Per gli ospiti del Cara Toscana e Umbria sono le prossime mete. Oggi, giovedì 24 gennaio, sono in partenza due pullman per il trasferimento dei migranti di Castelnuovo di Porto, per la precisione si tratta di sessanta persone.
Quindici di queste andranno nelle strutture di accoglienza in Umbria, mentre in quarantacinque viaggeranno alla volta della Toscana. Le operazioni di trasferimento si stanno svolgendo senza problemi o criticità per il momento. Nella giornata di domani cinquanta persone andranno in Piemonte mentre novanta andranno in Emilia Romagna e Lombardia a partire da sabato 26 gennaio. Non sono arrivate indicazioni invece per i restanti duecento, ancora in attesa di notizie a Castelnuovo di Porto.
Il Cara è un Centro di accoglienza per richiedenti asilo (da qui l'acronimo), ovvero un tipo di struttura gestita direttamente dal ministero dell’Interno attraverso le prefetture. Si tratta di una struttura a metà tra lo Sprar e il Cas, altre due sigle che indicano la prima il circuito della seconda accoglienza, mentre la seconda i centri di emergenza. Il recente decreto sicurezza ha avuto effetto anche sulla struttura di Castelnuovo di Porto, un comune che si trova non lontano da Roma.
"Mi ero impegnato a chiudere le megastrutture dell'accoglienza, dove ci sono sprechi e reati, e lo stiamo facendo" sono state le parole del ministro dell'interno Matteo Salvini a proposito della chiusura del Cara.
Le dichiarazioni del leader leghista sono state solo la punta dell'iceberg di un'ondata di indignazione, proveniente soprattutto dal centrosinistra, che ha sommerso i social. C'è addirittura chi ha parlato di deportazione, mentre una deputata di LeU per protesta si è fermata davanti a uno dei pullman che portavano via i migranti da Castelnuovo di Porto. Riccardo Travaglini, sindaco castelnuovese, ha dichiarato di voler ospitare qualche richiedente asilo nella propria abitazione.
Per quanto concerne la Toscana, ancora non sono state rese note le strutture che ospiteranno le quarantacinque persone in arrivo dal Lazio.
Cara, Bugli: "Regione Toscana non coinvolta"
Toscana non coinvolta nella decisione di trasferire 45 persone ospiti del Cara di Castelnuovo di Porto che nei giorni scorsi, con un blitz, è stato sgomberato dall'esercito. "Purtroppo quello che sta accadendo – commenta l'assessore regionale alla presidenza con delega all'immigrazione Vittorio Bugli - lo apprendo dalle agenzie perché dal Ministero degli interni, parlo per la Toscana ma ritengo che sia lo stesso per le altre Regioni, nessuno ci ha contattato. Immagino siano persone che hanno i requisiti per rimanere nel sistema dell'accoglienza e che quindi il Ministero stia gestendo tutta la vicenda attraverso le Prefetture. Rimane da chiedersi allora come mai si sia pensato di sradicarli dai percorsi di accoglienza e inserimento che stavano facendo".
"A me risulta – continua Bugli - che con il calo degli arrivi, oramai in atto dal 2017, vi sia tranquillamente la possibilità di accogliere queste 45 persone nei centri toscani gestiti dalle Prefetture. Però non vorrei che al peggio si aggiungesse il peggio. Spero che almeno vi sia un attenzione per analizzare la loro situazione, non come numeri ma come persone, e che non vengano ulteriormente divise famiglie, amicizie, situazioni comuni e che si provi a ricostruire, quanto prima e per quanto possibile, quei percorsi di integrazione bruscamente interrotti da questo sgombero brutale del Cara. E prima di tutto spero che, se tra queste persone vi sono bambini, si sia in grado quanto prima di reinserirli nel percorso scolastico".
Rimane forte il senso di preoccupazione e di sconcerto per queste politiche del Governo e per gli effetti del decreto Salvini. "Questa operazione – dice ancora l'assessore - condotta al Cara in questo modo brutale, direi ‘cattivo', ci apre gli occhi con immediatezza sulle previsioni che avevamo fatto circa le conseguenze del decreto Salvini. Chi ha diritto all'accoglienza viene sottoposto alla condizione di vedere interrotti tutti i percorsi di integrazione che aveva intrapreso: sono state allontanate persone che stavano lavorando, o che avevano figli in percorsi di formazione scolastica. Parallelamente, con la scusa di rimpatri che non avverranno mai, si riversano sul territorio una grande quantità di persone che andranno a nascondersi in percorsi di ‘clandestinità' pericolosi per la sicurezza di tutti".
Cara, arrivi in Toscana coordinati dalla prefettura di Firenze
Si seguirà e sarà garantita una 'equa e omogenea distribuzione'. Sono 45 i migranti in arrivo dal Cara di Castelnuovo di Porto, sgomberato nei giorni scorsi. La prefettura di Firenze coordina lo smistamento dei migranti sul territorio regionale. Secondo quanto spiegato, la distribuzione avverrà secondo i criteri già adottati in casi precedenti, basati sulla popolazione residente in un dato territorio e sul numero di migranti già presenti.
In relazione alle recenti notizie di stampa, si precisa che la Prefettura di Firenze ha avvisato con mail già in data 18 gennaio scorso, secondo consueta e concordata prassi, gli interlocutori della Regione Toscana in merito al trasferimento in questa regione di 45 migranti provenienti dal Cara di Castelnuovo di Porto.
Con tale comunicazione, la Prefettura ha anche fornito dettagliato piano di riparto a livello delle singole province dei 45 richiedenti la protezione umanitaria internazionale.
Cara, Alessandra Nardini (Pd), sui trasferimenti
"45 persone, tra quelle brutalmente sgomberate dal Cara di Castelnuovo di Porto, saranno trasferite in Toscana senza coordinamento con le istituzioni locali. È questo il modo di procedere? Questa domanda la faccio al Ministro Salvini. Parliamo di persone che hanno diritto e requisiti per essere accolte, giusto? Se no non sarebbero trasferibili, giusto? Allora perché, se non per barbara propaganda, sono state tolte dal contesto dove già erano integrate, dove alcuni lavoravano e dove i bambini studiavano e sono state spedite altrove come se si trattasse di oggetti? La rete dell'accoglienza toscana e le istituzioni si faranno carico di queste persone e delle ferite che i metodi da deportazione conseguenti al Decreto Salvini hanno inferto alle loro vite, cercando di riprendere al più preso i percorsi di integrazione e di istruzione, ma resta gravissimo il giudizio sulle politiche disumane e controproducenti del Governo in materia di immigrazione. Vorrei inoltre sapere quante persone accoglierà il Comune di Cascina per coadiuvare le redistribuzioni volute dal capo politico della Ceccardi. Attendo anche la disponibilità dello pseudoleghista Sindaco Conti. Queste persone le ha mandate qui Salvini, suppongo ne fossero informati. Ps gli altri esseri umani senza i requisiti necessari sono per strada, senza prospettive, prede della criminalità e in condizioni di clandestinità, nell'attesa degli inesistenti rimpatri del Ministro dell'Inferno. Che capolavoro!"
Cara, Bonafè su migranti da Castelnuovo alla Toscana
“Questo governo aveva promesso 600mila rimpatri. Doveva fare la voce grossa per ricollocare i migranti in Europa.E invece isola l’Italia nel contesto internazionale e distribuisce i migranti nelle Regioni italiane per di più a loro insaputa”.
Così Simona Bonafè, segretaria del Pd toscano, su twitter, in merito al trasferimento di 45 persone ex ospiti del Cara di Castelnuovo di Porto, sgomberato nei giorni scorsi, in strutture di accoglienza toscane.
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