Presentato in palazzo del Pegaso il Rapporto sulla legislazione 2018 della Regione Toscana

Presentato in palazzo del Pegaso il Rapporto sulla legislazione 2018 della Regione Toscana. La legge regionale (n.8 del 2008) sulla qualità della formazione, prevede infatti tra gli strumenti della qualità della legge anche l’elaborazione periodica del Rapporto che analizza, sotto il profilo tecnico e istituzionale, i dati della normazione regionale nel periodo di riferimento.

Ad aprire i lavori i saluti del presidente dell’Assemblea toscana Eugenio Giani, insieme a Paolo Pietrangelo, direttore della Conferenza dei presidenti delle assemblee legislative delle Regioni e delle Province autonome. Da Giani il riconoscimento all’importante lavoro di coordinamento svolto a livello centrale nel contesto della Conferenza. Rivolgendo i complimenti a Gemma Pastore, dirigente del settore Assistenza giuridica e legislativa del Consiglio regionale, Giani ha comunque sottolineato alcuni tratti della legislazione regionale, in occasione del decimo Rapporto (istituito per legge nel 2008). Un’iniziativa importante, che contiene riferimenti specifici per più materie. Scorrendo alcune delle leggi citate nel rapporto – la realizzazione degli ambiti in materia turistica; il Codice del Commercio – ed elogiando il lavoro dei presidenti e delle commissioni, presenti in platea, Giani ha messo a fuoco la capacità, nell’elaborazione delle leggi, di raccordarsi con i territori e anche con associazioni e soggetti sociali. L’esito è quello di rendere le leggi regionali accettate sui territori, ha detto il presidente.

Ma l’attenzione è anche sul regionalismo differenziato, e quindi sul comma 3 dell’art.116 della Costituzione. Giani ricorda che dovremmo insistere sul concetto di specificità, e non solo per la nostra regione. Cita le peculiarità della Toscana in materia energetica (l’importanza della geotermia nella copertura del nostro fabbisogno), o sui temi legati ai beni culturali che, proprio per le cifre e le caratteristiche che hanno nella nostra regione, richiedono di essere affrontati in modo specifico. L’autonomia differenziata, che ha impegnato il Consiglio regionale nel 2018, come ricorda lo stesso Rapporto, si presenta coerente con l’articolo 5 della Costituzione: le autonomie locali si esprimono in 20 regioni diverse. In primo piano anche il tema della semplificazione amministrativa: il richiamo del presidente è quello verso leggi sintetiche e chiare, che siano di aiuto alla pubblica amministrazione, affinché questa possa prendere decisioni rapide ed efficaci.

Gli interventi, nell’incontro, presieduto dal segretario generale del Consiglio regionale, Silvia Fantappiè,  sono stati poi affidati a Gemma Pastore e Giovanni Tarli Barbieri dell’Università degli Studi di Firenze. In primo piano quindi l’attività delle commissioni permanenti: Affari istituzionali, programmazione, bilancio, informazione e comunicazione; la commissione Sviluppo economico e rurale, cultura, istruzione, formazione; la commissione Sanità e politiche sociali; la commissione Territorio, ambiente, mobilità, infrastrutture.

Tra le leggi ricordate nel Rapporto sulla legislazione 2018 nel settore 'ordinamento istituzionale', vi sono le quattro leggi che rientrano nelle materie della prima commissione e che riguardano ‘personale e amministrazione’ e ‘enti locali e decentramento’.

Nel primo caso sono state emanate le leggi per superare il precariato mediante procedure di reclutamento speciale (le leggi 32/2018 e la legge 56/2018); quindi la legge regionale in materia di contratti pubblici (46/2018), con la quale in particolare si introduce nelle procedure di gara negoziate l’inversione dell’apertura delle buste, che dà la possibilità alle stazioni appaltanti di esaminare le offerte prima di verificare la documentazione attestante l’assenza di motivi di esclusione e il rispetto dei criteri di selezione.

La materia 'enti locali e decentramento' è stata investita da cinque proposte di iniziativa della Giunta regionale, finalizzate all'istituzione di nuovi comuni a seguito della fusione di comuni esistenti. Di esse solo una è diventata legge, mentre le altre sono state respinte a seguito dell'esito negativo dei referendum consultivi delle popolazioni interessate.

Diciassette le leggi emanate nell’ambito di tutela della salute, servizi sociali, beni e attività culturali, lavoro, formazione professionale e istruzione scolastica e universitaria. Si tratta di leggi che sono ascritte partitamente alla competenza della seconda e della terza commissione del Consiglio.

Sette le leggi emanate in materia di tutela della salute. Si segnala la legge r. 40/2018 con cui si è proceduto al riordino della programmazione di area vasta ponendo le funzioni in capo alla Regione, e che si occupa anche di nomina di figure apicali e di organismi sanitari regionali. Sulla prevenzione vaccinale ci sono le disposizioni dettate dalla legge regionale 51/2018, che riconosce come prioritaria la protezione dello stato di salute dei minori e qualifica la vaccinazione quale strumento indispensabile per la prevenzione primaria.  C'è poi la legge sul trattamento domiciliare dei pazienti emofiliaci (66/2018). Quindi gli interventi sulla ludopatia (l.r. 4/2018 e l.r. 27/2018), mentre la governance in  ambito sanitario è al centro della legge 65/2018, di iniziativa consiliare. In materia di politiche sociali è stata emanata la legge con cui è disciplinata la cooperazione sociale (58/2018), con un testo nuovo che abroga la precedente normativa e dà attuazione al Codice del Terzo settore.

Riguardo al 'lavoro' si ricorda la legge regionale 28/2018 sull'inquadramento del personale dei centri per l'impiego all'interno della Regione e l'istituzione dell'Agenzia regionale per il lavoro. La Regione ha completato il processo riorganizzativo con l'istituzione in via definitiva dell'Agenzia regionale toscana per l’impiego.

Molte le leggi emanate anche per il macrosettore 'Sviluppo economico e attività produttive': 14 leggi regionali, tutte ascritte alla competenza delle seconda commissione in alcuni casi abbinata a quella della quarta. Tra gli ambiti oggetto di interventi il sostegno all'innovazione per i settori produttivi, le miniere e le risorse geotermiche, turismo, caccia e pesca, agricoltura e foreste. In evidenza, nel Rapporto sulla legislazione, il Codice del Commercio (l.r. 62/2018), un testo legislativo nuovo che ridisciplina l'intera materia con 133 articoli.

Oltre alle leggi sul settore cave (leggi regionali 18/2018, 36/2018 e 54/2018), nel settore turismo (la legge regionale 24/2018) si è modificato il testo unico che era stato approvato nel 2016. Questa legge è stata originata dall'impugnazione del testo unico dinanzi alla corte Costituzionale per le particolari disposizioni relative alle locazioni turistiche, alle guide ambientali, per le quali lo Stato non ha adottato una specifica normativa.  Nella legge 24, tra gli argomenti importanti disciplinati, c'è quello degli ambiti territoriali nei quali i Comuni esercitano in forma associata le funzioni di accoglienza e informazione turistica a carattere sovra comunale

In materia di caccia sono intervenute modifiche (con legge regionale 8/2018) a proposito degli Ambiti territoriali di caccia (ATC). Modifiche anche alla legge forestale (con la legge regionale 11/2018), con misure di prevenzione dei rischi derivanti dai cambiamenti climatici, dagli incendi boschivi e dall'abbandono dei boschi.

Nel settore 'territorio ambiente e infrastrutture' sono state emanate dodici leggi. Quattro quelle sulla protezione dell'ambiente, cui seguono i temi di 'territorio e urbanistica' e 'risorse idriche e difesa del suolo', ciascuna con tre interventi legislativi; si aggiunge una legge in materia di protezione civile e una sulle opere pubbliche. Il Rapporto mette in evidenza l'intervento legislativo in materia di risorse idriche costituito dalla legge regionale 10/2018, con la quale è stata ridisegnata la governance in materia di servizio idrico e l'organizzazione dell'Autorità idrica toscana, e l'intervento legislativo in materia di difesa del suolo e rischio idraulico (legge regionale 41/2018 e legge regionale 25/2018 sulle valutazioni ambientali).

In tema di governo del territorio, sono stati ridisegnati i compiti e le funzioni degli organi dei consorzi di bonifica, organizzazione e controlli (la legge regionale 70/2018 ha aggiornato in modo rilevante la disciplina in materia).

In attuazione della direttiva europea relativa alla valutazione e alla gestione dei rischi alluvionali, è stata rafforzata la tutela dal rischio di alluvioni con la legge 41/2018.

Fonte: Consiglio regionale della Toscana - ufficio stampa



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