Legionella, ricoverato a Empoli un quarantenne di San Miniato

(foto gonews.it)

Un 43enne di San Miniato è stato infettato dal batterio della legionella ed è ricoverato nel reparto di Terapia intensiva del 'San Giuseppe' di Empoli. Al momento è in prognosi riservata. La conferma della notizia giunge dall'Asl Toscana Centro che diffonderà in seguito ulteriori comunicazioni.

Prosegue l’indagine condotta dall’Unità funzionale Igiene e Sanità pubblica di Empoli dalla quale non è emersa la frequenza di ambienti quali strutture recettive, palestre, piscine, terme od altre attività che possono comportare particolari rischi. L’Unità funzionale continua comunque ad effettuare campionamenti di acqua in alcuni luoghi frequentati dal paziente.

La legionellosi viene normalmente acquisita per via respiratoria mediante inalazione, aspirazione o microaspirazione di aerosol contenente legionella. Le goccioline si possono formare sia spruzzando l’acqua che facendo gorgogliare aria in essa, o per impatto su superfici solide. Non è mai stata dimostrata la trasmissione interumana della malattia

L'Asl sta effettuando tutti i controlli necessari negli ambienti in cui l'uomo ha vissuto e può aver contratto l'infezione.

Legionella Empoli, in Italia 1.500 casi all'anno

In Italia vengono registrati ogni dai 1.400 ai 1.500 casi di legionellosi. Di cosa si tratta? In pratica è un'infezione causata dal batterio legionella, di cui sono state identificati più di 50 specie. La più pericolosa è la Legionella pneumophila. Nel 2015, l'Istituto superiore di sanità segnalo' 1.548 casi, il 78 per cento dei quali registrati in Emilia-Romagna, Lazio, Lombardia, Piemonte, Toscana e Veneto.

Le legionelle sono presenti negli ambienti acquatici naturali e artificiali. Da questi ambienti raggiungono quelli artificiali, che possono agire come amplificatori e disseminatori del microrganismo, creando una potenziale situazione di rischio per la salute umana. Il contagio, di solito, avviene per via respiratoria mediante inalazione.

Legionella Empoli, gli approfondimenti

Fonti di infezione, modalità di trasmissione e fattori di rischio

La legionellosi è causata nel 90% dei casi dal batterio Legionella. Le legionelle sono presenti negli ambienti acquatici naturali e artificiali: acque sorgive, comprese quelle termali, fiumi, laghi, fanghi, ecc. Da questi ambienti raggiungono quelli artificiali, come condotte cittadine e impianti idrici degli edifici, quali serbatoi, tubature, fontane e piscine, che possono agire come amplificatori e disseminatori del microrganismo, creando una potenziale situazione di rischio per la salute umana. Fattori predisponenti la malattia sono l’età avanzata, il fumo di sigaretta, la presenza di malattie croniche, l’immunodeficienza. Il rischio di acquisizione della malattia è principalmente correlato alla suscettibilità individuale del soggetto esposto e al grado d’intensità dell’esposizione, rappresentato dalla quantità di Legionella presente e dal tempo di esposizione.

La prevenzione

La prevenzione delle infezioni da Legionella si basa essenzialmente: sulla corretta progettazione e realizzazione degli impianti tecnologici che comportano un riscaldamento dell’acqua e/o la sua nebulizzazione (impianti a rischio). Sono considerati tali gli impianti idro-sanitari, gli impianti di condizionamento con umidificazione dell’aria ad acqua, gli impianti di raffreddamento a torri evaporative o a condensatori evaporativi, gli impianti che distribuiscono ed erogano acque termali, le piscine e le vasche idromassaggio sull’adozione di misure preventive (manutenzione e, all’occorrenza, disinfezione) atte a contrastare la moltiplicazione e la diffusione di Legionella negli impianti a rischio. Per quanto tali misure non garantiscano che un sistema o un suo componente siano privi di Legionella, esse contribuiscono a diminuire la probabilità di una contaminazione batterica grave.

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