Overtourism. Progetto Firenze: "Per Netflix e Comune turismo è una risorsa"

Ci risiamo. Il turismo viene di nuovo interpretato solo come risorsa e tradotto in euro. Ieri il concetto è stato ripetuto nella conferenza stampa della produzione di Netflix alla presenza della vice-sindaca di Firenze. Un errore di valutazione su cui si muovono le politiche turistiche di questa città. Il turismo oggi non è più una risorsa, Firenze ha da tempo superato la quota fisiologica di accoglienza - le cifre parlano di 15-18 milioni di presenze nel 2018 - e siamo in piena emergenza Overtourism. Abbiamo cioè superato la quota di turismo sostenibile con il consumo di suolo e di paesaggio.

L’aspetto singolare di queste vicende, come accaduto ieri durante la conferenza stampa, è il valutare in contanti l’impatto sulla vita della città: il Comune dalla produzione Netflix riceve questa cifra, il film porterà più turisti che significano quest’altra cifra, i lavoranti della produzione consumano in città spendendo quest’ultima cifra.

Il consumo dell’identità di una città come Firenze non ha prezzo, e ricondurre tutto a un conto di cassa (tra l'altro senza computare le uscite) è pura miopia politica. Da tempo, Firenze non riesce più a diversificare le proprie strategie economiche, l’unica risorsa in cui investe è il turismo, il suo indotto e la lunga teoria dei servizi dedicati ad esso. Un fenomeno concepito, per di più, nella modalità di sfruttamento del turista e di svilimento del territorio attraverso percorsi di fruizione di tipo consumistico e dalla prospettiva corta. Firenze è ormai una città a rischio, incapace com’è di differenziare le proprie strategie economiche e produttive, come qualunque famiglia prudente sa invece di dover fare.

Il turismo è una risorsa solo se mantenuto in quota accettabile e sostenibile in rapporto con il territorio, e solo se è governato con integrate politiche di accoglienza e sviluppo territoriale, predisposte a far fronte alle moderne sfide culturali ed economiche. Chi governa Firenze, però, non sembra averlo ancora capito.

Massimo Lensi, Associazione Progetto Firenze

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