Tafferugli al comizio di Salvini, una donna denuncia manganellate. La risposta: "Dopo Giuliani scatta il vittimismo"

(foto Rosaria Aversana)

Domenica 19 maggio a piazza Strozzi si è tenuto il comizio elettorale del segretario della Lega Matteo Salvini. La centralissima piazza Strozzi a Firenze era blindata, ma circa 2.000 persone si sono riversate nella vicina piazza della Repubblica per contestare le politiche del Ministro dell'Interno. Durante le contestazioni pacifiche, le forze dell'ordine hanno effettuato due 'cariche di alleggerimento'.

In questi momenti concitati una donna ha denunciato di essere stata vittima di azioni violente da parte delle forze di polizia. La pagina Facebook Firenze da Basso riporta integralmente la testimonianza della donna. 

"Sono stata presa e trascinata fuori dalla folla, dietro ai giornalisti, 3 agenti (a cui se ne sono aggiunti 2 successivamente), mi hanno preso e buttata a terra, presa a manganellate e trascinata lontano dalle telecamere per il collo fino quasi a non avere più respiro, messa a terra, minacciata di infilarmi 'il manganello nell'ano se non stavo ferma'. Immobilizzata, identificata, sono stati rilasciata perché 'il pezzo grosso' ha dichiarato che non avevo fatto niente e che stavano esagerando. Umiliata, con i vestiti a brandelli sono stata rilanciata nella folla senza nessun rispetto. [...] L'umanità perduta, il sopruso sessuale su una donna, il calpestare la dignità altrui. Se questo è un uomo".

Altra è la versione di Jacopo Alberti, consigliere regionale Lega e candidato alle Europee: “I manifestanti di piazza della Repubblica hanno dimostrato solo di essere contrari alla libertà di parola. Sentire poi parlare di aggressioni da parte della polizia, dopo insulti e minacce rivolte alle forze dell’ordine, mi sembra eccessivo – dice Alberti – è sempre la solita ricetta: con la scusa di manifestare il proprio dissenso, questi personaggi provocano e minacciano le forze dell’ordine, poi però se colpiti si lamentano e accusano. Mi sembra che si faccia confusione tra aggrediti e aggressori: sono stati i manifestanti a aggredire i poliziotti, non si facciano prendere dalla sindrome della vittima innocente”.

“Dopo il caso Giuliani, ogni volta che un poliziotto tocca un manifestante scatta il vittimismo. Se si vogliono immolare per una causa, facciano come Jan Palach, anche a lui, seppur con ritardo, sono state dedicate piazze e strade. Aggredire i poliziotti che stanno solo svolgendo il loro lavoro, che stanno difendendo delle persone, e in questo caso, un Ministro, è da invasati. Poi ci dobbiamo sentir dire che siamo noi, i fascisti? Le immagini di Firenze di domenica sera sono vergognose per tutta la città. Spero – conclude Alberti – che Firenze abbia il coraggio di svoltare politicamente, così che quel branco di violenti che occupa abusivamente la scuola di via Villamagna sia definitivamente sgomberato. Lì sì, che ci vorrebbe la ruspa”.

La candidata a sindaco di Firenze Antonella Bundu (Potere al Popolo) è di tutt'altro avviso: "Esprimo piena solidarietà e vicinanza alla ragazza che ha denunciato di essere stata malmenata e minacciata di stupro dalle forze dell'ordine durante la manifestazione antifascista di domenica scorsa, in concomitanza con il comizio di Matteo Salvini a Firenze. Quello raccontato dalla ragazza è un fatto gravissimo che mi indigna profondamente. Purtroppo in alcuni casi continuano a verificarsi comportamenti molto discutibili nella gestione dell’ordine pubblico e non mancano anche episodi di sessismo e soprusi verbali nei confronti delle donne.

Sono vicina alla ragazza che ha avuto la forza di denunciare la gravità di quanto accaduto domenica scorsa all’imbocco tra piazza della Repubblica e piazza Strozzi e mi auguro che gli organi competenti facciano piena luce sui fatti punendo i responsabili. Il ministro Salvini, e non soltanto lui, è da sempre contrario a introdurre i codici identificativi per le forze di polizia. Noi crediamo invece che sarebbero fondamentali per porre fine alle violazioni e riaffermare il ruolo centrale delle forze dell’ordine nella difesa dei cittadini e delle cittadine".

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