Caso Cuoiodepur, Niccoli: "Gabbanini sapeva, ora imponga i chiarimenti necessari"

"Dopo aver letto le recenti notizie di stampa e la risibile risposta dell'Assessore all'Ambiente ad una interrogazione del sottoscritto, non possiamo esimerci dall'intervenire ulteriormente sulla vicenda.

È evidente che il Sindaco Gabbanini sapeva che Cuoiodepur era stata diffidata dalla Regione a non ricevere certe tipologie di rifiuti liquidi, ma sopratutto che Cuoiodepur non avrebbe, a dire della Regione, rispettato la diffida ricevuta.

Ovviamente tutti questi fatti, come chiarito dall'Assessore all'ambiente, erano a conoscenza del Sindaco Gabbanini, che nonsi è badato bene di comunicarlo alla popolazione ed al Consiglio Comunale. Ma emerge ancora di più un particolare da tutta la vicenda.

Infatti, in due passaggi nella sentenza del Tar Toscana si legge: “....ha accettato rifiuti liquidi sapendo già in fase di omologa e, quindi, preventivamente, che non rispettavano i criteri di conformità analitica per le sostanze pericolose di cui alla tabella 5 dell’allegato 5, concretizzando il reato di smaltimento illecito di rifiuti che è stato oggetto di comunicazione all’Autorità giudiziaria competente” (da parte di Arpat).

Oltretutto, in un successivo passaggio: “....Per quanto sopra, è stata trasmessa circostanziata comunicazione all'Autorità giudiziaria competente, per continuata attività illecita di gestione e smaltimento rifiuti in violazione dell'art.137 comma 7 e dell'art. 29-quattuordecies del D.Lgs.n.152/06”.

Appare evidente dai suddetti passaggi che c'è stata una comunicazione di una eventuale ipotesi di reato alle autorità competenti.
La domanda che sorge spontanea è questa: che fine ha fatto la suddetta comunicazione?
Ne è nato un processo? Ci sono delle indagini in corso? C'è un c.d.“avviso di garanzia”? C'è un rinvio a giudizio? È stato tutto archiviato?

Al Sindaco Gabbanini diciamo: è palese che non abbia detto niente alla cittadinanza sulle diffide della Regione e sulla presunta assenza di rispetto delle prescrizioni imposte, ma almeno imponga ai vertici Cuoiodepur la pubblicazione degli atti relativi alla suddetta comunicazione, sperando ovviamente, per il bene di tutti, che sia stato tutto archiviato e non ci sia un procedimento in corso.

Ovviamente considereremo validi solo gli atti che diano certezza assoluta sullo stato del suddetto eventuale procedimento".

Alessandro Niccoli, consiglio comunale Gruppo Misto



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