Filiera del latte, siglato il protocollo tra associazioni e Regione

E’ stato siglato questa mattina a Firenze il protocollo di filiera del latte fra la Regione e le associazioni agricole e di prodotto, per ‘governare’ il prezzo del latte fra la produzione ed il mondo allevatoriale, e quello della trasformazione. La firma è avvenuta nella sede della Regione in Piazza Duomo, con il presidente Enrico Rossi, l’assessore Marco Remaschi, con Luca Brunellipresidente di Cia Toscana e le associazioni di categoria, il Consorzio del Pecorino Toscano, il Consorzio delle Balze Volterrane, Legacoop e Confcooperative.

«Un accordo molto positivo per il comparto ovino nella nostra regione. Per quanto concerne il protocollo che abbiamo sottoscritto – sottolinea Luca Brunelli presidente Cia Toscana - è necessario garantire l’impegno dei trasformatori a ritirare tutta la produzione toscana ed a non abbassare il prezzo di acquisto del latte rispetto al 2018. Sviluppare quindi la progettualità di filiera per remunerare adeguatamente il latte alla stalla e per valorizzare l’intera produzione casearia derivante con latte toscano (anche i formaggi freschi). Inoltre – aggiunge Brunelli - implementare il disciplinare di produzione del Pecorino Dop Toscano ricomprendendo anche i formaggi non stagionati»

La Cia Toscana è solidale con la protesta dei pastori sardi, e teme, come già avvenuto in passato, ripercussioni sul comporto ovino in Toscana. E’ urgente per questo la costituzione del tavolo di filiera e immediata convocazione affinché vengano coordinati gli interventi delle Regioni ed individuati quelli da adottare dal Ministero e Governo. Preoccupazione e vicinanza per la crisi del prezzo del latte in Sardegna. Le aziende agropastorali sono il pilastro dell’agricoltura sarda, ma i pastori non possono continuare a produrre senza reddito adeguato: così si mette a rischio l’economia di tutta la regione. I prezzi pagati ai produttori (50-60 centesimi al litro) rischiano di creare forti disinvestimenti sul territorio e causare l’abbandono degli allevamenti in molte zone rurali, con rilevanti danni, anche al tessuto sociale.

E’ necessario che il confronto negoziale sia aperto a tutti i soggetti interessati per arrivare a interventi immediati di ristoro per gli allevatori e, soprattutto, a un piano di settore che preveda misure condivise per migliorare le condizioni di produzione, con una nuova articolazione e differenziazione degli sbocchi di mercato. «Forte preoccupazione delle ripercussioni che la situazione potrà avere nelle altre due regioni italiane, Toscana e Lazio, dove la zootecnia ovicaprina è uno dei settori trainanti dell’economia locale. In questo momento – conclude Brunelli - è necessario agire con serietà e concretezza per individuare soluzioni efficaci, avviando un confronto sulle strategie di lungo periodo per il comparto lattiero-caseario».

Le parole di Rossi

Un invito al tavolo nazionale sulla crisi del settore ovi-caprino e risposte analoghe a quanto fatto dalla Toscana a difesa di un settore che merita sostegno. E' la richiesta che il presidente della Regione Enrico Rossi ha inviato al ministro dell'agricoltura Centinaio per cercare di potenziare gli interventi adottati dalla Toscana col protocollo d'intesa firmato oggi a Palazzo Strozzi Sacrati, con associazioni e consorzi toscani, a difesa del comparto.

"Il nostro – ha detto Rossi - non sarà sicuramente un intervento risolutivo. Però il problema lo abbiamo affrontato cercando di sostenere il settore con questo provvedimento. Assegniamo risorse, per ora tutte regionali, per la promozione, per aiutare la commercializzazione del prodotto e per rilanciare e potenziare il settore. La tenuta idrogeologica, la cura del paesaggio, insomma l'equilibrio complessivo del territorio, devono molto alla pastorizia. La pastorizia in tanti territori rappresenta l'ultimo presidio umano e merita di essere sostenuta e non strozzata da prezzi che non ripagano neppure i costi e la fatica del lavoro".

"Abbiamo coinvolto consorzi e associazioni – ha aggiunto Rossi -. La Toscana il proprio contributo lo sta dando; ci auguriamo che altrettanto faccia il governo. Ho inviato una lettera al ministro Centinaio perché il problema non riguarda solo la Sardegna, particolarmente colpita in questa fase. Attendiamo un provvedimento analogo al nostro e auspichiamo che altrettanto possano fare altre Regioni. Parallelamente abbiamo chiesto all'Europa di rivedere il nostro piano di sviluppo rurale per potenziare le risorse da assegnare a questo settore. La Toscana vuole aiutare la pastorizia e le aziende del settore perché significano lavoro e presidio del territorio che non possiamo permetterci di perdere. E vogliamo essere invitati al tavolo nazionale dal quale ci attendiamo risposte concrete".

Fonte: Ufficio stampa



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