Simone Cantoni presenta 'L'elemento liquido' al Barlume Cafè

L'amore, il viaggio, lo scorrere del tempo, smarrimenti, rimpianti, fughe, partenze, sogni, piccole e grandi emozioni che scaturiscono dal quotidiano e dall'anima. Filo conduttore l’elemento liquido – come recita il titolo -, l’acqua, come simbolo di origine della vita e di sua possibile rigenerazione. Simone Cantoni lascia per un attimo in un cassetto birra e vini, e si abbandona alla poesia. Il suo libro - secondo titolo della collana di poesia “In tutti i versi” di Marchetti Editore -, raccoglie poesie scritte con uno stile profondo e maturo, versi carichi di tormento, spigolosità, domande ma anche ampi angoli di luce.

Quello che resta / è un bacio d’acqua / nelle raffiche di tempo, / da consumare e mordere / avido e rinato perché ogni approdo, anche di scoglio, / è buono per salpare, domani. / Dopo un abbraccio rapido / quello che resta è un bacio d’acqua: / quello che basta.

“L'elemento liquido” sarà presentato sabato 13 aprile alle 18 al Barlume Cafè di Ospedaletto (via Volpe).

Interverranno l'editrice Elena Marchetti, Viviana Biagioli (curatrice della collana "In tutti i versi”), Matteo Pelliti (che ha scritto la prefazione) e ovviamente l'autore, Simone Cantoni.

Al termine dell'incontro, saluto e aperitivo a base di birra artigianale.

Dalla prefazione di Matteo Pelliti: “Appare subito evidente l’eco di una tradizione ermetica, primo novecentesca, che proprio in alcune voci toscane ha avuto suoi nobili sperimentatori (Luzi, Parronchi…)”.

E ancora: “Al lettore restano immagini dense, domande, interrogazioni di un’anima che cerca nella parola poetica (nell’inchiostro: strumento e forma liquida, esso stesso), in una regola ordinatrice (le virgole) e in una rigenerazione battesimale (l’acqua) la via capace di restituire senso alla frammentazione del tempo umano, quotidiano, sociale e che non nega lo scandalo della sofferenza (l’amore come conflitto, l’imperfezione del corpo che soffre, che si ammala, che si disfa). Un percorso poetico, quello di Simone Cantoni, che tiene conto della Luce e delle Tenebre, ma che non manca di lasciare un spiraglio di speranza capace di sorprenderci, di allargarci il sorriso, di farci bastare quel niente immenso che la vita può donarci all’improvviso, come un semplice (apice della liquidità rigeneratrice) “bacio d’acqua”.

BIOGRAFIA AUTORE

Simone Cantoni è nato a Cascina (Pisa) nel 1967 e risiede da sempre nel capoluogo. Laureato in Storia, si dedica al giornalismo free-lance, collaborando (tuttora) con la redazione locale del quotidiano «La Nazione» e concentrandosi quindi su attività di altro genere, in particolare sul fronte degli uffici stampa, lavorando per la Provincia di Pisa dal 1996 al 2014. Parallelamente approfondisce l’interesse verso la sfera della “sensorialità applicata al gusto”, con un per­corso nei settori dell’assaggio professionale su vari fronti: quello del vino (come sommelier Fisar), del formaggio (con l’Onaf) e – soprattutto – della birra artigianale. È quest’ultimo il suo principale ambito operativo attuale: come gior­nalista (in particolare per la testata «Fermento Birra»), come docente (per Unionbirrai, Slow Food, MoBi e Fermento Birra Network), come redattore di guide (ancora per Slow Food), come giudice in concorsi nazionali e internazionali. Cura per Marchetti Editore, insieme al cuoco Flavio Romboli, la collana editoriale Punto e birra, dedicata alla bevanda ambrata.

Info: www.marchettieditore.it

Fonte: Ufficio Stampa

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