Traviata all'Arena di Verona: "Tributo al Maestro Zeffirelli"

Debutta dopodomani all’Arena di Verona la nuova versione de La Traviata con le scenografie e la regia di Franco Zeffirelli, scomparso sabato scorso all’età di 96 anni. Altre repliche dell’opera verdiana sono previste il 28 giugno, l’11, il 19 e il 25 luglio, l’1, l’8, il 17, il 22 e il 30 agosto, e il 5 settembre.

Pippo Zeffirelli, figlio del Maestro, sottolinea che «si tratta di uno degli ultimi sforzi del Maestro che, proprio per la concomitanza della sua morte, rappresenterà anche un tributo sia alla sua persona, sia alla sua settantennale carriera».

«Zeffirelli era molto legato alla Traviata – continua Pippo - che già aveva proposto negli anni Sessanta del Novecento con Maria Callas e in seguito alla Scala con la direzione musicale di Von Karajan e con Mirella Freni nei panni di Violetta».

«Il dato importante – prosegue il figlio del Maestro – è che questa dodicesima mise-en-scene dell’opera si presenta come il summa delle varie Traviate che il Maestro ha allestito negli anni dal punto di vista scenografico, perché ha preso il meglio dalle altre produzioni. È l’assemblaggio di momenti scenografici più riusciti, compresi quelli del film del 1983, con Placido Domingo, che valse alla pellicola due Nomination all’Oscar. Non solo: gli ampi spazi dell’Arena hanno permesso al Maestro di concepire l’opera con una visione cinematografica, che altrimenti sarebbe stata impossibile».

Tra i motivi d’interesse di questa Traviata veronese ce n’è uno particolare: «nelle scenografie concepite per l’Arena – aggiunge il figlio del Maestro – per la prima volta si ammirerà un sipario, che è parte della storia e che all’Arena non si è mai visto perché l’antica struttura non è certo un teatro. In totale le scenografie saranno quattro e proprio in queste, così come nella regia ‘totale’ che impegna e fa agire tutti coloro che sono sul palcoscenico, coro compreso, si misurerà la grandezza di Franco Zeffirelli, la cui creatività sprigiona da una classe eccelsa e da una sensibilità fuori dal comune, motivi per cui nell’arco del XX secolo ha lavorato in tutti i teatri più importanti del mondo».

«Intanto prima, durante e dopo le repliche veronesi della Traviata – conclude Pippo -, invito tutti a visitare il Museo della Fondazione Zeffirelli a Firenze, per ammirare, tra le 300 opere esposte, i bozzetti di ben nove precedenti versioni dell’opera verdiana realizzati da Zeffirelli, testimonianze storico-artistiche di un genio e di un amore sconfinato per il proprio lavoro».

Fonte: Fondazione Franco Zeffirelli onlus



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