“Attorno alla questione Agazzi - commenta l’assessore alle politiche socioeducative del Comune di Pisa Rosanna Cardia - si è creata una strumentalizzazione politica e un allarmismo del tutto immotivato, se non addirittura pericoloso proprio perché le opposizioni vogliono fomentare mal contenti pretestuosi laddove non ce ne è bisogno.
Si ribadisce che la non attivazione della classe dei 3 anni alle Agazzi non è presagio di una volontà di chiusura di quella scuola, bensì è frutto di una valutazione ben ponderata in considerazione dei flussi demografici, della realtà del territorio e delle risorse scolastiche.
I genitori di bambini di 3 anni potranno iscrivere i loro figli alle scuole competenti per territorialità, quelle dell’IC Tongiorgi, e in questo caso è stato previsto il punteggio aggiuntivo se hanno un altro figlio iscritto alle Agazzi e inoltre si dà la possibilità, su richiesta, di iscrivere gli eventuali altri fratelli o sorelle alla stessa scuola.
In queste scuole del territorio che sono la Manzi di Gagno, le Ciari e Parmeggiani di Porta a Lucca e la Perodi di San Francesco, sono disponibili un numero adeguato di posti per accogliere tutti i bambini di 3 anni del territorio in situazioni di classi miste e classi omogenee, realtà diverse ma tutte con elementi di elevato valore pedagogico-educativo.
Anzi, la percentuale del numero di offerta di posti per l’IC Tongiorgi (90) in proporzione ai nati nel 2016 (97), cioè per i bambini in età di prima iscrizione alla scuola, è la più alta tra tutte le realtà del nostro territorio.
Che io mi si sia “rifiutata” di rispondere a momenti istituzionali di confronto è una pura menzogna: di fatto ho risposto al question time nella seduta del consiglio comunale del 15 gennaio u.s., ho subito accordato un incontro con il Comitato di Gestione delle Agazzi che avverrà Lunedì 21 e per Martedì 22 è in programma un incontro con le RSU. A ciò si aggiungono contatti informali avuti anche con il Comitato del quartiere I Passi a cui non ho mai negato la disponibilità di confronto e ascolto.
Ribadisco inoltre che la scelta di non attivare una classe alle Agazzi non è necessariamente materia da condividere né in commissione né in consiglio comunale, lo sarebbe invece se ci fosse stata la volontà, o il progetto, di chiudere quel plesso.
Infine, questa scelta non mette a rischio nessun posto di lavoro, piuttosto rappresenta una sinergia con lo stato e assicura il servizio senza alcuna ripercussione negativa né sulle famiglie né sul territorio né, tanto meno, sullo sviluppo e la crescita dei bambini”.
Fonte: Comune di Pisa - Ufficio Stampa
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