Noferi (M5S): "Un milione di cavie per gli effetti dell’inquinamento del nuovo aeroporto"

“Il Ministro ha firmato il Decreto VIA per la costruzione del nuovo aeroporto. Dalla lettura delle 50 pagine di prescrizioni, pardon di “condizioni ambientali” come sono state ribattezzate, sembra di vedere applicate tutte le misure e gli accorgimenti che noi del M5S abbiamo presentato senza successo negli ultimi due anni in Consiglio Comunale, anzi venendo spesso presi in giro.

A partire dal calcolo delle zone di isorischio, un metodo sicuramente più preciso e attendibile per determinare le zone di tutela intorno alla pista, per arrivare allo studio dell’impatto cumulativo delle grandi opere sulla salute della popolazione, quello studio che ARPAT ha clamorosamente dichiarato in commissione che non si può fare e che non ha valore scientifico (!)

Per quanto riguarda il monitoraggio del rumore del futuro aeroporto – prosegue la capogruppo del Movimento 5 Stelle Silvia Noferi – della fase intermedia (in cui si sommeranno l’attuale aeroporto e i cantieri) e la predisposizione dei relativi interventi di mitigazione che potranno essere necessari nel caso di ricettori sensibili investiti da inquinamento acustico oltre i limiti di legge, se ne dovrà occupare la Commissione Anti-rumore Aeroportuale. Quella stessa Commissione che avrebbe dovuto occuparsi del contenimento del rumore dell’attuale aeroporto, ma che non ha impedito che il numero dei voli aumentasse senza che la popolazione residente avesse la minima compensazione. Ci sarà da fidarsi?

Per quanto riguarda la qualità dell’aria anche il Decreto del Governo sembra rendersi conto che la zona è ampiamente popolata (“dato l’elevato grado di urbanizzazione e il limitato spazio disponibile”), per cui dispone di procedere al monitoraggio dell’inquinamento sia prima, durante e dopo la realizzazione del nuovo aeroporto attraverso il posizionamento di centraline fisse e mobili. Proprio come dicevamo noi nel 2015!

Così via di seguito per tantissime altre cose, con un’unica sostanziale differenza: che noi del M5S proponevamo di farle prima della costruzione perché dopo che saranno stati spesi centinaia di milioni di Euro, questi monitoraggi post opera, serviranno solo per sapere quanti morti di tumore in più ci saranno nell’area, non ad evitarli.

Al posto dei topolini qui ci sarà circa un milione di persone a fare da cavia e a constatare se e quanto i modelli previsionali si discosteranno dalla realtà. L’istituzione dell’Osservatorio Ambientale che quei dati dovrà controllare non servirà a nulla perché sarà composto esclusivamente dal proponente il progetto e dai soggetti che sono sempre stati favorevoli al nuovo aeroporto, escludendo addirittura il Comune di Sesto Fiorentino e quello di Prato che potrebbero mettere qualche bastone fra le ruote.

Ma in questo Decreto – aggiunge Silvia noferi – non mancano aspetti spassosi e ridicoli come le conclusioni su alcuni passaggi che sarà divertente capire come verranno attuati; come per esempio, le: “idonee procedure di sicurezza, incluse se possibile, l’adattamento delle rotte aeree , l’eventuale divieto di sorvolo degli stabilimenti a rischio di incidente rilevante classificati dalla Direttiva Seveso”, fino ad arrivare alle “Specifiche misure emergenziali” di pag. 19 nel caso di accertato superamento dei livelli emissivi macroinquinanti aeroportuali che possono arrivare fino a limitare l’attività aeroportuale.

Cioè, fateci capire, se dopo aumenterà l’inquinamento, fermeranno i voli e dovremo andare a Pisa? Una specie di gioco dell’oca – conclude la capogruppo M5S Silvia noferi – con il ritorno al punto di partenza solo che nel frattempo avranno devastato un’intera area e speso una montagna di soldi. Alla faccia della competenza”.



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