No alla discoteca in Valdera, troppo vicina alla sala slot: lo decide il Tar Toscana

Le sale da gioco sono tenute a rispettare le distanze minime dai luoghi sensibili, ma anche chi gestisce spazi potenzialmente "vulnerabili" è obbligato a verificare lo stesso requisito. Dal Tar Toscana, come riporta Agipronews, arriva un punto di vista assolutamente inedito sull’annosa questione del "distanziometro" prevista dalla legge regionale contro la ludopatia e i suoi sviluppi a livello locale. In questo caso si parte dal regolamento sui giochi approvato dal Consiglio dell’Unione Valdera a novembre 2018: il testo prevede almeno 500 metri di distanza tra sale da gioco e luoghi sensibili, come la legge regionale, ma rispetto a questa la lista di spazi "off limits" si è ulteriormente arricchita, includendo sportelli postali, biblioteche, musei, giardini pubblici, stazioni ferroviarie, terminal di autobus, ospedali, ambulatori medici e discoteche. Il caso in questione riguarda proprio un «locale di pubblico spettacolo»: l’autorizzazione per l’apertura di una nuova discoteca a Casciana Terme Lari è stata negata dall’Unione Valdera per l’eccessiva vicinanza a una sala giochi già esistente. Una decisione legittima secondo il Tar: «Il Regolamento per l’esercizio del gioco lecito - si legge nella sentenza - è volto alla tutela della salute delle fasce deboli, la quale verrebbe lesa dalla prossimità delle sale gioco rispetto ai luoghi maggiormente frequentati da soggetti potenzialmente al rischio di dipendenza dal gioco d’azzardo». Di conseguenza, «per non eludere la finalità della disciplina, il rispetto della distanza minima tra i predetti luoghi deve essere reciproco, e quindi dovuto anche da parte di una nuova attività, aggregativa di soggetti potenzialmente vulnerabili, che pretenda d’insediarsi all’interno della fascia di rispetto». Secondo il Tar, insomma, come spiega Agipronews, l’Amministrazione non può imporre al gestore della sala giochi, già titolare di un’autorizzazione, «di spostare la propria attività per consentire l’insediamento della discoteca». Nel caso contrario verrebbe «irragionevolmente pregiudicato» il diritto del gestore «di svolgere liberamente la propria attività imprenditoriale già in precedenza assentita, oltre che disconosciuti i principi di certezza del diritto e di affidamento nella stabilità delle situazioni giuridiche». I giudici, infine, confermano l’inclusione delle discoteche nell’elenco dei luoghi sensibili: «È evidente che queste costituiscono un luogo di aggregazione dei giovani, i quali peraltro vi consumano anche bevande alcoliche, essendo poi note le correlazioni tra l’assunzione di alcol e il minor controllo degli impulsi e quindi il maggior rischio di dipendenza dal gioco d’azzardo».

Il comunicato dell'amministrazione comunale

E’ stata pubblicata ieri, 4 giugno 2019, la sentenza con la quale il TAR Toscana rigetta il ricorso di un’impresa di Altopascio per l’apertura di una discoteca nei pressi di una sala slot con sede a Perignano, lungo la Via delle Mostre del mobile. Alla base il riconoscimento del fatto che la discoteca rappresenta un luogo a rischio dove è più facile entrare a contatto con giochi d’azzardo, se presenti nelle vicinanze, e sviluppare forme di ludopatia.
Il ricorso era stato presentato dall’impresa perché l’Ufficio SUAP, Sportello Unico per le Attività Produttive, aveva rigettato la richiesta di autorizzazione dell’azienda impedendo di fatto l’apertura del locale in osservanza a quanto previsto dal “Regolamento per l’esercizio del gioco lecito” approvato dall’Unione Valdera. Il Regolamento, che è stato pensato proprio per contrastare il gioco d’azzardo, include ulteriori luoghi sensibili, rispetto a quelli previsti dalla normativa regionale e nazionale, in cui non è possibile aprire o trasferire attività legate al gioco d’azzardo e dai quali è necessario mantenere una distanza di almeno 500 mt. Tra questi luoghi i Sindaci dell’Unione hanno voluto inserire anche le discoteche, proprio in virtù del fatto che rappresentano spazi di aggregazione, per di più frequentati molto dai giovani, in cui diffuso è il consumo di bevande alcoliche. E note sono le correlazioni tra l’assunzione di alcol e il minor controllo degli impulsi che può portare ad entrare più facilmente in contatto con il gioco d’azzardo e a sviluppare forme di ludopatia.
“In qualità di Sindaco ho il dovere di tutelare la salute pubblica dei miei cittadini anche da pratiche come il gioco d’azzardo, un cancro che distrugge vite e devasta famiglie intere. – commenta il Sindaco Mirko Terreni - Non posso quindi che essere davvero soddisfatto per questa sentenza del TAR. In primis perché riconosce la nostra scelta di individuare la discoteca come luogo effettivamente a rischio, in cui è più facile entrare a contatto con forme di gioco d’azzardo, e dall’altra parte riconosce la legittimità del nostro regolamento, in vigore non soltanto a Casciana Terme Lari ma in tutti i sette Comuni che fanno parte dell’Unione Valdera. Tutto ciò a dimostrazione della giustezza delle scelte politiche prese in materia e allo stesso tempo della serietà del lavoro tecnico fatto dall’Unione nella stesura di un regolamento che concretamente va a contrastare sui nostri territori il proliferarsi di occasioni che possono indurre o avvicinare al gioco d’azzardo.”
L’azzardopatia è una malattia sociale che si sta diffondendo a livello capillare, irretisce spesso persone fragili e può portare ad accrescere fenomeni ulteriormente dannosi, come il ricorso all’usura per debiti da gioco, e ad alimentare forme connesse di criminalità organizzata.
“Ecco che la decisione del TAR di rigettare il ricorso dell’impresa – conclude il Sindaco – rappresenta una conquista anche per tutta la comunità di Casciana Terme Lari perché la piena applicazione del regolamento consente una maggiore tutela della popolazione residente e in particolare delle fasce più deboli e vulnerabili. Un risultato che va ad aggiungersi ad ulteriori misure presenti sul nostro territorio, dove ad oggi sono in vigore orari di apertura ridotti per le attività in cui si può praticare il gioco con vincita di denaro, e forme di agevolazione fiscale, volte ad incentivare gli esercenti a dismettere dai propri locali dispositivi come le slot machine.”

Fonte: Agipro



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