
La Conferenza dei sindaci dell’Ambito territoriale ottimale 3 – Medio Valdarno ha deciso all’unanimità che nelle province di Firenze, Prato, Pistoia e Arezzo il servizio idrico tornerà completamente pubblico. Durante l’assemblea, presieduta dall’assessore fiorentino Giovanni Bettarini, è stato dato mandato al direttore dell’Autorità idrica toscana di avviare l’istruttoria per costituire una "società interamente pubblica in house" e di proporre la sospensione della gara a doppio oggetto per la ricerca di un socio privato.
Gli approfondimenti tecnici dovranno concludersi entro il 31 marzo 2026, mentre per garantire la continuità dei lavori finanziati dal Pnrr la Conferenza ha proposto una proroga del servizio a Publiacqua "non oltre il 31/12/2026".
La decisione è stata accolta con soddisfazione dal M5s Toscana. I consiglieri regionali Irene Galletti e Luca Rossi Romanelli hanno parlato di "un passo avanti decisivo nel percorso di ripubblicizzazione dell’acqua", sottolineando come il voto unanime dei sindaci "certifica un cambio di passo che giunge anche grazie alla costante pressione politica esercitata dal M5s" e agli accordi presi con Pd e presidente Giani.
Entusiasta anche il fronte dei sindaci. In una nota congiunta, i 36 amministratori presenti all’assemblea hanno espresso "grande soddisfazione per un percorso condiviso su un tema importante che ha portato l’unanimità sull’indirizzo da dare alla forma di gestione del sistema idrico integrato", definendo l’esito "il risultato del lavoro fatto per la piena gestione pubblica di un bene importante come quello d’acqua".
Per Lorenzo Falchi, sindaco di Sesto Fiorentino e consigliere Avs, si tratta di "una grande vittoria per tutti i Comuni e le comunità", mentre il sindaco di Vicchio, Francesco Tagliaferri, parla apertamente di "svolta": "Si sospende la procedura per la gara per indirizzarsi alla gestione interamente pubblica del servizio idrico… Nemmeno un anno fa tutto ciò era impensabile".
Soddisfatta anche la sindaca di Scandicci, Claudia Sereni, che ha sottolineato come la scelta di un assetto statutario di Plures senza ricorso al mercato azionario "ci ha permesso oggi di raggiungere… una convergenza all’unanimità per una gestione dell’acqua totalmente pubblica in house". Resta ora da definire il percorso amministrativo, in attesa dell’udienza di gennaio sul contenzioso con il socio privato per la riacquisizione delle quote.
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