"No al taser nelle strutture sanitarie": la proposta di Sarti e Fattori (Sì)

taser

“La pistola elettrica, o taser, non deve mai più essere utilizzata contro un paziente all'interno di una struttura sanitaria”. Così i consiglieri regionali di Sì-Toscana a Sinistra Paolo Sarti e Tommaso Fattori commentano la mozione da loro presentata, e firmata anche da Serena Spinelli (Mdp) e Monica Pecori (Toscana per Tutti), dopo che nei giorni scorsi, all'interno del reparto di psichiatria a Ponte a Niccheri, una persona è stata bloccata con il taser.

“A maggior ragione se usata nei confronti di soggetti con patologie psichiatriche e correlate - aggiungono Sarti e Fattori - quest'arma è uno strumento altamente pericoloso e potenzialmente mortale. Perciò chiediamo che la Regione si adoperi affinché non si ripeta mai più un caso simile, mentre è necessario destinare maggiori risorse finanziarie e più personale al settore della salute mentale. E’ infatti evidente che il personale sanitario è in affanno a causa delle croniche carenze di organico e spesso anche per la mancanza di direttive chiare, oltre che di strumenti e spazi idonei.”

“Dobbiamo garantire i diritti e la dignità dei pazienti con disturbi psichiatrici adottando metodologie e tecniche alternative al contenimento meccanico e incentrate sulla relazione tra gli operatori e il paziente”, continuano i consiglieri. “Capita che una persona affetta da problemi mentali dia in escandescenze, ma la soluzione non è certo usare il taser, che rilascia pur sempre una scarica elettrica notevole che per una durata di cinque secondi immobilizza i muscoli del corpo e, in determinati casi, può anche uccidere, come dimostra la casistica di Stati Uniti e Canada. Nel 2007 l'Onu - ricordano Sarti e Fattori - ha classificato il Taser come uno strumento di tortura”.

“La Regione Toscana non può restare indifferente davanti al ricorso a questo strumento di tortura nei confronti di pazienti con disturbi psichiatrici, anche perché le norme regionali garantiscono il pieno rispetto dei diritti delle persone con problemi di salute mentale e vi è il divieto tassativo di ricorrere a forme di contenzione fisica nelle strutture psichiatriche ospedaliere della nostra Regione. Nell’aprile del 2016 il Consiglio regionale ha infatti approvato la proposta di Sì Toscana a Sinistra a seguito della quale la Regione ha dato disposizioni puntuali e cogenti alle Aziende sanitarie per assicurare il divieto della contenzione meccanica e per promuovere buone pratiche che sostituissero anche la contenzione farmacologica e ambientale”, concludono Sarti e Fattori.

Fonte: Ufficio stampa

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