‘Gino Bonicoli, morte di un mezzadro’ presentazione del libro in Consiglio regionale

“Il vergognoso spettacolo di rigurgiti nazifascisti a cui assistiamo, purtroppo, quasi quotidianamente è molto preoccupante, non mi stancherò mai di dirlo e di impegnarmi per promuovere e divulgare iniziative che rilancino i valori fondanti della Costituzione italiana, dell'antifascismo e della Resistenza, della pace, della non violenza, del rispetto, della civile convivenza – spiega Alessandra Nardini, consigliera regionale –. La presentazione del libro che racconta la storia di Gino Bonicoli, prevista nell’anniversario della sua uccisione, rientra a pieno titolo tra queste iniziative: parlare di fascismo e antifascismo oggi non è anacronistico ma è necessario, doveroso. La memoria ė il primo antidoto contro questi pericolosi fenomeni”.

La presentazione del volume dal titolo "Gino Bonicoli Morte di un mezzadro, Bagni di Casciana 1 giugno 1922" è in programma per venerdì 1 giugno, alle ore 17.30, nella sala Gigli del palazzo del Consiglio Regionale della Toscana. Saranno presenti: Eugenio Giani, presidente del Consiglio Regionale; Alessandra Nardini, consigliera regionale e promotrice dell'iniziativa; Francesco Biasci, Anpi Valdera-Colline sezione “Gino Bonicoli"; Michele Quirici, casa editrice Tagete; Alessandro Guerrini, presidente Anpi Valdera-Colline Sezione “Gino Bonicoli”; Bruno Possenti, presidente ANPI Comitato Provinciale di Pisa; Mirko Terreni, sindaco del Comune di Casciana Terme Lari; Francesco Turchi, autore del libro.

“Ci tengo a ricordare altri due momenti istituzionali a me molto cari dedicati a tenere viva la memoria degli antifascisti dei nostri territori – prosegue Nardini –: la presentazione, lo scorso gennaio, del libro 'Luigi Vezzosi, un antifascista toscano respinto dalla democrazia' e l’intitolazione della galleria del Consiglio Regionale a Teresa Mattei, avvenuta proprio l'8 marzo, Giornata Internazionale della Donna”.

Il libro scritto dal giornalista Francesco Turchi è un’opera di documentazione e ricostruzione del quadro storico, politico e sociale degli anni ’20 che ha interessato i territori della provincia di Pisa e della Valdera. Gino Bonicoli fu ucciso dai fascisti il 1 giugno 1922, appena diciottenne, pagando con la vita la sua disobbedienza al regime fascista. Alla sua morte seguì la scandalosa assoluzione dei suoi assassini ribaltata ben ventitré anni dopo. La storia di Gino Bonicoli è una testimonianza del contesto storico, dove disobbedire non si poteva e dove ogni forma di libertà di espressione e di idee erano proibite.

All'inizio del libro si legge: “Una pallottola in testa. A diciott’anni. Pochi ma già sufficienti per pagare con la vita l’appartenenza politica, manifestata da Gino con un fiore rosso appuntato all’occhiello per dimostrare il coraggio delle proprie idee con una buona dose di sfrontatezza tipica dell’età. La storia di Bonicoli è una, ma è l’emblema di tante altre, perché in quel periodo i fatti di sangue erano all’ordine del giorno, e alla fine si somigliano tutti un po’. La rabbia e la violenza armano le mani di rivoltelle e bastoni per punire o educare chi non è fascista. Non importa se ha 18 anni, non importa se è un compaesano. È un nemico del Fascio”.

Fonte: Consiglio regionale



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