Etruria, il riesame rigetta il ricorso. Risparmiatori pronti a tornare in piazza

Il tribunale del riesame nell'udienza di questa mattina si era riservato la decisione sul ricorso contro il sequestro conservativo di beni per decine di milioni di euro a 11 dei 16 imputati del processo per il crac di banca Etruria tra cui l'ex presidente Lorenzo Rosi.

Nel pomeriggio il tribunale del riesame ha poi respinto il ricorso. La procura di Arezzo all'udienza del riesame si era opposta all'istanza che voleva mantenere il blocco dei beni disposto 15 giorni fa dal collegio presieduto dal giudice Gianni Fruganti. Il verdetto contrasta con quello del gup Giampiero Borraccia che ha detto 'no' a un altro sequestro conservativo di beni chiesto sempre dal liquidatore Giuseppe Santoni nei confronti di due condannati 'eccellenti' nel processo in rito abbreviato per bancarotta, l'ex presidente Giuseppe Fornasari e l'ex direttore generale Luca Bronchi.

L'assemblea dei risparmiatori di Etruria, circa 200 i presenti, che si è tenuta oggi pomeriggio alla Borsa merci di Arezzo, ha deciso di proseguire il percorso di incontri con il Governo e i gruppi parlamentari di maggioranza e opposizione e, se necessario, tornare in piazza a Roma per far sentire la propria voce.

Il presidente di Federconsumatori Arezzo, Pietro Ferrari, ha riassunto la situazione alla luce dell'ultimo incontro con il presidente del Consiglio Giuseppe Conte. "E' grave che il presidente del Consiglio dica 'incontro le associazioni e il giorno dopo emano il decreto' e non lo faccia perché due associazioni su diciannove non sono d'accordo - ha sottolineato Ferrari -. Pensare che sia possibile l'unanimità di intenti su questioni così delicate mette tutti in estrema difficoltà".

Presenti anche il parlamentare FI Maurizio D'Ettore e il sindaco di Arezzo Alessandro Ghinelli che si detto disponibile a guidare il corteo a Roma: "La città è sempre stata con i risparmiatori - ha detto il sindaco -, ho scritto due lettere al presidente Mattarella, ho scritto al precedente governo e non ho mai fatto mancare il mio appoggio". "Sono il primo cittadino di questa città - ha aggiunto Ghinelli - e quindi non mi posso permettere di rimanere dietro la scrivania se i miei cittadini soffrono. La voce della sofferenza in questi casi è più efficiente e dunque sono disponibile a guidare il loro corteo a Roma".



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