Bambini percossi per imparare il Corano a Santa Croce, 2 arresti

Due 'maestri' di Corano sono stati arrestati dalla Squadra Mobile di Pisa per aver percosso dei minori con delle mazze per imparare il Corano. L'accusa è quella di maltrattamenti su minori. Anche un terzo membro dell'associazione culturale islamica senegalese è stato indagato a Santa Croce sull'Arno. L'indagine è nata per far luce sui comportamenti tenuti in una specie di doposcuola allestito in un appartamento nel centro della cittadina.

Il doposcuola era frequentato da circa 60 ragazzini tra 7 e 17 anni. La polizia non ha riscontrato indottrinamenti antioccidentali.

I due arrestati sono in carcere. Secondo quanto ricostruito dagli inquirenti, coordinati dal sostituto procuratore Flavia Alemi, nel centro i due 'maestri' avevano il compito di tramandare la tradizione coranica adottando metodi che però sono stati giudicati violenti.

Giulia Deidda, sindaco di Santa Croce sull'Arno: "I bambini non si toccano!"

La notizia dei maltrattamenti ai minori avvenuti nell'edificio di via Michelangelo dove ieri c'è stato un blitz della polizia mi addolora. Nessuno e per nessun motivo deve permettersi di picchiare un bambino, figuriamoci per insegnargli qualcosa o per educarlo.
Ma sapere che questa situazione terribile è stata interrotta mi rincuora, per due motivi. Il primo è che è stato fatto un lavoro scrupoloso da parte delle forze dell'ordine, che ringraziamo, e cogliamo l'occasione per ringraziare per la presenza costante che ci garantiscono, a Santa Croce e non solo. Il secondo è che Santa Croce dimostra di non avere zone d'ombra, che la sua è una comunità coesa che non permette a nessuno di nascondersi e fare quello che vuole, incurante delle leggi che condividiamo.
Le forze dell’ordine assicurano inoltre che in nessun caso sono stati riscontrati atteggiamenti antioccidentali.
A tutti coloro che dovranno occuparsi della fase successiva di questa vicenda auguro buon lavoro e assicuro la totale disponibilità dell'amministrazione a collaborare per aiutare i minori e le famiglie vittime dei maltrattamenti.

Il commento di Ziello: "Età della pietra"

"Chi picchia un bambino è un infame e merita la galera a vita, a maggior ragione se chi commette tale atto è un educatore al quale viene affidato nostro figlio. Solo chi è rimasto all'età della pietra può comportarsi così. I miei più sinceri ringraziamenti e complimenti alla Polizia di Stato che ha arrestato questi farabutti che picchiavano dei bambini con dei bastoni e a fermare così un tale abominio".

Pasqualino (Lega): "Comprensorio luogo di estremisti"

"Un fatto grave che conferma ciò che abbiamo detto in tutta la campagna elettorale ovvero, che il comprensorio del cuoio è diventato un luogo di appoggio per diversi estremisti islamici. Come si può arrivare a tanta violenza, bambini percorsi per imparare il Corano. Ringrazio le forze dell’ordine per l’ottimo lavoro svolto fin qui e auguro un buon proseguimento nelle indagini. Spero che le prossime paginate e servizi giornalistici a livello nazionale su Santa Croce e su tutto il comprensorio del cuoio siano per la qualità dei prodotti che produce e non per episodi vergognosi come questi. I bimbi vanno sempre tutelati, confido nella giustizia".

Il ministro Salvini: "Niente estremisti"

"Grazie a forze dell'ordine e inquirenti. Nessuno spazio agli estremisti, a chi predica odio, picchia, discrimina le donne. Siamo orgogliosi della nostra civiltà e la difenderemo a tutti i costi“.

Per un’altra Santa Croce: "Modello integrazione fallito"

Non sono le eccellenze conciarie, questa volta, a portare Santa Croce sull’Arno alla ribalta della cronaca nazionale, ma un esecrabile esempio di barbarie nell’insegnamento ed indottrinamento del Corano a ragazzi minorenni.

Lasciando da parte ogni ipocrisia, ed anche se questo fatto indigna profondamente, non possiamo certo dirci sorpresi dal fatto che alcuni precettori extracomunitari pretendessero di insegnare ai minori anche attraverso l’uso di mazze, bastoni e pressioni psicologiche.

Da tempo sosteniamo insieme ad almeno la metà dei Santacrocesi, che questo Paese è abbandonato a se stesso, con sacche di illegalità diffusa e assolutamente fuori controllo per ciò che attiene decoro, sicurezza e pulizia. Sono sotto gli occhi di tutti, almeno di chi vuol vedere, i gravi episodi conseguenti al mancato rispetto delle regole condivise del buon vivere. Non vede solo chi, colpevolmente, non vuol vedere.

Se è pur vero che le forze dell’ordine garantiscono, con sforzi immani, una presenza costante ed un controllo del territorio è altrettanto evidente che intere zone risultano, in taluni orari, “off limits”. Inutile affannarsi a dichiarare che non ci sono zone d’ombra, laddove, invece, a nostro avviso, vi è buio pesto. Lungi da noi alimentare odi o comportamenti censurabili verso questa o quella etnia.

Non è certo il colore della pelle o la religione la discriminante per le culture liberali, che ispirano la nostra azione politica ed amministrativa. Quel che chiediamo è il rispetto delle regole. Quelle del vivere civile e dell’educazione, quelle secondo le quali, se si sbaglia, si è puniti. Chiediamo da tempo a gran voce che non vi sia una discriminazione al contrario e che essere santacrocesi non costituisca un “minus” penalizzante.

Il modello di integrazione, fino ad oggi adottato nel nostro Paese, è miseramente fallito e mostra tutti i suoi limiti. Sarà forse buono per raccattare qualche voto, ma certamente non risponde a criteri di equità e giustizia. Non è rinunciando ai controlli che si risolvono i problemi e i gravi fatti di questi giorni lo dimostrano.

Episodi che non possono essere tollerati e che interrogano circa la legittimità di quell’attività, sull’esistenza o meno delle prescritte autorizzazioni, delle agibilità, del rispetto delle prescrizioni igienico sanitarie e di quanto previsto dalle normative vigenti. O si sono chiusi entrambi gli occhi facendo finta di nulla?

L’Amministrazione Comunale sapeva o meno che in quell’edificio si svolgeva quel tipo di attività?
Quell’Associazione riceve per caso contributi o agevolazioni da parte del Comune?

Queste sono le domande che ogni cittadino si pone e che quindi porremo con forza pretendendo risposte chiare e nette.

Così come sarebbe utile, proprio per sgombrare ogni dubbio e ogni ombra, che i responsabili della comunità senegalese procedessero ad una condanna altrettanto chiara e netta, senza distinguo alcuno. Così come risulterebbe importante che gli stessi, anziché prodigarsi in campagna elettorale a favore di qualcuno e contro fantomatiche derive razziali e fasciste, si attivassero contro le violenze, fisiche e psicologiche, sia nei confronti dei minori che delle donne. Pensiamo che sull’argomento di strada da fare ce ne sia ancora molta.

Nell’auspicare che i colpevoli del grave episodio cui abbiamo assistito siano perseguiti e abbiano a che ricredersi circa i metodi di insegnamento utilizzati, ci aspettiamo che si dia finalmente inizio ad un’opera di controllo serio ed approfondito del centro storico, atto a verificare il numero degli occupanti gli immobili, le condizioni igieniche ed il rispetto delle più elementari norme di convivenza civile.

Santa Croce merita di essere alla ribalta delle cronache per le sue eccellenze e non certo per fatti di questo tipo.

 



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