Elezioni e Pitti, le griffe della moda si spostano verso il centrodestra

(foto di Luca Bruschi per gonews.it)

Il mondo del fashion guarda con attenzione alle prossime elezioni politiche e ‘vede’ la vittoria della coalizione del centro destra, anche se le ultime dichiarazioni di Di Maio sono considerate interessanti e sicuramente degne della massima attenzione. (video interviste: https://youtu.be/GtgkGwJVD4s).

Uno ‘spostamento’ per un universo che negli ultimi anni si è sempre molto identificato con il binomio Calenda/Renzi. “Mai nessuno si è speso quanto loro per noi”, ribadisce Claudio Marenzi, Presidente di Confindustria Moda e azionista del colosso Herno a Klaus Davi autore dell’inchiesta “Politica e Fashion per chi voterà il made in Italy”. Ma molti danno per scontato un cambio della guardia a Palazzo Chigi. Su 100 imprenditori intervistati e interrogati dal massmediologo, ben il 34% scommette sulla vittoria del centro destra, mentre il 27% crede che sia venuto il momento di un governo a guida M5S. Terzo il Pd con il 23%, anche se Renzi continua a godere della stima di tutto il settore.

In caso di una vittoria non completa del centro destra, Marenzi si schiera apertamente per una Grosse Koalition alla tedesca. “Il modello tedesco ci piace. Auspichiamo continuità perché questo governo ha fatto talmente bene che noi speriamo che le cose vengano lasciate come sono, anche se dovesse esserci un cambio della guardia a Palazzo Chigi. Sulla stessa linea Matteo Marzotto, vice presidente di Leg, “Nessun problema se dovesse vincere il centro destra. Noi ci occupiamo di business. Ci auguriamo che il governo sostenga questa crescita. L’auspicio è che ci sia un governo che rimanga per cinque anni e che faccia cose buone per il paese .” Anche Marco Palmieri, presidente di Piquadro, auspica “continuità rispetto alle cose che sono state fatte. Non dice no alla Grosse Koalition, “L’importante è che siano chiari gli obiettivi e che sia solida, altrimenti meglio che vinca uno schieramento in modo netto.” “L’auspicio è che vinca la destra” – dice a chiare lettere Raffaele Barba titolare della gloriosa omonima impresa napoletana, “Ma che mettano gente capace che valorizzi i settori produttivi.” Sulla stessa linea Niccolò Ricci, ad della maison fiorentina Stefano Ricci:

”Nessun problema di schieramento. Importante è che ci sia continuità nelle politiche sul nostro settore.” Siamo pronti a collaborare con qualsiasi governo, dichiara Brunello Cucinelli, ma non credo che spetti a noi dare lezioni alla politica. Se dovessi dire qualcosa alla politica suggerirei di relazionarsi in modo civile e sereno. Abbiamo bisogno di pacatezza, di serenità.”  Gugliemo Miani, a capo di Larusmiani, non ha dubbi: “In generale la gente è stanca di politici che non riescono a dare valore a noi cittadini, che non ascoltino.” Massimo Testai, ceo di un’eccellenza della maglieria come la società Bruno’s che produce Heritage: “Mi auguro che ci si sposti su un vero centro destra. Perché se vanno al governo e poi continuano a comandare quelli della sinistra non va bene.” Non ha dubbi Domenico Menniti patron Harmont and Blaine: “Temo che non ci sarà un governo stabile, ci saranno divisioni, distanze difficilmente conciliabili. Sono d’accordo con Berlusconi quando dice ‘non voglio cancellare il Jobs Act’ e mi piace la determinazione della Meloni sul ‘made In’, ma come pensa di farlo senza il supporto dell’Europa?” Sulla stessa linea l’amministratore delegato del colosso Kiton Antonio de Matteis: “Trovo positivo l’impegno annunciato sul ‘made In’ dal centro destra. Ma poi va tutelato sul serio, i nostri prodotti, realizzati solo in Italia vanno difesi sul serio”. Gli fa eco Andrea Lardini a capo dell’omonimo gruppo “Nessuna preclusione verso una vittoria del centro destra, l’importante è che ci sia continuità e sia tutelata la crescita del settore.” Pino Lerario anima e titolare della Tagliatore “Andrò a votare. Il made in Italy è tutto per noi. Il centro destra dice di voler difendere i prodotti italiani? Io lo spero.” Paolo Roviera, ad della storica azienda Corneliani, “Il mio auspicio è la stabilità e la riduzione di quelli che sono i toni dei rapporti tra le diverse coalizioni. Il made in Italy è importantissimo perché è come un marchio, ed è giusto che il Paese difenda le proprie origini”. Francesco Moreschi, direttore marketing dell’omonima casa: “Indipendentemente da chi vincerà le elezioni il 4 marzo, chiedo che si aiuti sempre di più il made in Italy, i soldi ci sono, che venga gestito al meglio. Made in Italy è tutto ciò che è fatto a mano in Italia, nei confini italiani, e che dà da lavorare agli italiani”.

Fonte: Ufficio Stampa



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