita lo stesso giorno.

Pubblicato da Sergio Bonelli Editore, casa storica del fumetto italiano nota per personaggi come Tex, Dylan Dog, Zagor e Julia, Orbit Orbit vanta un portfolio di artisti di tutto rispetto, a partire dalla copertina, realizzata da Matteo De Longis, mentre al disegno si alterna un’ampia 'scuderia' di autori che, come spiega Salvemini, "hanno lavorato in 'concerto' per realizzare il mio sogno da bambino": da Sergio Gerasi a Nicola Mari, da Renato Riccio a Stefano Tamiazzo (che è stato ospite al PMG di Cerreto Guidi), da Riccardo Torti a La Came fino a Yi Yang e Marco Nizzoli.

"Con Orbit Orbit si chiude una trilogia - spiega l’artista -. Attraverso una riflessione sulla libertà, si chiude il cerchio cominciato con l'album Prisoner 709 e proseguito con Exuvia, dove il tema era la fuga, intesa come abbandonare un ruolo per abbracciarne un altro, in questo caso quello di sceneggiatore per il fumetto".

Dato che il tema centrale è la libertà, Caparezza precisa che "l'unica vera libertà per me, quella più autentica, è l'immaginazione. Orbit Orbit ne è la metafora, anche attraverso i richiami alle onomatopee che si ritrovano sia nell’opera a fumetti, sia nelle tracce dell’album". Il nome stesso, spiega l’artista, si riferisce alle figure retoriche delle onomatopee: "Come nei manga, le onomatopee sono formate da due parole, perciò fin dall'inizio avrei voluto un nome ripetuto, tipo 'Duran Duran'. Ho optato per Orbit Orbit, che sta a indicare le due orbite interconnesse dei due ambiti: quello della musica e quello del fumetto".

Il punto di forza di Orbit Orbit sta proprio nel ruolo interconnesso delle due opere. "Il fumetto è nato prima del disco - spiega Caparezza - ma le due opere hanno cominciato a influenzarsi a vicenda, tanto che ho cominciato a cambiare la sceneggiatura mentre realizzavo entrambe le opere. Così tanti elementi del fumetto sono finiti nel disco, come per esempio in una canzone in cui si sentono i rumori degli asteroidi che colpiscono l’astronave, resi attraverso suoni onomatopeici tipici dei fumetti". E data la natura interconnessa delle opere, aggiunge: "Quest’opera secondo me deve essere fruita contemporaneamente: se dopo la lettura si ascolta l’album, il lettore amplierà la propria comprensione della storia".

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Ma di cosa parla Orbit Orbit? "La narrazione avviene attraverso due storie: una sul piano reale e una sul piano astrale fantascientifico. Nel piano reale c’è Caparezza che, dopo aver cantato, si trova nel backstage di un concerto estivo, in un camerino ricavato all’interno di una roulotte. In questo backstage non sono cosciente, non riesco a capire chi io sia, tutti si comportano come se fossi un cantante popolare, ma io non so di esserlo. Guardo la mia faccia sui manifesti, non capisco, mi chiudo nella roulotte, ho un malore e svengo. Dopodiché, da svenuto, comincia l’avventura astrale dentro un’airstream, una roulotte in metallo che rappresenta il bozzolo di una metamorfosi. L’airstream sale in alto verso lo spazio e, mentre il corpo fisico resta a terra, l’altro sale e diventa un cosmonauta".

Da qui prendono vita le due storie: una Caparezza cosmonauta e l’altra Caparezza svenuto nella roulotte. "I due mondi rimangono comunque connessi - spiega Caparezza - se nel mondo vero c’è il bagliore di un flash, nel mondo astrale diventa il bagliore di una supernova".

Le storie si concludono con la riappacificazione delle due figure: "La pace tra Caparezza cantante - che non sa chi è - e quella del cosmonauta che non ne vuole sapere niente di cantare. Improvvisamente subiscono… non vi spoilero il finale. E forse non saprei neanche raccontarlo. Alla fine trovo la pacificazione con me stesso, cosa che incredibilmente è accaduta anche nella realtà".

Niccolò Banchi

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