Cento cene per Slow Wine, appuntamento a Capannori

Anche quest’anno si ripete l’appuntamento, ormai classico, con le Cento cene per Slow Wine in tutta Italia, con una particolare presentazione con cena, della Guida Slow Wine, fresca fresca di pubblicazione.

Per l'occasione, una serata speciale Giovedì 29 novembre il ristorante Diavoletti di Camigliano (Capannori) che ospiterà una delle Cento Cene per la presentazione della guida Slow Wine 2019 in occasione della tradizionale "cena del maiale".

Per la serata una scelta speciale in cui la tradizione della lavorazione del maiale incontrerà i vini selezionati da Fabio Pracchia tra quelli recensiti nella Guida Slow Wine 2019 e conoscere "live" i vini e le loro storie.
Riteniamo, infatti, che il vino vada bevuto nel suo giusto contesto, ovvero con le gambe sotto un tavolo e accompagnato da piatti adeguati a esaltarne le caratteristiche" sostengono i redattori della guida.

Il Menù comprenderà piatti che utilizzano tutte le parti del maiale, dalla Testina usata per il bollito, al brodo di cottura del maiale cui verrà aggiunto il riso, alle parti meno nobili che diventeranno i Matti, salsicce tipiche della Valle di Soraggio, complice il babbo norcino di Alda e Paola Bosi.

Un connubio di sapore intenso e ricordi di famiglia che accompagnerà alcuni vitigni autoctoni e minori, rappresentanti autentici del loro territorio, bottiglie rappresentanti in modo verace il territorio di provenienza e le persone che lo vivono come nello spirito della guida.

Le Cento cene per Slow Wine, quest'anno, aderiscono alla campagna Food For Change,la campagna internazionale di Slow Food di sensibilizzazione e azione, che mette in relazione le nostre abitudini alimentari con il cambiamento climantico. Per vivere il cibo come piacere e prendersi cura del nostro pianeta.

La  "cena del maiale" quindi, è perfettamente in tema. Un tempo era  la cena con cui si concludeva la peparazione di salumi e insaccati che sarebbero serviti per tutto l'inverno. Una serata in cui si inventavano ricette gustosissime con tutto quello che restava dalla lavorazione perchè del maiale "non si butta niente".

Fonte: SlowFood Lucca



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