Nicoletta Poli firma il manifesto del Carnevale di Viareggio

Poliedrica creativa e comunicatrice, ha collaborato con Elio Fiorucci e per i più grandi marchi

 Il Carnevale? Ha fatto strada!

Già, la strada. Un luogo simbolico dell’immaginario collettivo, che ha sempre evocato emozioni con i suoi colori, le sue luci, i suoni, il dinamismo frenetico, i momenti di vita condivisa, dove la gente si sfiora senza conoscersi ma è sempre pronta a riconoscersi.

 

È proprio a queste sensazioni di gioia ed entusiasmo, a questa esplosione di allegria, che si è ispirata la creativa Nicoletta Poli per realizzare il nuovo manifesto del Carnevale di Viareggio 2019.

 

Attingendo a piene mani ai riferimenti dell’arte urbana, del graffitismo e di una cultura pop nata proprio sulla strada, ha interpretato e realizzato un’immagine dal tratto inconfondibile, cogliendo suggestioni contemporanee, utilizzando rappresentazioni iconiche e mescolando tecniche grafiche e pittoriche a immagini fotografiche, in modo da trasmettere la sua visione di un evento straordinario e cogliere l’atmosfera festosa che si respira in Versilia durante il periodo carnevalesco.

 

Un clima che raggiunge il suo acme durante la sfilata dei carri, ma che è preceduto da settimane e mesi di preparazione eccitante e frenetica. Un duro lavoro da parte di centinaia di artisti e artigiani – vere eccellenze, simbolo di un’Italia orgogliosamente produttiva - che grazie alla loro maestria e professionalità rendono possibile lo svolgimento di una delle manifestazioni carnevalesche più famose in assoluto, risultato peraltro di una perfetta macchina organizzatrice.

Ogni anno, infatti, Viareggio si trasforma in un gigantesco e coloratissimo set scenografico che fa da sfondo al passaggio dei carri allegorici più grandi e movimentati del mondo, vere e proprie espressioni di abilità tecnica e capacità artistiche dei loro creatori. Beffardi, pungenti, satirici e graffianti, ogni carro raffigura un tema, una figura allegorica, una maschera di cartapesta dedicata a personaggi storici o di attualità politica e sociale, che fungono da bonario bersaglio per il malcontento popolare, come da tradizione.

 

Ma dove vengono costruiti i carri mascherati? A nord della città, nel complesso della Cittadella, un centro di cultura e spettacolo con spazi aperti tutto l’anno, all’interno di enormi hangar. Qui c’è il fulcro delle spasmodiche attività preparatorie che si svolgono in attesa dell’esplosione carnevalesca.

In questa realtà unica e speciale si è calata Nicoletta Poli, poliedrica comunicatrice milanese e non solo, che per anni ha collaborato con Elio Fiorucci sperimentando nuove forme di creatività. Ha poi percorso strade alternative, occupandosi anche di creare un prodotto fuori dagli schemi come la linea di poltrone “Come te non c’è nessuno”, divertenti e ironiche visual biography realizzate a mano e dedicate a personaggi di spicco nel panorama dell’imprenditoria, delle professioni, dell’arte, della moda e del business.

Insieme al suo team di collaboratori, Nicoletta ha sempre percorso le strade meno convenzionali per cogliere e anticipare mood e tendenze e, in qualità di direttore creativo, ha saputo coniugare la sua idea di arte alla comunicazione, lavorando per moltissimi marchi nei più disparati settori (moda, food & beverage, farmaceutico, abbigliamento, profumeria, immobiliare, ecc).

Il suo talento per la sperimentazione, la curiosità innata, la capacità di rompere gli schemi e di non seguire i canoni tradizionali, le ha consentito di sviluppare una sensibilità particolare verso nuove forme di comunicazione, popolari e al tempo stesso colte, grazie anche alla filosofia positiva assorbita durante gli anni di collaborazione con un genio incontrastato quale è stato Elio Fiorucci, suo mentore e grande amico. A tutt’oggi, i progetti di Nicoletta Poli continuano a trasformarsi in opere e oggetti dalla cifra stilistica riconoscibile, il cui fil rouge è sempre uno: un grande, profondo, incontrastato e dissacrante senso dell’ironia. Si firma con una corona, perché si sente una regina del “Kitsch”.

 

Fonte: Fondazione Carnevale di Viareggio



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