Banconote false, Slc Cgil: "Non devono pagare i dipendenti di Poste Italiane"

È una questione annosa sulla quale, in tutta evidenza, la Slc Cgil parla un linguaggio diverso da quello aziendale.
Da sempre abbiamo chiesto che in ogni postazione di lavoro degli uffici al pubblico, ci sia uno strumento di efficace controllo delle eventuali banconote false, esattamente come ci sono alla casse del supermercato e delle tabaccherie. Nel merito la nostra posizione è chiara e coerente. Se “passano” una o più banconote false in questo o in quello ufficio, visto che non si stratta di un errore umano, nel dare un resto ad esempio, ma di una mancata dotazione per il lavoro quotidiano di operatori che spesso trattano anche decine e centinaia di migliaia di Euro, la responsabilità è dell’azienda. Per lo stesso motivo abbiamo diffidato Poste Italiane, nei casi di accettazione incolpevole di banconote false, ad “automatizzare” il ripianamento degli ammanchi conseguenti con trattenute direttamente dalle buste paga.
Un inaccettabile automatismo, perverso ed ingiustificato, che l’azienda insiste nel volere applicare. Sappia allora Poste Italiane che, in coerenza con le nostre posizioni a tutela dei lavoratori,  saremo al loro fianco e li supporteremo in ogni sede, civile e penale.
Si facciano scelte e si investa in dotazioni adeguate in modo che Poste, le lavoratrici e i lavoratori applicati agli sportelli, non siano scambiati per il bancomat dei falsari.

Fonte: Cgil Toscana e Firenze - Ufficio Stampa



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