ARPAT ha appreso dalla stampa locale lunedì 14 gennaio la notizia di “schiume bianche accumulate sull’arenile e fra gli scogli al Lillatro a Rosignano Solvay nelle giornate di sabato e domenica”; come già avvenuto in analoga situazione ad ottobre scorso, non vi sono state segnalazioni agli Enti mentre il fenomeno era in atto.
In questi casi ricordiamo che è molto importante che i cittadini che notano fenomeni anomali nell’ambiente, come in questo caso la presenza di schiume e/o materiale solido spiaggiato, segnalino tempestivamente l’evento all’Agenzia utilizzando il numero verde 800 800 400 (dal lunedì al venerdì dalle 9 alle 13 e dal lunedì al giovedì anche dalle 14 alle 18).
Al di fuori di tali orari (nei giorni feriali dopo le 18.00 e nei giorni di sabato, domenica e festivi) la cittadinanza può effettuare la segnalazione agli enti di pronto intervento quali Polizia Municipale, Vigili del Fuoco, Carabinieri, Capitaneria di porto, ecc., che potranno attivare ARPAT anche in regime di pronta disponibilità. L’intervento tempestivo, quando il fenomeno è in atto, consente ai tecnici di effettuare specifiche operazioni di controllo utili alla caratterizzazione specifica dell’evento (campionamenti, misure ecc.), oltre ad indagini mirate ad individuare le cause primarie dell’evento e all’identificazione di eventuali responsabilità.
I tecnici del Dipartimento ARPAT di Livorno sono potuti intervenire per un sopralluogo presso le “Spiagge Bianche” in località Vada a Rosignano Marittimo solo nella mattina di lunedì 14 gennaio per effettuare una verifica sulla presenza di materiale granulare sulla spiaggia.
E’ stata riscontrata la presenza di materiale solido di tipo granulare e di colore biancastro depositato in prossimità della battigia nel tratto di costa compreso tra lo scarico generale della società Solvay in direzione Nord e la scogliera del Lillatro. La presenza di tale materiale risultava più estesa verso la parte finale della spiaggia del Lillatro in direzione Nord, mentre piccole frazioni erano ancora riscontrabili a circa 100 metri dallo scarico generale della soc. Solvay (sempre in direzione nord), per poi scomparire nel tratto di spiaggia a sud dello scarico.
A livello visivo non si aveva riscontro di tale materiale ne nelle immediate vicinanze del punto di prelievo ufficiale dello Scarico Finale della soc. Solvay, ivi compreso la zona ove sono state posizionate le panne di contenimento, ne in mare, seppur lo stesso risultasse molto mosso.
I tecnici ARPAT hanno proceduto al campionamento del materiale granulare segnalato, presente sulla battigia sul tratto di spiaggia, lato nord rispetto allo Scarico Finale Solvay, nelle vicinanze della costruzione presente sulla spiaggia, prima del canale di adduzione acqua dell’impianto Solvay.
Ricapitolando, nel corso del sopralluogo sono stati effettuati i seguenti campionamenti e precisamente:
campione di acqua di mare prelevato presso la scogliera del Lillatro a nord dello scarico generale Solvay (dove era presente la maggior quantità di materiale spiaggiato) per la ricerca dei parametri tossicologici;
materiale biancastro spiaggiato per le analisi chimiche e per la valutazione della tossicità.
Il sopralluogo è proseguito all’interno dello stabilimento Solvay Chimica Italia S.p.A , con acquisizione di informazioni su eventuali anomalie sugli impianti di proprietà Solvay da venerdì 11 gennaio ad oggi e richiesta di documentazione inerente le registrazioni prescritte in autorizzazione.
Durante il sopralluogo la soc. Solvay ha dichiarato che non si sono verificate anomalie nelle giornate precedenti al sopralluogo odierno di ARPAT e che non vi sono state segnalazioni del personale di controllo in servizio di presenza di materiale trattenuto alle panne di contenimento sul Fosso Bianco.
Per ulteriori approfondimenti si rimane in attesa dei risultati analitici dei campionamenti eseguiti dai nostri tecnici e degli approfondimenti documentali richiesti alla Soc. Solvay.
Fonte: Arpat
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