Consiglio Regionale, si parla di doping e sanità. Minuto di silenzio per Idy Diene

Anche il Consiglio regionale della Toscana osserva un minuto di silenzio per Idy Diene, il senegalese ucciso lo scorso 5 marzo sul Ponte Vespucci a Firenze.

Alle 11.50, ora del decesso di Idy, il presidente Eugenio Giani ha chiesto all’Aula di fermarsi per “rispettare e sostenere” l’ordinanza del sindaco Dario Nardella che ha decretato per oggi, mercoledì 14 marzo, il lutto cittadino.

“In questo modo – ha spiegato Giani – vogliamo ricordare colui che è stato vittima di una follia”.

Idy Diene, Monni (Pd): “Vittime non hanno colore, centrodestra spaccato su solidarietà”

«Oggi abbiamo detto sì a due mozioni che, in buona sostanza, approvano l’operato della giunta regionale che, nei giorni scorsi, ha deliberato un contributo di 20mila euro per la famiglia del cittadino senegalese Idy Diene, ucciso lunedì scorso a Firenze. Lo abbiamo fatto senza guardare al colore politico di chi avanzava quelle proposte, così come siamo intervenuti in passato per sostenere finanziariamente altre vittime toscane della criminalità, quali il carabiniere Giuseppe Giangrande, gravemente ferito a Roma, Gianmichele Gangale, vittima di una violenta rapina, Leonardo Lo Cascio, ucciso durante una rapina mentre andava a lavorare e l'artificiere Mario Vece della Polizia di Stato.  Ebbene, in aula oggi è andata in scena la spaccatura tra Lega e Fratelli d'Italia, con una discussione surreale sul contributo di solidarietà alla famiglia di Idy Diene.

Davanti ad un fatto di inaudita gravità, che assume le vesti di un crimine aggravato dalla matrice razzista, la Lega, dopo aver a più riprese dichiarato la propria contrarietà, si astiene, mentre il consigliere leghista Roberto Salvini lascia l’aula urlando frasi farneticanti e xenofobe. Si attaccano a questioni di regolamento, come non avevano fatto quando le vittime avevano la pelle bianca. Oggi è giornata di lutto cittadino e Idy merita il rispetto che questa città ha già tributato in suo onore con la marcia antirazzista di sabato. Ristabiliamo un principio di umanità: le vittime non hanno colore, non ci sono vittime di serie A e di serie B, ma donne e uomini che hanno perso la vita per mano di pericolosi criminali».

Così Monia Monni, vicecapogruppo del Pd in Consiglio regionale, a proposito delle mozioni votate oggi in aula a favore di un contributo di solidarietà alla famiglia di Idy Diene.

Lavoro: esuberi Italiaonline, mozione a sostegno lavoratori

Primo piano sugli esuberi comunicati da Italiaonline che investono anche le sedi regionali di Firenze e Pisa, con una mozione approvata all’unanimità e presentata dal gruppo di Sì Toscana a Sinistra. Ha illustrato l’atto il consigliere Poalo Sarti. La mozione esprime solidarietà ai lavoratori e impegna la Giunta a promuovere tutte le iniziative possibili nei confronti dell’azienda, “a sostegno dell’iniziativa del Mise affinché siano ritirati i licenziamenti annunciati e anche mantenuti i posti di lavoro nelle attuali sedi regionali”.

Sarti ha ricordato i 400 esuberi comunicati, in questi giorni, da Italiaonline, ex Seat Pagine Gialle: “Sarebbero interessati, oltre a Torino, anche i lavoratori delle sedi toscane di Pisa e Firenze che danno lavoro a circa 60 persone, 40 a Pisa e 20 a Firenze”. Già nel 2016 ci fu una situazione analoga con diversi esuberi dovuta proprio alla fusione tra Seat Pagine Gialle e Italianonline, avvenuta dalla necessità di quest’ultima di entrare in borsa e dei conseguenti tagli sul lavoro senza tenere conto, anche allora, della professionalità in campo.

L’azienda non sembra avere nessuna intenzione di prendere in considerazione la possibile ricollocazione sul territorio toscano, presso altre società presenti sotto il completo controllo di Italiaonline, ha aggiunto il consigliere. “Non c’è un problema produttivo o economico, ma solo speculativo e finanziario”. In attesa del “tavolo e dell’incontro con il Ministero dello sviluppo economico” i lavoratori “faranno sciopero a staffetta”.

Sanità: tagli personale, Saccardi risponde a interrogazione M5s

Sull’annunciata eliminazione di spese per 45milioni, l’assessore regionale dichiara: “La cifra riportata non corrisponde agli obiettivi di contenimento dei costi richiesti alle Asl. Normativa statale prevede limite spesa per personale. Impegnati comunque a cercare soluzioni. Già adottati indirizzi per superare precariato, immediato avvio a percorsi di stabilizzazione”.

I tagli al personale degli ospedali toscani, annunciato in 45milioni di euro, al centro dell’interrogazione presentata dal Movimento 5 stelle e alla quale ha risposto ieri, martedì 13 marzo, l’assessore regionale Stefania Saccardi. Una riduzione che “non corrisponde agli obiettivi di contenimento dei costi richiesti alle Asl” ha sottolineato l’assessore, e che comunque risponde ai “vincoli posti dalla normativa nazionale”.

Il limite di spesa ricordato da Saccardi (nel 2004 -1,4 per cento), risale alla finanziaria 2010 (Legge 191/2009, art. 2 comma 71-73) e veniva stabilito con riferimento al triennio 2010-2012, esteso poi agli anni 2013-2020 dal disegno di legge 98/2011 (articoli 3 e 3 bis), convertito poi nella Legge 111/2011).

Saccardi ha comunque ricordato che la Toscana, con la legge regionale 65/2010 (articolo 12, comma 2, lettera b), “aveva provato un tentativo diretto per attenuare gli effetti delle restrizioni” anche “prevedendo un limite di spesa diverso”. Una manovra che, com’è noto, non è andata a buon fine visto che la Corte costituzionale, con sentenza 182/2011, l’ha giudicata illegittima.

Il quadro normativo vigente, quindi, è lo spazio entro il quale la Regione è tenuta a muoversi, ha chiarito l’assessore pur richiamando gli impegni in atto per cercare “soluzioni idonee a garantire che il contenimento delle spese sul personale”, che risultino “compatibili” e con “condizioni di lavoro per gli operatori sanitari più soddisfacenti”.

L’assessore ha infine segnalato che lo scorso 6 marzo la Giunta ha “adottato indirizzi” per l’attuazione, nell’ambito del servizio sanitario regionale, delle disposizioni in materia di superamento del precariato nelle pubbliche amministrazioni, peraltro contenute nel decreto legislativo 75/2017 (articolo 20), e ha dato “immediato avvio ai percorsi di stabilizzazione del personale”, con l’obiettivo di “completare l’operazione entro il triennio 2018-2020”.

Non soddisfatto della risposta si è dichiarato Andrea Quartini. “Il problema del personale sanitario è molto sentito” ha detto rilevando come “tutti Governi abbiano ribadito il limite di spesa”. Il definanziamento sanitario, per il consigliere è “sempre a carico degli operatori”. “Restiamo molto preoccupati perché i tagli significano meno servizi” ha concluso.

Identità toscana: Pisa, Sì a targa commemorativa Pietro Leopoldo

Una targa commemorativa a Pietro Leopoldo d’Asburgo-Lorena sarà affissa al palazzo Reale di Pisa venerdì 30 marzo. Il Consiglio regionale ha approvato all’unanimità la proposta di delibera durante la seduta di stamani. L’evento si terrà in occasione del 226˚ anniversario della morte del Granduca di Toscana, nel luogo in cui risiedeva e dove, il 30 novembre 1786, firmò l’atto che ha abolito nel granducato di Toscana, per la prima volta al mondo, la pena di morte e la tortura.

“L’impegno economico di 920 euro chiesto dal presidente del Consiglio comunale di Pisa Ranieri del Torto sarà a carico del Consiglio regionale”, ha detto il presidente dell’assemblea legislativa Eugenio Giani. La richiesta aveva ricevuto parere favorevole unanime nella seduta della Consulta per la denominazione dei beni regionali, che ha il compito, lo ricordiamo, di promuovere la realizzazione di lapidi e monumenti che valorizzino l’identità e la memoria storica toscane, nel rispetto della cultura e delle tradizioni italiane. Giacomo Giannarelli (M5S) ha chiesto l’adozione di un disciplinare per cui, quando si prende la decisione di finanziare l’apposizione di lapidi, si stabilisca che esse debbano essere fatte di marmo toscano.

Istituto Innocenti, M5S su 4 richieste di rinvio a giudizio

“Attendiamo i risultati dell’eventuale processo all’ex direttrice generale dell’Istituto degli Innocenti e alle altre tre figure coinvolte nelle vicende dei lavori di ristrutturazione del Museo che abbiamo denunciato due anni fa. Le richieste di rinvio a giudizio sono sintomo della consistenza del quadro d’accusa, un quadro che avevamo offerto prima alla parte politica regionale chiedendo il Commissariamento e risposte specifiche cui la giunta Rossi, per il tramite dell’Assessora Saccardi, ha reagito con repliche vaghe e tutela dello status quo. A questo punto, vista l’azione della magistratura, ci aspettiamo una risposta politica e la chiederemo” così Irene Galletti, consigliera regionale M5S che sollevò il caso, in un post sul sito web del gruppo.

“Quando la politica ha bisogno della magistratura per controllarsi, significa che ha smesso di essere guidata dall’interesse generale e mette questo dietro altre forme di interesse” conclude la vicepresidente della Commissione Sviluppo Economico e Cultura, elencando gli atti realizzati e le risposte ricevute.

Pubblicità Tirrenia, Toremar e Moby, Spinelli (Art. Uno Mdp): “Trovata inopportuna. Se obiettivo è comunicare tutela dei lavoratori si usino parole diverse. Ad esempio diritti”.

“Il nostro personale? È tutto pagato decentemente, assunto con contratti a tempo indeterminato e rispettato nei suoi diritti! Questo il messaggio che avremmo voluto leggere. E invece la trovata pubblicitaria delle società di navigazione Tirrenia, Toremar e Moby non può che provocare sdegno e sconcerto. Se le compagnie intendevano sottolineare l’italianità dei contratti di lavoro dei propri dipendenti, a dispetto di altre forme contrattuali - ben peggiori di quelle italiane che, come sappiamo, in questi settori possono essere utilizzate – dovevano utilizzare parole ben diverse. Se invece l’intento era quello di mettere in risalto l’italianità del personale a bordo e dunque la non presenza di dipendenti stranieri, allora siamo di fronte a qualcosa di disdicevole e discriminatorio, di cui non si capisce l’obiettivo se non quello di strizzare l’occhio a chi soffia sull’odio e sulle paure delle persone. Il mio auspicio è che si possa scrivere la parola fine a messaggi che, con intento consapevole o meno, acuiscono scontri e divisioni sociali che non fanno bene a nessuno. C’è bisogno di tutt’altro, sicuramente di una comunicazione chiara, senza ambiguità, che condanni con chiarezza chi fomenta divisioni e discriminazioni. La comunicazione ha un grande potere: usiamola per il bene della collettività”. È quanto dichiara Serena Spinelli, capogruppo Articolo Uno Mdp in Consiglio regionale a proposito della campagna pubblicitaria della compagnia Tirrenia e Moby, Il nostro personale? E’ tutto italiano - Scegli chi naviga italiano.

Ciclismo e scandalo doping. Scaramelli e Baccelli (Pd): Tolleranza zero

“La Toscana  tenga alta la propria immagine di terra che ama il ciclismo, da sempre regione-culla delle due ruote”. Così il presidente della commissione Sanità in Regione  Stefano Scaramelli illustrando la mozione approvata stamani all’unanimità dall’aula del Consiglio, in cui si chiede che la Toscana si costituisca parte civile contro chi getti discredito sullo sport toscano. La mozione, sottoscritta oltre che da Stefano Scaramelli e Stefano Baccelli anche dai consiglieri del Pd Valentina Vadi, Simone Bezzini, Andrea Pieroni, Massimo Baldi, Enrico Sostegni, Antonio Mazzeo, Ilaria Giovannetti, Nicola Ciolini e Fiammetta Capirossi, è nata in seguito ai gravi casi di doping portati alla luce con l’inchiesta condotta dalla Polizia di Lucca  “La Toscana- spiegano Baccelli e Scaramelli - è terra di ciclismo, amatoriale e non solo. La passione per le due ruote si tramanda da generazioni, da quando le strade, pur bianche, nell'arrampicarsi nei sali scendi delle nostre colline hanno appassionato alla fatica e al sudore generazioni su generazioni. Sono oltre 23000 gli amanti delle due ruote toscani, appassionanti dello scorrere silenzioso dei loro copertoni lungo gli asfalti o innamorati del rumore campestre di ruote robuste che li trasportano nelle nostre campagne” Ed è proprio in nome di questa passione che Baccelli e Scaramelli hanno predisposto la mozione poi discussa e approvata stamani in cui viene chiesto alla giunta di impegnarsi affinché “la Toscana si costituisca parte civile in un eventuale procedimento penale per doping  a seguito dell’inchiesta in cui è coinvolto il mondo del ciclismo dei dilettanti toscani”. “Come Regione- proseguono Scaramelli e Baccelli-  non ci compete capire o scoprire di chi sono le colpe; a noi compete tenere alta l'immagine di una Regione che insegna ai propri figli che i risultati, i successi o gli insuccessi, vanno conquistati con la fatica e con il sudore senza ricorrere a scorciatoie pericolose per la salute e l'integrità fisica. La Toscana è terra di ciclismo e deve restare terra libera dal doping!”. Nella mozione si fa riferimento alla Carta  Etica dello Sport che prevede espressamente che ogni sport deve rispetterai le proprie regole e che ogni forma di doping rappresenta una violazione dei principi sportivi. “E’ importante – concludono Scaramelli e Baccelli- impegnarci tutti insieme per promuovere i valori etici dello sport che sono la lealtà, l’inclusione, la promozione degli stili di vita sani e consapevoli”.

Doping ciclismo giovanile: mozione per tutelare immagine Regione e sport toscano

Approvato all’unanimità il testo presentato da Stefano Scaramelli, consigliere Pd e presidente della commissione Sanità. Emendato dalla capogruppo della Lega Elisa Montemagni per sostenere azienda sponsor Altopack, estranea alla vicenda

Lo scandalo del doping nel ciclismo giovanile toscano, che ha portato ad un’inchiesta coordinata dalla Procura di Lucca e all’arresto di una serie di dirigenti di una della maggiori squadre dilettanti italiane, approda in Consiglio regionale.

Nella seduta di oggi, mercoledì 14 marzo, l’Aula ha votato all’unanimità la mozione presentata dal consigliere Pd, e presidente della commissione Sanità, Stefano Scaramelli, per impegnare la Giunta a “mettere in atto ogni possibile azione a tutela dell’immagine complessiva del ciclismo toscano e della stessa Regione”.

Il testo, illustrato dallo stesso Scaramelli, chiede anche di “proseguire nell’opera di promozione dei valori etici dello sport” e di “valutare la possibilità dell’istituzione regionale di costituirsi parte civile contro chi deliberatamente, con atti criminosi, getta discredito sullo sport toscano”.

Il testo è stato emendato, su richiesta della capogruppo della Lega Elisa Montemagni, per inserire un riferimento specifico all’azienda Altopack di Altopascio, specializzata nel packaging, già sponsor del team ciclistico, che si è dichiarata più volte estranea alla vicenda. “Occorre chiarire e fare i doverosi distinguo” ha spiegato Montemagni. “Dobbiamo impegnarci per tutelare anche l’immagine dell’azienda lucchese e dei suoi lavoratori”. Da qui il passaggio, inserito nel dispositivo, per “valutare ipotesi di sostegno”.

In sede di dichiarazione di voto il consigliere del Movimento 5 stelle Andrea Quartini, ha parlato del doping come “veleno chimico e culturale. Fa male ad ogni disciplina. Quando prevale è una squalifica per tutto lo sport”.

Lavoro: Dada Register, Consiglio unanime contro dismissione

La crisi della Dada Register di Firenze, azienda storica del settore informatico, approda in Consiglio regionale che all’unanimità vota la mozione presentata dal gruppo Sì – Toscana a sinistra e impegna la Giunta ad attivarsi perché nella trattativa con le organizzazioni sindacali e la Rsu, sia “scongiurata qualsiasi scelta di dismissione aziendale e di licenziamenti ingiustificati”.

Illustrato da Paolo Sarti, il testo ricorda che i vertici aziendali hanno recentemente comunicato l’apertura di una procedura di licenziamenti collettivi che riguarderanno trenta persone, “circa un terzo dei dipendenti – ha rilevato Sarti – senza aver preso in considerazione soluzioni alternative quali ammortizzatori sociali o contratti di solidarietà”.

Un comportamento definito “assai grave”. “Non siamo in presenza di una crisi” hanno detto ancora Sarti. Dati alla mano, infatti e come riportato nella mozione, il Gruppo Dada ha chiuso il primo semestre del 2017 con un ricavo consolidato pari a 35 milioni, in crescita del 7 per cento rispetto ai 32,8 milioni del primo semestre 2016.

Sostegno è stato espresso, in sede di dichiarazione di voto, dalla capogruppo Mdp/Art.1 Serena Spinelli che ha sottoscritto l’atto. “Questo è l’ennesimo episodio che deve far riflettere su come viene considerato il lavoro. È doveroso mettere in campo tutte le armi che la Regione può spendere” ha detto la consigliera.

Il testo è stato sottoscritto anche dalla consigliera Pd Elisabetta Meucci: “Il nostro interesse prioritario è la difesa del lavoro e in particolare di realtà aziendali così radicate e in crescita” ha spiegato.

Contributi straordinari a famiglie vittime di atti violenti, Montegnagni (Lega)

“Il recente grave fatto accaduto a Firenze che ha visto l’uccisione di un venditore ambulante senegalese-afferma Elisa Montemagni, capogruppo in Consiglio regionale della Lega-ripropone la necessità che la Toscana si doti di una regolamentazione chiara ed esauriente sul tema dei contributi economici da riservare ai familiari delle vittime.” “In casi delicati come questi-precisa l’esponente leghista-si rischia, infatti, che si adotti un criterio discrezionale, per nulla equo e foriero di interpretazioni fra le più varie e disparate.” “L’argomento è talmente rilevante-sottolinea Montemagni- che occorre, quindi, una serenità di giudizio complessiva e ridurre al minimo il rischio di strumentalizzazioni.” “Ecco perché-conclude Elisa Montemagni- non abbiamo partecipato alla votazione in merito alla mozione presentata da Sì Toscana(da noi giudicata eccessivamente tendenziosa) e ci siamo astenuti nei confronti di quella proposta da Fratelli d’Italia che non aveva recepito alcune nostre modifiche dell’atto.”

Salute: in Consiglio la sciarpa rosa contro il cancro

Una sciarpa rosa, lunga quasi tredici chilometri, fatta da innumerevoli mani e composta di 8.400 pezzetti. E’ la sciarpa contro il cancro che è stata esposta questa mattina durante la seduta del Consiglio regionale della Toscana. L’iniziativa, come ha ricordato il presidente del Consiglio Eugenio Giani intervenendo in aula, è nata su iniziativa dell’associazione Lilt (Lega italiana per la lotta contro i tumori) di Massa Carrara e di Angela Maria Fruzzetti, che su questo progetto ha scritto un libro, per sensibilizzare alla prevenzione dei tumori femminili. “Un bel progetto, un percorso di solidarietà da seguire, che il Consiglio è felice di ospitare oggi” ha detto Giani. Il presidente ha inoltre ricordato che la raccolta fondi nata con l’iniziativa ha permesso l’acquisto di un ecografo per l’ospedale cittadino.

Vertenza dada, Fattori e Sarti: "Azienda insegue profitti su pelle lavoratori, Regione intervenga"

La Regione Toscana dovrà star a fianco di Rsu e sindacati nella vertenza Dada, i cui vertici hanno annunciato 30 licenziamenti su un totale di 90 dipendenti della sede di Firenze, per contrastare qualsiasi ipotesi di dismissione e impedire i licenziamenti minacciati. E' quanto prevede una mozione presentata da Sì-Toscana a Sinistra e approvata all'unanimità in Consiglio regionale. “Siamo accanto ai lavoratori, cui va tutto il sostegno del Consiglio regionale”, commentano Tommaso Fattori e Paolo Sarti, consiglieri regionali di Sì Toscana a Sinistra.
“E’ stupefacente la disinvoltura con cui la proprietà ha spiegato ai lavoratori che alla base dei tagli al personale vi è l'obiettivo di aumentare i già lauti profitti”, spiegano i consiglieri Fattori e Sarti. “Una 'marginalità' del 12% è troppo bassa, ha detto la proprietà ai suoi dipendenti al tavolo odierno in Confindustria, motivando così il piano di licenziamenti. L’obiettivo - continuano i consiglieri - sarebbe di arrivare al 20% di marginalità, inseguendo la concorrenza internazionale. E pensare che il Gruppo Dada, nel primo semestre del 2017, ha ottenuto un ricavo consolidato pari a 35 milioni di Euro, in crescita del 7% sullo stesso periodo del 2016”. “Così com’è utile ricordare che fra le controllate di Dada vi è Register.it, società italiana accreditata dall'Icann cui è affidata la gestione tecnica del Domain Names System a livello mondiale”.
“L’aumento dei margini di profitto è in gran parte funzionale ai giochi sui mercati finanziari. Assistiamo a ristrutturazioni - continuano Fattori e Sarti - che non rispondono ad alcuna reale necessità produttiva ma a ragioni speculativo finanziarie e a future manovre sui mercati. La sola ossessione ormai è quella degli andamenti in borsa, dei dividendi, dell’aumento del valore delle azioni. Un caso molto simile a quello di Italiaonline, sul quale il Consiglio regionale ha oggi approvato un altro atto da noi presentato. In questi anni si susseguono, infatti, licenziamenti e ristrutturazioni che nulla hanno a che vedere con l’economia reale e con i cattivi conti delle aziende ma solo con la massimizzazione del valore per gli azionisti. La politica deve trovare strade per impedire che la logica speculativa dei mercati finanziari distrugga tessuto produttivo e lavoro”.
“Abbiamo imboccato una strada senza uscita - continuano Fattori e Sarti - siamo passati da un periodo in cui le aziende rivendicavano il diritto a delocalizzare e a licenziare per sopravvivere a questa nuova fase in cui esplicitamente ammettono che l'obiettivo è aumentare i profitti e il valore di borsa, senza guardare in faccia a nessuno. E’ ovvio che occorrono soluzioni strutturali e che non saranno i mercati a fornirle spontaneamente ma semmai una nuova capacità d’indirizzo e regolazione da parte della politica”.

Ristrutturazione Italiaonline. Fattori e Sarti (Sì): “Fermare licenziamenti"

“La Regione Toscana deve attivarsi per evitare le centinaia di esuberi e di trasferimenti annunciati da Italiaonline, ex Seat Pagine Gialle. L’azienda presenta tutti dati positivi, non ha difficoltà economiche, siamo di fronte all’ennesimo caso di massimizzazione dei profitti perseguita sulla pelle di chi lavora”. Lo affermano i consiglieri regionali di Sì-Toscana a Sinistra, Tommaso Fattori e Paolo Sarti, che hanno presentato una mozione approvata all'unanimità dal Consiglio regionale.

“La Regione - continuano i consiglieri spiegando il contenuto dell’atto approvato - deve far sentire la sua voce, facendo il possibile perché, a cominciare dal tavolo al Mise previsto per il 20 marzo, la proprietà torni sui suoi passi. Il piano di licenziamenti deve essere ritirato e devono essere mantenuti i posti di lavoro nelle attuali sedi regionali. Su un totale di circa 400 esuberi, quelli previsti tra Pisa e Firenze riguarderebbero 60 dipendenti. I lavoratori di Italiaonline si ritrovano a dover fare i conti per la seconda volta, nel giro di soli due anni, con un piano pesante di licenziamenti simile a quello presentato dopo la fusione con Seat Pagine Gialle e il conseguente ingresso in borsa, quando furono decise 700 casse integrazioni“.

“La ristrutturazione in corso - continuano Fattori e Sarti - non risponde ad alcuna reale necessità produttiva ma a ragioni squisitamente speculative finanziarie. La sola ossessione ormai è quella degli andamenti in borsa, dei dividendi, dell’aumento del valore delle azioni sui mercati finanziari. Un caso molto simile a quello di DADA, sul quale il Consiglio regionale ha approvato un altro atto da noi presentato. In questi anni si susseguono licenziamenti e ristrutturazioni che nulla hanno a che vedere con l’economia reale e con i conti delle aziende ma solo con la massimizzazione del valore per gli azionisti. La politica deve trovare strade per impedire che la logica speculativa sui mercati finanziari distrugga tessuto produttivo e lavoro”.

“La possibile scomparsa di una così importante attività produttiva operante nel settore tecnologico avrebbe un impatto negativo sull’intero tessuto produttivo locale e costringerebbe lo Stato, nell’immediato, ad attivare gli ammortizzatori sociali. Il dramma è che a pagare sarebbero ancora una volta i lavoratori -concludono i Fattori e Sarti - con la perdita del loro posto”.

L'intero Consiglio, approvando la mozione di Sì-Toscana a Sinistra, esprime la propria solidarietà a tutti i lavoratori e alle lavoratrici di Italiaonline e impegna la giunta a contrastare con ogni mezzo e in tutte le sedi il piano di licenziamenti.

Omicidio Idy Diene, approvata mozione di Sì - Toscana a Sinistra: “Solidarietà Regione Toscana a comunità senegalese e contributo biennale a famiglia della vittima”.

Approvata stamani dall’aula all’unanimità - ma con l’intera destra che non ha partecipato al voto - la mozione presentata dai consiglieri del gruppo Sì-Toscana a Sinistra Tommaso Fattori e Paolo Sarti. La mozione impegna la Giunta a “esprimere solidarietà e vicinanza alla comunità senegalese e ai familiari della vittima, ribadendo la tradizione di accoglienza e la cultura antirazzista della nostra Regione” e a “stanziare un contributo di solidarietà puntuale e biennale alla famiglia della vittima, Idy Diene”. Un impegno, quest’ultimo, già positivamente recepito dalla giunta 48 ore dopo che il testo della mozione di Sì era stato protocollato e diffuso ma che il consiglio ha voluto ufficialmente ribadire e sancire con questo voto.

“Chiediamo al Consiglio di far arrivare l’abbraccio dell’intera Toscana alla comunità senegalese e alla famiglia di Idy Diene. Questa regione è anche la vostra regione, amiche e amici della comunità senegalese”, ha esordito Tommaso Fattori, capogruppo di Sì - Toscana a Sinistra.

“Questa è la regione di Teresa Mattei - continua Fattori - che abbiamo celebrato assieme l’8 marzo e che a 17 anni fu espulsa da tutte le scuole del regno per aver rifiutato l’insegnamento della teoria della razza. Questa non è la regione di chi va in giro a sparare ai neri come nel Missisipi degli anni ’50. Dopo Casseri, l’estremista di CasaPound che nel 2011 uccise Samb Modou e Diop Mor, adesso Pirrone ha ammazzato Idy Diene, di fatto scegliendo la vittima fra vari passanti perché Idy era un africano. Non è meno pericoloso il razzismo di chi ha introiettato l’idea che la vita di una persona con la pelle nera valga meno della vita di una persona con la pelle bianca”.

“Alla destra che continua a vaneggiare di ‘legittima difesa’ incitando le persone ad armarsi e a sparare, faccio anche presente che i casi di Macerata e di Firenze non sarebbero mai accaduti se questi nostri concittadini non avessero avuto un porto d’armi. E’ folle l’idea che la sicurezza si costruisca con più armi in giro: le armi vanno tolte ai delinquenti, non date ai cittadini”, ha concluso Fattori.

 

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