Finanziava Hamas con le offerte dei fedeli: arrestato 48enne a Firenze

L'uomo era il referente per la Toscana nella raccolta delle offerte dei fedeli nelle moschee della regione. Secondo gli investigatori, parte dei fondi in parte destinati ad attività terroristiche


Risiedeva a Firenze uno dei 9 arrestati nella maxi operazione sui presunti finanziamenti a favore di Hamas. Si chiama Rahed Al Salahat, 48 anni, originario del Kuwait, residente in un alloggio al piano terreno di via del Campuccio a Firenze, in un edificio ex convento trasformato in appartamenti.

Secondo quanto ricostruito dagli investigatori, Al Salahat avrebbe gestito in Toscana la raccolta di donazioni tra i fedeli musulmani, approfittando di momenti come le preghiere e i sermoni degli imam. L’uomo avrebbe potuto avvalersi anche di collaboratori locali per ampliare l’attività.

Le indagini hanno evidenziato che le offerte, inizialmente presentate come contributi di beneficenza per sostenere poveri, malati e famiglie in difficoltà in Palestina, sarebbero in parte state destinate ad attività terroristiche. Gli inquirenti sostengono che Al Salahat e gli altri arrestati fossero consapevoli della reale destinazione dei fondi.

Al Salahat è in possesso di un regolare permesso di soggiorno e lavora per l’Associazione Benefica di Solidarietà col Popolo Palestinese, con sede a Genova, che lo considera il proprio referente per la Toscana. I soldi raccolti nelle moschee toscane venivano inviati alla sede genovese e, da lì, trasferiti in Palestina, sia tramite contanti sia attraverso strumenti bancari, con recenti trasferimenti organizzati anche attraverso la Turchia.

Secondo alcuni inquilini, "non c'era mai, la mattina usciva e stava via tutto il giorno". Talvolta, nel corridoio, veniva vista una donna con un bimbo in carrozzina, probabilmente la moglie, ma anche loro erano raramente in casa. L’appartamento, perquisito dagli investigatori, era scarsamente arredato, con materassi a terra. L’uomo è stato trasferito nel carcere di Sollicciano.

"In città non c'è spazio per il terrorismo palestinese né per i suoi sostenitori -, dichiara Kishore Bombaci, presidente dell'Associazione Fiorentina Amici di Israele -. Oggi finalmente si inizia a togliere il velo alle inaccettabili complicità di cui gode Hamas in Occidente e in Italia".

"Sta emergendo una rete di contiguità a più livelli con l'organizzazione terroristica di Hamas, che orienta una cospicua fetta del movimento pro-Pal, anche strumentalizzando la buona fede di quei cittadini che credevano di donare a favore dei palestinesi", conclude Bombaci.

Sulla vicenda ha preso parola anche l'imam di Firenze, Izzedin Elzir, che esprime fiducia nel lavoro della magistratura: "A Firenze anni fa ci fu un'altra operazione del genere e anche quella si concluse in una bolla di sapone. Conoscevo Rahed Al Salahat. Mi dispiace che una cosa del genere avvenga nei confronti di persone che lavorano per aiutare gli ultimi e i bisognosi".

Sull’inchiesta è intervenuto anche il generale ed europarlamentare della Lega, Roberto Vannacci, che su Facebook ha parlato di una "progressiva islamizzazione dell’Europa inarrestabile" che godrebbe del supporto della "sinistra globalista che strizza l'occhio a moschee e propal mentre questi finanziano il terrore e la prosecuzione dell'invasione".

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