Commemorati i cinque martiri fucilati dai fascisti allo stadio nel '44

Era il 22 marzo del 1944 quando cinque ragazzi poco più che ventenni, di cui quattro originari di Vicchio, furono fucilati dai fascisti sotto la torre di Maratona dello stadio. Erano ‘colpevoli’ di essere tornati a casa dopo lo sbando generale, seguito all’armistizio dell’8 settembre 1943, e di non voler abbandonare i campi e i genitori per andare a morire a Salò. Fu un macello. Per i soldati del plotone di esecuzione quei contadini erano prima di tutto dei coetanei: piangevano così tanto, mentre sparavano, che non riuscirono ad ammazzarli subito. I due sopravvissuti li finì a colpi di pistola Mario Carità, il comandante delle SS fiorentine.

Questa mattina il Comune di Firenze e il Quartiere 2 hanno ricordato solennemente Ottorino Quiti, Antonio Raddi, Adriano Santoni, Guido Targetti e Leandro Corona, davanti al sacrario di Campo di Marte.
Alla cerimonia erano presenti, tra gli altri, la vicesindaca e assessora all’educazione Cristina Giachi, il presidente del Quartiere 2 Michele Pierguidi, il sindaco di Vicchio Roberto Izzo e il presidente del consiglio regionale Eugenio Giani. Con loro c’erano, oltre ai familiari delle vittime, anche gli studenti delle scuola primaria Carducci, delle scuole secondarie di primo grado Dino Compagni e Mazzanti di Firenze e Giotto di Vicchio, degli istituti superiori Ginori-Conti, Cellini, Peano, Saffi e del liceo scientifico Gramsci.

"Sul dolore scriviamo parole di bellezza e usiamo la memoria perchè questo è il bene più prezioso che ci hanno lasciato coloro che sono morti per un ideale come questi cinque ragazzi - ha sottolineato la vicesindaca Giachi - che forse non sapevano neanche cosa gli stava accedendo ma che scelsero di dire di no alla leva per un patria che non riconoscevano come tale. Oggi ricordiamo anche il partigiano Silvano Sarti e il suo pensiero saldo e sicuro che in questi anni ha ispirato tutti noi". "Commemorando e ringraziando coloro che sono morti per la nostra libertà - ha aggiunto - bisogna anche cosa ricordare bene che le libertà garantite dalla Costituzione sono nate grazie al sacrificio di ha combattuto per questo. Anche per la libertà di coloro che oggi celebrano il fascismo dimenticando che cosa è stato. Di fronte al ricordo di questi cinque ragazzi dobbiamo dire con fermezza no ai nuovi fascisti".

“È un errore consentire la manifestazione di domani a Prato – ha concluso la vicesindaca – ignorando il dolore e la perdita di tante vite come quella dei martiri del fascismo che oggi abbiamo ricordato a campo di Marte. È un errore ignorare la costituzione e il divieto esplicito di dar campo a idee che si rifacciano al partito fascista. Critichiamo con forza la decisione di autorizzare la manifestazione di Prato: così non solo la Costituzione, ma anche il principio sacrosanto della doverosa memoria civile sono violati”.

La vicesindaca ha poi letto il messaggio del sindaco Dario Nardella.
Hanno accompagnato la cerimonia i “Canti della Resistenza” del coro Novecento di Fiesole, diretto da Elena Mercuri e Giacomo Gentiluomo.

 

Fonte: Comune di Firenze - Ufficio Stampa



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