CambiaMenti si insedia, subito interpellanze su Tari e M3

foto di archivio

Si è insediato il Consiglio comunale a San Miniato. All'opposizione sederà Manola Guazzini, candidato sindaco con la lista civica CambiaMenti. Ha già presentato due interpellanze sulla M3 (la trovate qui) e sulla Tari (la trovate qui) e ha fatto un lungo discorso di insediamento che riportiamo di seguito.

Buonasera colleghi e colleghe,

dalla collocazione di opposizione che gli elettori ci hanno assegnato, e che faremo tutto quanto è in nostro potere per onorare fino in fondo, sentiamo di aver svolto prima e durante la campagna elettorale un ruolo democratico importantissimo. Continueremo a svolgerlo in questo Consiglio Comunale. E non lo svolgeremo solo qui: cercheremo di consolidare e ampliare la nostra base associativa, di farci collettori di proteste e di proposte, e, nella misura in cui ne saremo capaci, vogliamo ricostruire un legame tra questa sede istituzionale, le consulte, il tessuto associativo e partecipativo del nostro Comune, che si è in larga misura spezzato.

Ci siamo voluti presentare come la vera novità politica di queste elezioni comunali, dicendo che a San Miniato c'era bisogno di una profonda discontinuità rispetto a un sistema di potere che si è venuto consolidando nel tempo: una vera discontinuità che non poteva che essere alternativa al PD e alla destra, e poteva nascere solo da un'iniziativa civica radicata, forte e autonoma: quella che per quasi due anni abbiamo lavorato a costruire.

Che questo bisogno non ce lo siamo inventati noi ci sembra sia stato pienamente confermato dall'esito del voto: circa 3400 voti raccolti da due liste civiche e da una candidata sindaco che si sono mossi quasi a mani nude, sono un miracolo. Che il Comune di San Miniato sia per la prima volta nella sua storia arrivato al ballottaggio ci sembra un dato politico rilevantissimo, con cui il Sindaco ha evitato di fare i conti sia prima sia dopo il ballottaggio.

E c'è poi un dato che emerge su tutti gli altri se si cerca di analizzare il voto del Comune di San Miniato: tra il primo e il secondo turno ci sono stati quasi quattromila votanti in meno. Al di là dei flussi che sicuramente si sono verificati, i due contendenti hanno confermato tutti e due i voti del primo turno, incrementandoli Giglioli di 84 e Altini di 164.

E' evidente che c'è una fetta consistente di elettori del Comune di San Miniato che non si è sentita rappresentata da nessuno dei due candidati al ballottaggio, non ha individuato in nessuno di essi il cambiamento che riteneva necessario, e non li ha trovati abbastanza diversi l'uno dall'altro neanche per essere spinta ad andare a votare “contro”.

Ci sembra del resto un dato più generale che tra primo e secondo turno le amministrazioni di centrosinistra della Provincia di Pisa siano state tutte riconfermate, mentre sarebbero state tutte o quasi perse sulla base del voto delle

Europee. Questo ci parla di una tenuta del radicamento sociale (se si vuole essere positivi) o di certi legami di interesse (se si vuole essere oggettivi). Non ci parla assolutamente di una ripresa di egemonia culturale. Il modello amministrativo su cui si fonda il governo delle nostre zone, in alcuni casi a partire dal dopoguerra, in altri dagli anni '70, non produce più idee, ha quasi esaurito la sua riconoscibilità, si riduce nel migliore dei casi a una piatta amministrazione dell'esistente, nel peggiore a un rapporto opaco con gruppi d'affari e di interessi. Ed è evidente che, se non c'è una svolta profonda, sarà sempre più difficile porre argini alla destra.

Nel programma di Giglioli non c'era la minima consapevolezza di queste esigenze di discontinuità: c'era al contrario la rivendicazione totale dell'eredità degli ultimi 10 anni, e anche nelle dichiarazioni programmatiche di stasera non ci sembra sia cambiato niente

Come Lista CambiaMenti abbiamo saputo costruire un argine, e abbiamo raccolto 3400 voti che non si sono in gran parte riconosciuti né nell'una né nell'altra delle due proposte arrivate al ballottaggio, sulla base di un programma fondato su innovazioni vere, a partire dalla trasparenza e dal recupero della centralità del Comune. Ed è su questa base che faremo, con i nostri due consiglieri comunali un'opposizione senza sconti, cominciando col pretendere una piena valorizzazione del ruolo del Consiglio Comunale e un corretto rapporto tra Giunta e Consiglio.

Già non ci sembra un bel segnale che si arrivi alla prima convocazione del Consiglio a oltre un mese dal primo turno e a quasi venti giorni del ballottaggio. La scelta che Giglioli ha fatto di non presentare una proposta di Giunta contestualmente alla propria candidatura a Sindaco, al contrario di quanto avevamo fatto noi, ha avuto come effetto una lunga fase di contrattazione sugli assetti, in cui chi ha contribuito alla vittoria di Giglioli ha presentato il conto e in cui certamente ci saranno stati dei premiati e dei delusi. Ci sembra difficile da credere che il fatto che, dopo oltre due settimane dal ballottaggio, la proposta di Giunta non sia ancora completa, sia da attribuire a sopraggiunti problemi personali. A questa incompletezza della proposta si somma, se non ricordo male, la mancata osservanza di ben due impegni che Giglioli aveva assunto pubblicamente nel corso della campagna elettorale e della campagna per il ballottaggio: quello di separare la figura del Sindaco da quella dell’Assessore all’Urbanistica, e quello di attingere i nomi dei componenti della Giunta dall’ambito delle liste che lo avevano sostenuto. Guarda caso, la mancata osservanza di questi due impegni sottolinea, in entrambi i casi, punti di continuità con la gestione precedente. Ci pare anomalo che la composizione, oltretutto incompleta, della Giunta sia stata resa nota solo poche ore fa, ben una settimana dopo quanto è avvenuto negli altri Comuni della provincia dove, analogamemente a San Miniato, il nodo dell’elezione del Sindaco si è risolta solo nel ballottaggio del 9

Giugno. La composizione della Giunta è competenza esclusiva del Sindaco, e non ci riguarda, anche se pensavamo che qualche tentativo di attenuare l’immagine di continuità ci sarebbe stato e proprio non pensavamo che ci saremmo ritrovati in Giunta per la terza volta consecutiva chi è stato assessore al bilancio in entrambi i mandati Gabbanini. Una cosa del genere apparirebbe un condizionamento eccessivo del passato sul presente e sul futuro anche se non ci fosse stata nessuna ombra, e invece ricordiamo che qualche ombra c’è stata.

Riguarda tutti i consiglieri, invece, e riguarda tutti i cittadini di San Miniato, il fatto che le questioni politiche poste dal voto all'area del PD non si siano espresse in un dibattito pubblico e trasparente, e che invece di questo ci sia stata una trattativa di potere che ha ulteriormente ritardato il riavvio del normale funzionamento di questa Amministrazione. Ne è spia, tra l'altro, il fatto che, pur avendo eletto consiglieri, né l'una né l'altra delle due liste che hanno appoggiato il PD in campagna elettorale esprima la figura del vicesindaco, come di solito avviene nelle giunte di coalizione, e come è avvenuto anche a Ponsacco e Pontedera.

Noi cercheremo di controllare uno per uno gli atti della Giunta, e chiederemo che non siano sottratte alla discussione del Consiglio scelte che in passato hanno prodotto debiti fuori bilancio, scelte poco trasparenti nell'assegnazione di lavori e servizi, e perfino scelte strategiche.

Vogliamo che il Consiglio riprenda a discutere e a esprimere indirizzi sulle deleghe che attualmente il Comune conferisce a enti, consorzi e aziende che operano in ambiti importantissimi, come le politiche della salute, la gestione della rete idrica e dei rifiuti, il servizio di trasporto pubblico, la sistemazione idrogeologica del territorio.

Visto che tutti hanno affermato la priorità della dimensione comprensoriale, chiediamo che il Consiglio sia investito della discussione su come si intende costruire una concreta iniziativa istituzionale sul tema, a partire dall'omogeneità delle maggioranze nei quattro Comuni del Valdarno. E' evidente che questa questione non si potrà risolvere con le relazioni tra sindaci, tra Assessori e con alcune rappresentanze sociali, ma dovrà riguardare i Consigli nell'insieme della loro rappresentatività politica.

Cominceremo a porre fin dalle prime sedute del Consiglio questioni difficili e a cui pretenderemo di avere risposte precise: ad esempio, come si intende gestire la questione M3? Come si intende affrontare il tema del controllo dell'afflusso di rifiuti dall'esterno della zona al nostro territorio? Quale strada si intende assumere sul Liceo? Si intende o no correggere la variante urbanistica che consentirebbe di

insediare a San Donato una nuova struttura del Penny Market al di fuori dell'area dell'Interporto? E infine, visto che sui temi dell'antifascismo e dell'inclusione Giglioli ha insistito molto soprattutto nelle due settimane della campagna per il ballottaggio, ci piacerebbe capire se se ne riparlerà il 25 Aprile 2020 o se avremo qualche segnale concreto prima.

Quindi il mio è un augurio di buon lavoro e un in bocca al lupo al nuovo Sindaco ed alla Giunta, fatto però da chi ha la consapevolezza di dover svolgere col massimo rigore la funzione democratica del'opposizione.



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