
Come distruggere le radici di una città per creare disuguaglianze in quartieri uguali in tutto il mondo è una pratica che a Firenze pare avere la meglio. Dopo aver distrutto la visione del Poggi che, ridisegnando Firenze verso la fine del 1800, aveva previsto scorci suggestivi e visioni che rendessero merito della sua secolare grandezza, la Giunta uscente pensa all’abbattimento di altri manufatti.
Che le procedure adottate facciano parte di una visione miope basta pensare alla sospensiva del Consiglio di Stato sulle ristrutturazioni edilizie per gli immobili di pregio per cui il M5S si è battuto tanto. Il Consiglio di Stato ha dato ragione alla nostra battaglia contro la variante al regolamento urbanistico che avrebbe portato all’unico obiettivo di aiutare gli speculatori e non i cittadini di Firenze.
“E’ del tutto evidente il fallimento nelle premesse di uno Strumento Urbanistico, tra l’altro prossimo alla sua riedizione - dice Roberto De Blasi architetto e candidato Sindaco del Movimento 5 Stelle - uno strumento, non rivolto alla tutela dei beni di interesse storico e artistico, che ha negato l’opportunità di contenere quei fenomeni di “speculazione edilizia” cui la nostra città è stata vittima negli ultimi anni.
Ne sono dimostrazione le innumerevoli varianti e deroghe deliberate negli ultimi tempi dal Consiglio Comunale che nella sua attività ha troppo spesso legittimato l’aumento significativo di consumo di suolo accompagnato dall’incremento di volumi edificatori che poco hanno a che fare con la risposta al benessere della collettività”
L’ex Caserma Guidobono, divenuta in seguito Panificio Militare, costituisce dal punto di vista architettonico un significativo esempio della permanenza di motivi vagamente secessionisti (viennesi), entro il contesto della graduale affermazione del razionalismo italiano. Dal punto di vista della funzione svolta nel tempo, va detto che l'ex Panificio Militare costituisce un unicum nel suo genere su tutto il territorio nazionale. Del resto, non mancano notizie sulla storia del presidio militare, quantunque non siano stati compiuti sinora, per quel che ne sappiamo, i necessari studi monografici che avrebbero potuto concorrere a scongiurare la decisione del Comune di Firenze di radere al suolo l'opera.
Non serve essere “architetti o specialisti dell'architettura moderna” per riscontrare l'elevato valore dell'eccezionale complesso urbano. Basta fare un semplice giro nel quartiere per accorgersi che l'ex Panificio Militare costituisce l'episodio figurativamente più interessante di tutta l'area. Soprattutto per la presenza del possente volume turrito che ne segnala l'importanza alla scala delle percezioni urbane. La sua demolizione costituirebbe quindi l'ennesimo umiliante scempio, davvero insensato, inferto a una città che negli ultimi anni è stata letteralmente martoriata.
La nostra idea di decentrare il turismo si scontra con l’idea di unificare visivamente l’immagine dei quartieri periferici che contengono e testimoniano, con le opere rimaste, un patrimonio architettonico di pregio nato tra le due guerre che include tra l'altro lo Stadio Berta al Campo di Marte, la centrale termica e il fabbricato viaggiatori della Stazione di S.M.Novella, la (demolita) casa della GIL in Piazza Beccaria per farci un manufatto sterile e un parcheggio poco utilizzato, l'Istituto d'Oltremare al Salviatino, la Scuola di Guerra Aerea alle Cascine e molto altro.
M5S Firenze
Notizie correlate
Tutte le notizie di Firenze
<< Indietro





