Right Thoughts Right Words Right Action, l'apice dei Franz Ferdinand prima della svolta

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Purtroppo ci avevo visto giusto: Goodbye Lovers and Friends voleva dire qualcos'altro all'ascoltatore giunto al quarto appuntamento sulla lunga distanza con i Franz Ferdinand, dal lungo titolo Right Thoughts Right Words Right Action. Il messaggio subliminale era l'addio di Nick McCarthy, chitarra e tastiere nonché controcanti, valore aggiunto della band di Glasgow, fondatore e 'testimone' del punk-funk delle origini. Sono passati 15 anni dalla fondazione e adesso i Franz Ferdinand stanno per dare alle stampe la loro ultima fatica, Always Ascending (l'uscita è programmata per il 9 febbraio), con l'inserimento delle new entries Dino Bardot (chitarra) e Julian Corrie (tastiere e cori).

Il momento d'oro dei Franz Ferdinand per come li abbiamo conosciuti finora è rintracciabile in due tappe storiche, a mio avviso: subito dopo il debutto, quando l'hit Take Me Out li trascinava per i club di tutta Europa, e nel tour trionfale seguito all'album di cui vi parlo oggi, RTRWRA (acronimo necessario per semplificare la lettura).

Siamo nel 2013 e i quattro mandano fuori un disco che è forse la summa delle loro esplorazioni sonore conseguite finora: le sonorità taglienti degli esordi, l'odore onnipresente del pop ben fatto dei Sixties (ne avevamo avuto prova in Walk Away, Eleonor put your boots on), il rock debordante (The Fallen, What she came for), l'elettronica azzardata fino a un certo punto (non parlo di Lucid Dreams, quanto di Can't stop feeling).

A posteriori questo disco, dalla grafica in stile Pantera Rosa con il font vecchio stile in rosa su sfondo nero, è il canto del cigno di un certo modo di intendere la musica. Indietro non si torna e le successive trasformazioni ne hanno dato prova: l'esperimento FFS (l'unione con una band eccezionale e storica come gli Sparks) non ha convinto molto, i nuovi singoli Always Ascending e Lazy Boy provati anche on stage (tra cui anche il Beat Festival di Empoli) hanno poco mordente e sembrano rallentati rispetto alla naturale velocità.

E allora tanto vale bearci nella loro prova migliore: RTRWRA spara in sequenza cinque tracce per le quali una band 'normale' farebbe carte false e le utilizzerebbe in 5 lp diversi per non giocare male i propri assi nella manica.

Sono Right Action, Evil Eye, Love Illumination, Stand on the Horizon e Fresh Strawberries. Le prime tre sono un'ondata di rock fresco e rassicurante, ben fatto e ben suonato. Le atmosfere horror di Evil Eye sono inedite, come pure la triste riflessione sulla caducità della vita di Fresh Strawberries. Stand on the Horizon, prodotta dal dj Todd Terje, è qualcosa di unico, una cavalcata che si conclude con un'invocazione rivolta al Mare del Nord. Le origini disco-punk ci sono sempre, il ciuffo del leader Alex Kapranos è lì a testimoniare che c'è ancora tempo per ballare e per cantare, tutto sembra cristallizzato in direzione della perfezione.

La seconda parte del disco non tocca vertici stilistici di siffatta qualità. Eccezione per Brief Encounters, malinconica ballata per gli amanti dei motel. Anche Bullet è una bella scarica di adrenalina, ma a posteriori la conclusiva Goodbye Lovers & Friends fa venire ancora di più i brividi, pensando al futuro della band (che è l'attuale presente). Diamo atto agli scozzesi di essersi reinventati fuori dai tradizionali schemi, con delle giovani nuove leve, per rimanere al passo coi tempi forse. "David Bowie ha fatto un disco strepitoso a 70 anni, sono convinto che oggi ci sia il modo di essere creativi per tutta la vita", ha detto Kapranos in un'intervista su Rolling Stone. Speriamo allora che questo sia solo un momento di stanca.

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