Misteriosa morte ad Alberoro: indagini in corso su possibile intossicazione da sostanza anti tarlo

(foto gonews.it)

Una donna deceduta, il marito ricoverato: la procura valuta l’autopsia e la casa è sotto sequestro


La comunità di Alberoro, frazione di Monte San Savino, resta con il fiato sospeso in attesa di chiarimenti sulla morte improvvisa di una donna di 66 anni, deceduta nei giorni scorsi per cause ancora tutte da accertare.
La procura di Arezzo, guidata dal sostituto procuratore Marco Dioni, ha aperto un’inchiesta per far luce su una vicenda dai contorni ancora oscuri.

Al centro delle indagini, si legge nel quotidiano La Nazione, c’è il sospetto che il decesso della signora, avvenuto inizialmente per un malore attribuito a pregresse condizioni di salute, possa invece essere collegato all’utilizzo di una sostanza anti tarlo impiegata nella loro abitazione. Il trattamento era stato affidato a una ditta esterna per la manutenzione delle travi di alcune stanze della casa.

Non solo la donna, ma anche il marito, imprenditore molto conosciuto nella zona e di settant’anni, ha accusato sintomi simili nei giorni successivi, venendo poi ricoverato in ospedale. Sebbene le sue condizioni non siano gravi, il sospetto che entrambi possano aver subito l’effetto di una sostanza tossica ha fatto scattare i controlli da parte delle autorità.

L’abitazione della coppia è stata posta sotto sequestro, misura necessaria per consentire agli inquirenti di effettuare tutti gli accertamenti e verificare la presenza di eventuali residui pericolosi. I vigili del fuoco hanno già trasmesso una dettagliata informativa alla procura, che ora dovrà decidere se procedere con la riesumazione della salma e l’autopsia oppure archiviare il caso, qualora non emergessero elementi nuovi.
L’indagine, ancora nella sua fase preliminare, è al momento aperta a carico di ignoti, con ipotesi di reato che vanno dalle lesioni all’omicidio colposo, ma tutto ruota attorno alla ricerca di un nesso di causalità tra il trattamento anti tarlo e la morte della donna. Se dovessero emergere responsabilità precise, il fascicolo potrebbe passare a carico di persone note.

La famiglia della vittima ha già incaricato l’avvocato Osvaldo Fratini per seguire da vicino gli sviluppi della vicenda. Al momento non risultano presentate querele o esposti, ma non si esclude che la situazione possa evolvere nei prossimi giorni, specie dopo la decisione del pm Dioni sull’autopsia e l’esito delle analisi tecniche sulle eventuali sostanze tossiche rinvenute nell’abitazione.

La donna, secondo quanto ricostruito, aveva dormito nella camera adiacente a una delle stanze sottoposte al trattamento, poi sigillata, mentre il marito aveva trascorso la notte in una stanza poco distante. Potrebbe essere proprio in quei pochi metri di casa la chiave per risolvere un giallo che ancora attende una risposta definitiva.

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