Vino taroccato nell'Empolese, Coldiretti: "Basta poco per compromettere l'immagine del territorio"

Il rinvio a giudizio degli indagati al termine dell'indagine denominata Bacco, conferma l'interesse della criminalità per le eccellenze enogastronomiche toscane. L'inchiesta, avviata dai Nas nel 2016, ha coinvolto anche un'azienda empolese, evidenziando un'attività di falsificazione che 'trasformava' vino ordinario in alcune delle più pregiate etichette dei vini made in Tuscany: dal Brunello al Chianti Classico.

“Il lavoro di investigatori e magistratura merita l'apprezzamento di tutto il mondo produttivo - dichiara Simone Ciampoli, direttore di Coldiretti Firenze-Prato -: mette in luce da un lato il valore delle nostre produzioni Doc, Docg e altre indicazioni di qualità, che è così alto da spingere a delinquere; e dall'altro di come sia indispensabile tutelare e controllare il rispetto delle regole, oltre alla capacità di produrre eccellenze”.

Coldiretti è impegnata assiduamente a denunciare il fenomeno del made in Italy taroccato, attività illecite o ingannevoli condotte all'estero e pure in Italia. Fenomeno che ha ripercussioni per i produttori, immediate e nel lungo periodo: “Basta poco - continua Ciampoli - per compromettere l'immagine di tutta una zona enologica e di marchi prestigiosi famosi riconosciuti nel mondo come sinonimi di eccellenza assoluta, grazie al lavoro di decenni dei produttori agricoli”.

Fonte: Coldiretti Toscana



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