Sciopero Cgil, in migliaia al corteo a Firenze con Landini: "Maggioranza del paese chiede cambiamento"

(foto gonews.it)

"Il mondo del lavoro, i pensionati, i giovani, rivendicano una vera democrazia che si fonda su lavoro, giustizia sociale e solidarietà"


In corso a Firenze, come in altre città italiane, la manifestazione promossa dalla Cgil in occasione dello sciopero generale indetto per oggi, venerdì 12 dicembre, contro la legge di bilancio. Presenti migliaia di persone arrivate da tutta la Toscana al corteo nel capoluogo, partito da piazza Santa Maria Novella con comizio conclusivo in piazza del Carmine, a cui stanno partecipando anche il segretario generale Maurizio Landini, il segretario regionale Rossano Rossi, il segretario della Cgil Firenze Bernardo Marasco e diversi esponenti politici. Tra questi il presidente della Regione Eugenio Giani, la sindaca di Firenze Sara Funaro, il segretario regionale del Pd e deputato Emiliano Fossi, Nicola Fratoianni leader di Sinistra Italiana e delegazioni del M5S con il capogruppo alla Camera Riccardo Ricciardi, il deputato Andrea Quartini, il capogruppo in Regione Luca Rossi Romanelli e la consigliera regionale Irene Galletti. Tra le bandiere che sfilano per le strade, oltre a quelle del sindacato, anche quelle della Palestina e della pace.

Trasporti pubblici

Diversi treni cancellati alla stazione Santa Maria Novella di Firenze nella mattina dello sciopero, con alcuni convogli regionali soppressi o in ritardo dopo la fascia garantita, dalle 6 alle 9. Qualche corsa saltata anche nel trasporto su gomma, con una dozzina di linee coinvolte direttamente dal corteo cittadino, per le quali sono previste deviazioni di percorso fino al termine della manifestazione. Nessuna criticità segnalata per la tramvia, con un'unica interruzione all'attraversamento dei binari a Porta al Prato da parte dei manifestanti.

Landini: "La maggioranza di questo paese chiede un cambiamento"

Il segretario generale della Cgil Maurizio Landini parlando a Firenze l'ha definita "una grandissima giornata che dimostra come la maggioranza di questo paese non sostenga le politiche di questo governo" e "chiede cambiamenti veri". Landini ha parlato di "una logica folle che vede gli Stati aumentare la spesa per le armi e l'unica spesa pubblica che anche il nostro paese sta prevedendo è il riarmo" mentre "il lavoro deve avere diritti, basta sfruttamento" e che "questa grande giornata dimostra che c'è la maggioranza di questo paese, del mondo che lavora, che chiede un cambiamento delle politiche economiche e sociali".

Il leader della Cgil ha poi affermato: "Abbiamo chiesto a Confindustria e alle altre associazioni di aprire trattative vere per andare a cancellare i contratti pirata, per andare verso un'estensione delle elezioni delle Rsu e dei rappresentanti alla sicurezza in tutti i luoghi di lavoro grandi e piccoli, perché è il momento di rimettere al centro il lavoro e la giustizia sociale". Poi annuncia: "Lanceremo nei prossimi giorni una raccolta di firme per presentare in Parlamento una legge di iniziativa popolare per una vera sanità pubblica, saremo impegnati a bloccare col referendum una riforma che in realtà con la riforma della giustizia non c'entra nulla e continueremo a esser impegnati per aumentare il salario".

Landini ha anche replicato al vicepremier Matteo Salvini, che ha definito "irresponsabile" bloccare il Paese con lo sciopero: "Noi stiamo facendo il nostro mestiere, quello che non fa Salvini". Per il segretario "erano quelli che avrebbero cancellato le pensioni, invece ci stanno portando l'età a 70 anni. Sono quelli che dicevano che bisognava aumentare i salari, in realtà stanno solo aumentando la rendita finanziaria, la rendita immobiliare, i profitti e stanno facendo condoni su condoni". E sulla partecipazione dei politici al corteo ha risposto ai cronisti: "Io mi aspettavo di vedere una piazza piena di lavoratori e di lavoratrici, poi i leader politici fa piacere se ci sono". Perché l'obiettivo di oggi "era rendere evidente che c'è una maggioranza di questo Paese, il mondo del lavoro, i pensionati, i giovani, che lo tengono in piedi, che rivendicano una vera democrazia che si fonda sul lavoro, sulla giustizia sociale e sulla solidarietà".

Negli interventi in piazza del Carmine atteso anche quello di un lavoratore licenziato dopo il cosiddetto test del carrello: "Dobbiamo far parlare il paese reale - ha aggiunto Landini - perché dobbiamo raccontare quel che succede. Qui siamo ormai a un regime, ci raccontano un Paese che non c'è, ci raccontano una quantità di balle, che tutto va bene, tutto sta funzionando. Non è così". Alle manifestazioni nelle città "daremo voce anche ai giornalisti di Repubblica e della Stampa, perché pensiamo che quello che sta succedendo sia un tentativo esplicito di mettere in discussione la libertà di stampa e la possibilità concreta di proseguire e di fare serie politiche industriali". I giornalisti, dopo aver dichiarato lo stato di agitazione, hanno scioperato contro la vendita della testata: il sito di Repubblica non verrà aggiornato fino alle 7 di domani e sabato 13 non uscirà il quotidiano.

I commenti

Giani: "Privilegiati grandi patrimoni e mortificati pensionati e persone con basso reddito"

Presente al corteo anche il presidente della Regione Toscana Eugenio Giani, secondo il quale per Comuni e Regioni "questa finanziaria tocca drasticamente le possibilità di offrire servizi ai cittadini e alla popolazione" e "non dà risposte sul piano della necessità di risorse per la sanità pubblica di cui tutti ci lamentiamo, pronto soccorso, liste d'attesa. Ma senza risorse come si fa?". Per il presidente "c'è una impostazione per quanto riguarda imposte e tasse, sull'aspetto fiscale che privilegia i grandi patrimoni e mortifica ancora pensionati e persone con basso reddito, all'opposto di quello che cerchiamo di fare con le politiche della Regione".

Funaro: "Manovra che non dà risposte adeguate alle urgenze nelle città"

"Lo stiamo sottolineando da giorni insieme a tutti i sindaci, ci sono tagli lineari sulla spesa corrente" ha detto la sindaca di Firenze Sara Funaro, presente in piazza. "L'abbiamo annunciato durante il bilancio, più di 19 milioni nel triennio. Poi mancano risorse sul tema abitativo, per la ristrutturazione delle case popolari per il contributo affitto" e "mancano risorse per tante partite che sono fondamentali, a partire dal welfare" e "per il personale degli enti locali che devono andare a adeguare i contratti. Insomma, è una manovra che non va a dare risposte adeguate per le urgenze che ci sono nelle città e i bisogni dei cittadini". Per Funaro "il tema vero è avviare un confronto serrato sui vari temi con i sindaci e con Anci, per avere quelle che sono le risposte urgenti. Partire dai temi dell'abitare, sicurezza e sanità, oltre a tanti altri".

Fratoianni: "Segnale di un paese che non ce la fa più"

Per Nicola Fratoianni, leader di Sinistra Italiana oggi alla manifestazione della Cgil a Firenze, lo sciopero è "il segnale di un Paese che che non ce la fa più, che non è disponibile a un'altra legge di bilancio fatta di austerità, di tagli al Sistema sanitario nazionale pubblico, all'istruzione e di nuova spesa molta indirizzata dalla parte sbagliata, quella del riarmo". Fratoianni parla di "emergenze di tutt'altro segno, innanzitutto quella degli stipendi degli italiani che sono sempre più fermi, sempre più bassi, di fronte a un costo della vita che continua a crescere. Le persone non ce la fanno più e questo governo invece di rispondere a queste emergenze mette un sacco di soldi nella spesa militare, mette 14 miliardi per il ponte sullo Stretto e aumenta a 10.000 euro il tetto del contante". E su quest'ultimo punto domanda ai cittadini ma "soprattutto al governo: quante sono secondo voi le persone che possono comprare qualcosa che costa 10.000 euro in contanti, ma soprattutto quante sono le persone che hanno 10.000 euro da parte? Questo è il problema del Paese, a questo dovrebbero dare delle risposte e non lo fanno".

Nardini: "Manovra che aumenta le disuguaglianze e non affronta i veri problemi"

"Sono scesa in piazza – dichiara l'assessora regionale all'istruzione e al diritto alla casa della Toscana Alessandra Nardini – per dire forte e chiaro che questa è una manovra che aumenta le disuguaglianze e che non affronta i veri problemi del Paese, riducendo diritti e investimenti. Questa manovra continua a penalizzare la scuola pubblica, con risorse insufficienti, aumento della precarietà e stipendi che non tengono il passo con il costo della vita, e non affronta seriamente il tema dell’edilizia scolastica, del diritto all'educazione e allo studio. Questo è un Governo che ci chiede di accorpare gli istituti scolastici per risparmiare e continua a non investire adeguatamente neppure su Università, diritto allo studio universitario e ricerca. Oltre a questo, porta l'investimento sulla sanità pubblica sotto il 6% rispetto al PIL, il dato più basso da decenni. Non c'è un piano contro il lavoro povero, né si affronta il tema del rinnovo dei contratti nazionali e si continua a peggiorare l'ingiustizia fiscale. Un disastro".

"Allo stesso modo – prosegue – manca una risposta concreta sul diritto alla casa. Servono investimenti per le case popolari, politiche per calmierare gli affitti e contrastare l’emergenza abitativa che colpisce soprattutto giovani e famiglie. Serve tornare a finanziare, davvero, il fondo sostegno affitto e il fondo per la morosità incolpevole. Le priorità del Paese dovrebbero essere istruzione, lavoro dignitoso, diritto alla casa e welfare, non tagli alle politiche che garantiscono diritti sociali e battaglie strumentali contro i diritti civili. Come Regione Toscana – conclude Nardini – continueremo a stare al fianco delle lavoratrici e dei lavoratori, del mondo della scuola, di chi non arriva a fine mese e non può permettersi una casa, spesso nonostante lavori, perché il lavoro nel nostro Paese è in troppi casi lavoro povero e precario. Serve un cambio di rotta radicale, mettendo equità e giustizia sociale al centro delle riforme per il Paese".

Cgil: "100mila partecipanti"

Centomila le persone che hanno partecipato alla manifestazione di Firenze, con un'astensione al lavoro di circa il 70% sul territorio. Questi i numeri dati dalla Cgil sul palco fiorentino, a inizio del comizio conclusivo di Landini.

"La precarietà non è un problema dei giovani" ha detto il segretario generale della Cgil in chiusura della manifestazione, "se vogliamo combattere e contrastare la precarietà, sono quelli che non sono precari che, innanzitutto, si devono battere e scioperare per cancellare la precarietà. Questa è la solidarietà, questo è il sindacato". Una precarietà che Landini afferma di non aver conosciuto sul lavoro, "non è merito mio, eh, io non avevo fatto niente, ero andato semplicemente a lavorare. Ma mi sono trovato dei diritti, perché quelli prima di me che quei diritti lì non ce ne avevano, si erano battuti per ottenerli, non per loro, ma per tutti".

Infine sul referendum della giustizia "insieme a tante altre associazioni nei prossimi giorni arriveremo alla costituzione di un comitato ampio che chiede alle persone di andare a votare e che chiede alle persone di respingere questa riforma". Per Landini "questa operazione è fatta sempre semplicemente perché così si riduce l'autonomia della magistratura e aumenta il potere politico anche nei confronti della magistratura". L'indipendenza "del sindacato come della magistratura, come delle informazioni è la condizione perché in un paese esista la democrazia". E "quando viene messa in discussione" ha aggiunto "si sta mettendo in discussione la democrazia e si vuol far prevalere una logica autoritaria che mette in discussione la stessa nostra Costituzione. E allora come noi abbiamo sempre fatto, quando la Costituzione è in discussione noi scendiamo in campo".

Notizie correlate



Tutte le notizie di Firenze

<< Indietro

ISCRIVITI alla newsletter quotidiana di gonews.it

Ogni giorno alle 19 le notizie più importanti

torna a inizio pagina