i.p.

Landing page: il primo step per il successo del tuo business

Quanto può servire realmente una landing page per la tua strategia di web marketing e per il benessere del tuo sito di commercio elettronico? E’ meglio dedicarsi a sviluppare traffico organico o a pagamento? E, ancora, puoi fare a meno di backlink?

Rispondere a tutti questi interrogativi in poche righe non è facile ma… niente ci vieta di provarci, cominciando con una piccola introduzione su una delle tue fedeli alleate, la landing page.

Cos’è la landing page e perché è così importante

La landing page è una pagina di un sito internet pensata principalmente con lo scopo di “vendere” o, meglio, indurre alla “conversione” del comportamento degli utenti in un’azione che – di norma – sarà quella di generare nel potenziale acquirente l’intenzione di… diventare tale.

Generalmente si accede alla landing page dopo aver cliccato su un link sponsorizzato o su un banner, ma non è naturalmente escluso che si possa giungere alla landing page anche in virtù di un traffico organico determinato da un opportuno posizionamento.

Ad ogni modo, quel che devi tenere in considerazione è quella che è la principale caratteristica della landing page: le pagine di atterraggio sono progettate e strutturate appositamente per poter far compiere un’azione all’utente, ovvero quella di “convertire”. Quale sia la conversione, sarai tu a deciderlo: nella maggior parte dei casi, come abbiamo già introdotto, si tratterà di spingere un potenziale acquirente verso lo shopping, ma non è escluso che tu possa trovare le migliori soddisfazioni con una landing page che punti alla lead generation, con raccolta di contatti non monetizzabili nell’immediato, ma non per questo meno utili.

Insomma, con questa breve premessa dovresti già aver compreso quali sono le bontà di una landing page, e perché dovresti considerare questo strumento in maniera molto attenta e specifica: se ben strutturate, infatti, le landing page ti porteranno a conversioni rapide ed efficaci che trasformeranno gli accessi in lead o acquisti. Ma come si fa una buona “struttura” della landing page? Per rispondere a questo quesito dovremmo dedicare un altro approfondimento: in estrema sintesi, inizia con il curare bene il contenuto, orientandolo ai tuoi obiettivi, non mettere link in uscita e usa un titolo accattivante.

Traffico organico e a pagamento: quale è meglio?

Uno dei grandi dilemmi che affligge molti gestori di siti ecommerce è se convenga puntare tutta la propria attenzione e il proprio impegno sulla generazione di traffico organico, o se invece convenga prendere la “scorciatoia” del traffico a pagamento.

Ebbene, non ti stupirà forse sapere che la risposta al titolo di questo paragrafo è una risposta di natura ibrida, considerato che è il mix delle due fonti di traffico la giusta soluzione.

Investire sul traffico a pagamento è sicuramente la forma di impiego che nel brevissimo termine può portarti a buoni risultati, colmando il gap di rapidità che sicuramente hanno i più lenti risultati organici. Tuttavia, non pensare che il traffico a pagamento debba essere temporalmente concentrato solo nella parte iniziale del tuo progetto: può infatti essere straordinariamente utile anche quando, in un secondo momento, vorrai dare visibilità a nuovi prodotti e servizi, o vorrai rinvigorire il traffico sull’offerta attuale.

Di contro, un piano SEO finalizzato a incrementare il traffico organico ti richiederà un pizzico in più di pazienza, ma potrà darti la soddisfazione (e non solo morale!) di vedere il tuo sito crescere in posizionamento con il passare del tempo. Se dunque vuoi costruire la migliore audience, ti consigliamo di sfruttare sia il traffico organico che quello a pagamento.

Backlink, puoi farne a meno?

Concludiamo infine con un breve richiamo ai backlink: puoi farne a meno? In realtà no, soprattutto se hai ben compreso l’importanza del traffico organico e, dunque, di un corretto posizionamento sui motori di ricerca. I quali, ben inteso, premieranno il tuo sito se riceverà più link di valore: in tal senso, attenzione a non concentrare la tua attenzione sulla sola “quantità” dei link ricevuti. Molto meglio invece puntare sulla qualità dei backlink, cercando di ottenerli da siti pertinenti e autorevoli.

torna a inizio pagina