Il Libro della Vita, in Auditorium Simonetta Soldani con 'Diario di una maestrina'


La docente Simonetta Soldani domenica 8 aprile 2018 alle 11 nell’Auditorium del Centro Rogers di Scandicci (piazza Resistenza, fermata tramvia Resistenza) parla del “Diario di una maestrina” di Maria Giacobbe, per il ciclo di incontri Il libro della Vita; la rassegna è alla sua quarta edizione, è curata da Raffaele Palumbo e organizzata dal Comune di Scandicci con la Biblioteca di Scandicci e i patrocini della Regione Toscana e della Città Metropolitana di Firenze. L’ingresso è libero fino ad esaurimento posti.

La domenica mattina alle 11, nell’Auditorium in piazza della Resistenza, un personaggio del mondo della cultura italiano incontra il pubblico per raccontare, in 50 minuti, in che modo e in quale occasione un libro, abbia influenzato la sua vita in maniera definitiva. Il Libro della Vita è una rassegna dove non si vende né si promuove niente. Centrale è la dinamica del dono. Il pretesto per far innamorare il pubblico di un testo. Una sorta di piccola grande scuola di lettura, straordinariamente eterogenea per linguaggi, temi, libri, personaggi, stili. L'affabulazione e la divulgazione sono sempre di livello alto, mentre il codice espressivo è comprensibile a tutti. Il Libro della vita ha confermato anche per questa edizione il favore di un pubblico ampio ed eterogeneo, che affolla le sale dell’Auditorium la domenica mattina.

SIMONETTA SOLDANI - Docente di Storia contemporanea e di Storia politica e sociale dell’età contemporanea all’Università di Firenze, è tra le fondatrici della Società italiana delle storiche (SIS) e della Società Italiana per la Storia Contemporanea (SISSCO). Ha coordinato il Dottorato in Storia della stessa università; fa parte della Direzione della rivista di storia contemporanea “Passato e presente” (dal 1982) e del Collegio docente della Scuola superiore di studi di storia contemporanea dell’Insmli (Milano). Dal 2001 al 2007 è stata Presidente del Comitato per le pari opportunità dell’Università degli studi di Firenze.

DIARIO DI UNA MAESTRINA di Maria Giacobbe - La maestrina in questione è Maria Giacobbe, nata a Nuoro nel 1928 e residente in Danimarca dal 1957. Il libro, circa duecento pagine da leggere tutte d’un fiato, racconta con uno stile chiaro ed efficace la realtà scolastica, e non solo, di alcuni paesi del Nuorese in cui la scrittrice si trovò a insegnare negli anni tra il 1956-57. Si tratta di vere e proprie testimonianze che raccontano una realtà fatta di povertà e disagio, voglia di cambiamento ma anche di un forte attaccamento al passato. I protagonisti del libro sono gli alunni, piccoli grandi uomini e donne che fanno fatica a frequentare la scuola e a lavorare contemporaneamente, Maria Giacobbe li descrive nelle sue pagine non come un semplice cronista, fotografo o visitatore esterno ma con lei stessa immersa in quella realtà. Il punto di vista della maestra infatti, privilegiato, autentico e privo di doppi fini nel raccontare, porta alla luce i disagi e i drammi delle famiglie dei piccoli studenti che insieme alla spontaneità tipica dei bambini permettono alla scrittrice di trattare fenomeni come il banditismo, il fascismo, l’emigrazione, la fame e la guerra con disarmante semplicità.

MARIA GIACOBBE (Nuoro, 1928) è scrittrice e saggista, naturalizzata italiana, figlia di Dino Giacobbe, ingegnere antifascista, ufficiale pluridecorato nella prima guerra mondiale, tra i fondatori del Partito Sardo d’Azione e poi combattente repubblicano in Spagna ed esule negli Stati Uniti fino alla fine della guerra, e di Graziella Sechi, insegnante elementare, la quale, condividendo le idee del marito, fu anche lei perseguitata dal regime fascista. Crebbe e studiò a Nuoro dove, dopo aver frequentato il Regio Liceo ginnasio Giorgio Asproni, preferì concludere gli studi conseguendo il diploma magistrale. Ciò le consentì di avere fin dal primo dopoguerra un posto di insegnante elementare nei paesi del circondario di Nuoro. In seguito iniziò a collaborare con vari giornali e riviste ed esordì come scrittrice narrando le sue esperienze di giovane maestra. Dopo aver conosciuto il futuro marito, lo scrittore danese Uffe Harder, nel 1958 si trasferì con lui a Copenaghen. Nel 1956 inizia una lunga collaborazione con il settimanale “Il Mondo” di Pannunzio, cui fanno seguito esperienze presso vari periodici italiani e stranieri, per le quali ottiene riconoscimenti, come ad esempio il Premio Iglesias di giornalismo attribuitole nel 1985 per la sua collaborazione al quotidiano “L’Unione Sarda”. Ha pubblicato oltre dieci libri, fra cui romanzi, raccolte di racconti e cinque antologie di poesie. Il suo primo libro, Diario di una maestrina (1957), vinse il Premio Viareggio-Opera prima e la Palma d’oro dell’UDI. L’opera è tradotta in altre 15 lingue. Nel 1975 ha pubblicato Le radici, un libro di memorie della Nuoro dei suoi avi, tema che sarà ripreso anche nel successivo Maschere e angeli nudi (2000). La Giacobbe per le sue attività e produzioni in campo culturale (sia in italiano sia in danese) ha ricevuto riconoscimenti sia in Danimarca sia in Italia. Con le sue opere e la sua attività ha contribuito notevolmente alla conoscenza della cultura sarda e italiana in Danimarca e danese in Italia. Molte sue opere sono state pubblicate prima in Danimarca e poi in Italia. Nel 2000 il regista Giovanni Columbu ha realizzato un film dal suo romanzo del 1995 Gli arcipelaghi. Dal 2008 è presidente del Comitato degli scrittori danesi per la difesa della libertà di espressione ed è membro fondatore del Comitato per la coesistenza israelo-palestinese.



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