Importò 3 kg di ketamina, per scampare il carcere finge di lavorare in un hotel dismesso

Nel primo pomeriggio di ieri, mercoledì 27 febbraio, a Chianciano Terme i carabinieri della locale stazione hanno eseguito un’ordinanza di custodia cautelare in carcere, emessa il giorno prima dal gip del tribunale di Bergamo, nei confronti di un 32enne svizzero, residente nel Canton Ticino, già sottoposto dal 10 febbraio 2019 alla misura cautelare degli arresti domiciliari in un hotel di Chianciano Terme.

Alla revoca del beneficio si era pervenuti su proposta degli stessi carabinieri di Chianciano che avevano verificato l’effettiva assenza dell’uomo in quella struttura turistica. Evidentemente, per evitare il carcere, il cittadino svizzero aveva trovato l’escamotage di sostenere falsamente di lavorare in quell’ albergo, tanto più che quell’hotel in realtà non risulta essere neppure aperto e operante.

Il 20 novembre 2018 la persona arrestata dai Carabinieri di Chianciano era stata sorpresa presso l’aeroporto di Orio al Serio (BG) nella flagranza di traffico internazionale di stupefacenti, in quanto trovato in possesso di 3,2 kg di ketamina importata in Italia dai Paesi Bassi (La ketamina può essere impiegata come anestetico generale ma in particolar modo è utilizzata come droga d'abuso. Si trova sotto forma di liquido, capsule, polvere cristallina o in compresse. Produce effetti allucinatori di durata piuttosto breve). L’arresto era stato convalidato e all’uomo era stata applicata la misura cautelare degli arresti domiciliari, per i quali aveva eletto un luogo di detenzione. L’uomo accompagnato preso la Stazione dei carabinieri di Chianciano Terme per la redazione degli atti dell’arresto, veniva poi trasferito nel carcere 'Santo Spirito' di Siena a disposizione della magistratura che ha emesso il provvedimento.



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