Licenziata per terapie salva-vita, due settimane per evitare il ricorso. La questione andrà sul tavolo di Di Maio

Da sinistra Paolo Aglietti, Giuseppe Torchia, Massimiliano Fabozzi e Alessia Chilla

Dal 27 giugno si è vista recapitare la lettera di licenziamento dal supermercato Eurospin dove lavora come cassiera da 7 anni come categoria protetta. Un'altra batosta dopo l'insorgere della malattia e la necessità di operazioni e terapie. Donna, madre e 'lottatrice' contro un male difficile da curare: la 45enne empolese, sposata e con un figlio di 10 anni, ha chiesto aiuto al sindacato Cgil e la vicenda è finita sulla stampa di tutta la Toscana. Nel mezzo 180 giorni di malattia richiesti a lavoro per le cure dedicate, tra cui anche un'operazione. Un solo giorno dei 180 è stato chiesto per una malattia passeggera.

Oggi la conferenza stampa dove sono stati diramati maggiori dettagli e le possibili iniziative future del sindacato e delle istituzioni. "Questo a meno che non venga ritirato il licenziamento, che è possibile fare entro 15 giorni dalla lettera", afferma Paolo Aglietti della Cgil Empolese Valdelsa, condizione che porrebbe fine anche alla ipotesi di un impugnamento del licenziamento per via giudiziaria. E questa prospettiva potrebbe essere favorevole proprio alla donna, visto che ci sono delle sentenze della Corte Europea di Giustizia e della Corte di Cassazione che affermano che non è possibile equiparare la situazione di una persona assunta come categoria protetta a una che lavora senza impedimenti. Per questo il licenziamento dopo 180 giorni sarebbe ugualmente ingiusto.

Anche le istituzioni si sono fatte avanti, testimone la presenza del sindaco di Vinci Giuseppe Torchia e quello di Montelupo Fiorentino Paolo Masetti, dove Eurospin ha da poco un'altra sede. È stato reso noto che anche il senatore Dario Parrini farà un'interrogazione al ministro Luigi Di Maio per sapere come il dicastero del lavoro intenderà agire dal proprio fronte. “I fatti noti al momento - spiega Parrini in una nota - ci dicono che i diritti di Stefania, madre di un bambino di dieci anni e affetta da una seria malattia, sono stati violati con un licenziamento discriminatorio. È una vicenda grave. Al di là dei suoi risvolti legali e giuridici, la mobilitazione del sindacato è sacrosanta. Per quanto mi riguarda, depositerò nelle prossime ore un'interrogazione al ministro del lavoro Luigi Di Maio per conoscere le sue valutazioni in merito e per chiedergli di fare tutto quanto è in suo potere contro questa ingiustizia”.

"È una situazione vergognosa, speriamo che sia stato un eccesso di zelo o un tecnicismo - spiegano i due sindaci -, se le cose andranno avanti di questo passo cambieranno anche i rapporti con le amministrazioni, che al momento sono positivi".

Massimiliano Fabozzi della Filcams-Cgil ha spiegato che con Eurospin il sindacato da tempo sta cercando di instaurare trattative nazionali e locali per risolvere alcuni problemi che riguardano anche il lavoro di tutti i giorni. "A Natale 2018 abbiamo sollevato lo stato di agitazione per l'organizzazione del lavoro massacrante. L'eticità va anche supportata, oltre che scritta. Contestiamo anche i livelli dei lavoratori perché il costo orario è tra i più bassi nelle catene di supermercati". Ricordiamo che il negozio di Sovigliana fa parte di Eurospin Tirrenica, una delle 5 società che compongono il gruppo a livello nazionale, e nella sola toscana opera con 2mila dipendenti su 18mila totali tra assunti direttamente e indirettamente. A Sovigliana il totale è di 30 persone impiegate, sempre tra diretti e indiretti. La delegata sindacale Alessia Chilla ha ovviamente espresso solidarietà verso la cassiera.

Elia Billero



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