Il Carnevale medievale in scena con le sue cinque contrade

Carnevale medievale San Casciano

Carnevale medievale San Casciano

Udite, udite, dame e messeri. Le porte del castrum di San Casciano sono pronte ad aprire un varco alla vita e onorare la storia millenaria del Chianti. L'edizione 2019 del Carnevale medievale sancascianese dichiara conclusa l’era di Castruccio Castracani, noto per la furia tiranna con cui mise a ferro e fuoco San Casciano, e si prepara a narrare un’antica pagina di vita medievale che rivela le origini della prima comunità sancascianese. Dopo l’assedio del condottiero ghibellino, in guerra contro Firenze, il castello rinacque e tornò “ad novam vitam”.

E’ questo il filo conduttore che, al decimo anno di vita e amore per il teatro in costume d'epoca, fa cambiare prospettiva alla rievocazione storica più attesa dell’anno, decisa a ripercorrere per la prima volta il duplice tema della costruzione delle mura medievali, avvenuta nel 1356, e la nascita del primo nucleo di società sancascianese, viva, dinamica, regolata da un vero e proprio Statuto. Cavallo, Gallo, Giglio, Leone e Torre, le cinque contrade che rappresentano l’anima e il cuore della giornata di festa, scaldano i motori per il decennale che l’associazione delle Contrade sancascianesi, presieduta da Marco Niccolini, e il Comune di San Casciano celebreranno sabato 30 e domenica 31 marzo dalle ore 15 fino a tarda sera per le vie del centro storico.

“Un appuntamento collettivo di grande valore sociale e culturale - annuncia l’assessore alle Feste e Tradizioni popolari Roberto Ciappi - che intreccia storia, cultura, memoria e tradizione in cui giovani e adulti di ogni età, cittadine e cittadini appassionati, abili artigiani e talenti artistici, fanno rivivere con il loro profondo senso di appartenenza alla comunità una tradizione amata da migliaia di visitatori, sono 8000 le persone che ogni anno affollano le vie di San Casciano per assistere allo straordinario spettacolo del Carnevale medievale”.

Grazie all’impegno e al lavoro volontario dei mille contradaioli che da mesi portano avanti nei loro quartier generali, il vestito scenico e drammaturgico del Medioevo secondo San Casciano sta prendendo forma, cucito addosso ad ogni contrada. Anche il programma di quello che in versione inedita si presenta come un doppio tuffo nel passato è stato definito nel dettaglio dagli organizzatori, supportati da Samuel Osman di Arca Azzurra Eventi per la parte organizzativa e la cura della direzione artistica. Nel pomeriggio di sabato 30 le vie del centro storico si animeranno con incontri e convegni storico-culturali sulle origini del castello. San Casciano, colorata con le bandiere e gli stendardi che i cittadini esporranno alle finestre, giocherà con il passato.

Sono previste dimostrazioni di antichi mestieri e passatempi medievali, tornei di spada fra le contrade, spettacoli di fuoco e stands con cibi di strada ispirati alle ricette medievali. Domenica 31 è il grande spettacolo del Carnevale ad andare in scena dalle ore 15. “La forza creativa delle idee, la bellezza dei costumi, la spettacolarità delle scene e delle coreografie, l'originalità dei testi scritti, diretti e interpretati dagli stessi cittadini – spiega Marco Niccolini - sono i vari aspetti in cui le contrade si misureranno per vincere il decennale e ottenere l’assegnazione delle chiavi che permetterà loro di aggiudicarsi il diritto di accesso e ‘residenza’ nel castello di San Casciano”.

Entusiasti per la partecipazione a questa particolare edizione del Carnevale, cresciuta considerevolmente nella qualità dello spettacolo e nei numeri, da un migliaio rilevati il primo anno a 8000 visitatori nelle ultime edizioni, sono i cinque capicontrada. “Crediamo nei valori della storia che andremo a rappresentare e ci auguriamo di poter essere premiati per l’inventiva e l’originalità – dichiara Daria Ratano del Gallo”. Per Antonio Di Lorenzo del Cavallo “la carta vincente della contrada bianconera sarà la cura dei particolari e il tema, complesso e non scontato, della diversità, dell'atteggiamento che nel Medioevo generava emarginazione e isolamento”.

Martina Secci, capocontrada del Leone, evidenzia quella che è la cirfra qualificante del lavoro di dieci anni e che anche il 31 sarà messo in risalto “un punto di forza delle nostre rappresentazioni è lo sviluppo dell'intreccio e l'attenzione all'accessibilità, scommettiamo sulla comprensione di una vicenda che tratteremo con chiarezza e originalità perché venga compresa da tutti”. Un Medioevo borderline che vuole stupire ancora una volta con effetti speciali è quello anticipato da Alessandro Bandinelli, capocontrada della Torre. “Attingeremo temi e personaggi dal pozzo inesauribile dell'immaginazione, il mondo del fantasy ci permetterà di affrontare questioni che riportano il visitatore nella dimensione contemporanea”. La grinta di Emilio Magazzini della Contrada del Giglio si aggiunge all'energia dei colleghi, attestando il clima positivo che si respira tra i cantieri del Carnevale.

“Siamo orgogliosi dei risultati artigianali e tecnici ottenuti in questi dieci anni con la realizzazione dei nostri carri - conclude - ma quest’anno ci affideremo alla bellezza di una storia vera, interpretata da decine di bambini, intendiamo festeggiare il decennale con la poesia di un’esibizione corale”. Info: Contrade Sancascianesi su Fb.

Fonte: Ufficio Stampa Associato del Chianti Fiorentino Comuni di Barberino Tavarnelle, Greve in Chianti, San Casciano in Val di Pesa



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