Immigrazione, nuova legge per la tutela dei bisogni della persona umana: se ne discute in consiglio regionale

Nel corso del consiglio regionale della Toscana si è discusso anche della proposta di legge regionale “Disposizioni per la tutela dei bisogni essenziali della persona umana”, che modifica la normativa regionale già in vigore per l’accoglienza, l’integrazione e la cura dei cittadini stranieri in Toscana. Commenti sono arrivati anche fuori dall'aula.

Dopo l’illustrazione, è iniziata in aula la discussione sulla proposta di legge. Nel frattempo, da parte delle opposizioni di centrodestra è stato presentato un pacchetto di oltre duemila fra emendamenti e ordini del giorno.“Questa proposta di legge, presentata a gennaio, torna in aula dopo le elezioni amministrative, perché il presidente Rossi aveva paura di perdere voti”. Ha iniziato così il suo intervento Elisa Montemagni(Lega), sottolineando la sua totale contrarietà a un atto “che va contro i cittadini della Toscana. La Toscana diventerà così uno scivolo per l’immigrazione e il più grande campo profughi di Europa – ha detto la consigliera –. La Giunta sta tentando di far rientrare dalla finestra quello che il governo nazionale ha fatto uscire dalla porta: l’aiuto agli amici delle cooperative”. “Questa è una norma ad hoc contro il ministro Salvini – ha aggiunto – e contro il decreto sicurezza, mentre è grazie alla politica di questo governo che gli sbarchi sono drasticamente diminuiti”.

Secondo Paolo Sarti (Sì-Toscana a Sinistra) “questa legge è giusta perché ribadisce i diritti fondamentali di tutti gli uomini, e solo in questo senso è un atto politico. Un governo responsabile dovrebbe  garantire la tutela di tutti, invece di aizzare i cittadini l’uno contro l’altro e far emergere sentimenti retrivi”, ha proseguito il consigliere, sottolineando come, con la diminuzione dei fondi a disposizione per ogni migrante, “tante associazioni di piccole dimensioni che hanno lavorato egregiamente in questo campo spariranno, rimarranno solo i grandi gruppi che non hanno a cuore la qualità del servizio offerto. Adesso ventimila persone rischiano di perdere il posto di lavoro, e sono tutti italiani”.

Monica Pecori (Gruppo misto-Tpt) ha osservato che “questo provvedimento non è un meteorite contro i toscani, perché ribadisce che vanno combattuti l’emarginazione e l’abbandono di tutti, che tutti hanno diritto a essere curati e all’alimentazione. È una proposta di buon senso per cercare di arginare il disastro prodotto dal governo nazionale, che aumenta la pletora degli invisibili, i quali in realtà rimangono sul territorio, ma diventano carne da macello”. “Il diritto a una vita dignitosa per tutti gli individui – ha aggiunto la consigliera – deve prescindere da ogni ideologia. La Lega ha iniziato individuando come i nemici i meridionali, poi ci sono stati i rom, ora gli immigrati. Poi chi ci saranno, quelli grassi, quelli alti o con il naso grosso, i marziani?”.

“Una proposta di legge illegittima, illegale, faziosa e pregna solo di politica”. Questo il giudizio sul provvedimento di Paolo Marcheschi (FdI), per il quale “così la sinistra fa solo autolesionismo”. “Il fenomeno in passato è stato sottostimato e affrontato male, anche ai tavoli dell’Europa – ha proseguito Marcheschi – e con questo atto la maggioranza mette la Toscana fuori legge. Invece di affrontare tutti insieme il problema di come far funzionare i rimpatri, la Giunta regionale elargisce soldi pubblici a un sistema che gli italiani non vogliono più, e l’hanno dichiarato con il loro voto, invece di aiutare i toscani che sono in difficoltà. L’emergenza sta finendo e le cooperative se ne devono fare una ragione, e tornare a fare quello che facevano prima”.

Monia Monni (Pd) ha precisato che il ritardo nella presentazione della legge non è dovuto alle elezioni amministrative “ma al fatto che è stata oggetto di un ampio confronto con tutti gli interessati”. “Salvini fa il gioco degli specchi – ha detto la consigliera – alimenta l’insicurezza degli italiani e poi gioca a fare l’uomo duro ma senza dare risposte serie. Dovevano essere effettuati 600mila rimpatri, ce ne sono stati pochissimi. In Toscana il decreto ha prodotto circa 3mila invisibili che rimarranno comunque sul nostro territorio ma saranno gettati nella rete della criminalità organizzata”. “L’immigrazione non è un’emergenza – ha concluso Monni – ma un problema strutturale legato ai cambiamenti climatici, che sono i veri nemici da combattere. Se essere buonista significa che non si nega a nessuno un pezzo di pane e che i bambini devono essere mandati a scuola, allora voglio scrivere ‘buonista’ sul mio biglietto da visita”.

Nicola Ciolini (Pd) ha ribadito che “il governo nazionale sta mostrando tutti i suoi limiti.  È riuscito a rimpatriare meno persone che Minniti: nello stesso periodo in cui Minniti ne ha rimandati a casa 3mila 600, Salvini solo 3mila 500. Ci sono difficoltà ad attuare il decreto sicurezza di cui il governo è perfettamente consapevole, dal momento in cui taglia i finanziamenti. In Toscana si stanno verificando problemi per chi deve trattare casi come il disagio psichiatrico di alcune di queste persone e non sa come intervenire, i sindaci ci chiedono che fare perché è ovviamente pericoloso lasciare questi casi in mezzo di strada. Abbiamo la responsabilità di dare una risposta ai nostri territori”.

Jacopo Alberti (Lega) ha spiegato che “con la scusa dell’assistenza, che comunque per legge è garantita a tutti in Italia, la Giunta toscana ha creato un canovaccio per distribuire soldi alle cooperative”. “La questione dell’accoglienza va affrontata e chiusa – ha aggiunto il consigliere –; dal momento in cui gli arrivi sono diminuiti di oltre il 90 per cento è evidente che c’è un minore bisogno di assistenza, e ve ne dovete fare una ragione. Per questo la proposta di legge va ritirata”.

Paolo Bambagioni  (Pd) ha espresso “forte disagio, come consigliere regionale, per una legge che non aggiunge niente di nuovo, ripete solo previsioni che già esistono. Non mi va di discutere mille 200 emendamenti sul nulla – ha aggiunto –. Se questo provvedimento è un segnale, è un segnale sbagliato. Il nostro è un paese impreparato ad affrontare l’immigrazione, anche i governi precedenti hanno fatto gravi errori e questo processo necessita di una revisione. Se non governiamo il fenomeno, siamo responsabili della crescita dell’odio. E mi ha dato fastidio vedere come un paese si blocchi su una barca con 45 persone a bordo, quando le priorità degli italiani sono altre. Serve un governo che produca lavoro, sviluppo e sicurezza e invece nessuno fa nulla e il paese va alla deriva”. “Non mi presto a questo gioco – ha concluso il consigliere – e quindi non partecipo alla votazione di questo atto”.

L'approvazione dellalegge

Il Consiglio regionale ha approvato la nuova legge per la tutela dei bisogni essenziali della persona umana, che modifica la normativa regionale già in vigore per l’accoglienza, l’integrazione e la cura dei cittadini stranieri in Toscana. Il testo è passato con 24 voti a favore (Partito democratico, Sì-Toscana a sinistra, gruppo misto) e 10 voti contrari (Lega, Movimento 5 stelle, Forza Italia, Fratelli d’Italia), a conclusione di un serrato dibattito e un acceso confronto, che ha protratto fino alle 19 la seduta iniziata questa mattina. L’Aula ha respinto 16 ordini del giorno presentati dal gruppo della Lega e un ordine del giorno di Forza Italia. Respinti anche quattro emendamenti abrogativi con i quali il gruppo Lega chiedeva la cancellazione dei singoli articoli del testo di legge in approvazione. Giudicati inammissibili oltre 2mila 200 emendamenti presentati ancora dalla Lega e dalle altre forze di opposizione del centrodestra.

Il presidente del Consiglio regionale, Eugenio Giani ha motivato in Aula la valutazione di inammissibilità, facendo riferimento al regolamento: “L’articolo 140 dice espressamente che gli emendamenti al testo di una proposta di legge, quando incidono sulla motivazione, devono contenere anche la relativa proposta di modifica al preambolo”, ha affermato il presidente. I consiglieri del gruppo Lega hanno apertamente contestato l’interpretazione e la conseguente decisione assunta del presidente dell’Assemblea e preannunciato ricorso ad altre sedi, Governo e Prefettura, per chiedere, come ha spiegato il portavoce dell’opposizione Jacopo Alberti, “che la seduta del Consiglio venga invalidata”, in ragione di una “evidente forzatura del regolamento”.

Approvato infine un emendamento del Partito democratico con il quale è stato cassato il comma 3 dell’articolo 3, superando così l’iscrizione al servizio sanitario regionale degli stranieri dimoranti in Regione in possesso di idoneo titolo di soggiorno, al fine di “prevenire possibili obiezioni di legittimità – ha spiegato il capogruppo Pd, Leonardo Marras –, senza con questo sottrarre l’offerta della prestazione”.

Scaramelli, nuova legge per garantire i bisogni essenziali a chi dimora in Toscana

“Un atto che riguarda la persona e la sua dignità e che rimarca i diritti inviolabili dell’essere umano, soprattutto di chi ha estremo bisogno”. Così il presidente della commissione regionale Sanità,Stefano Scaramelli (Pd) ha sintetizzato in Aula il cuore della proposta.

L’atto, presentato dalla Giunta regionale nei mesi scorsi a seguito del decreto sicurezza dell’ottobre 2018, ha l’obiettivo di garantire i bisogni essenziali delle persone, fornendo a tutti tutela sanitaria, alimentazione e ricovero. Anche nel caso di coloro che, a seguito dell’entrata in vigore del decreto del governo nazionale, rischiano di rimanere senza assistenza, cercando di colmare il vuoto tra la perdita di status di cittadini stranieri e l’effettivo rimpatrio.

“Un lavoro attento e puntuale” – ha detto Scaramelli – ringraziando la Giunta regionale “per il percorso di condivisione e di ascolto con i soggetti del terzo settore, del mondo no-profit” che ci “ha visto fare un ragionamento preciso sullo stato dell’immigrazione anche rispetto al bisogno delle persone in quanto tali”.

L’obiettivo è rendere possibile quella rete di interventi, già attivi in Toscana, che a seguito dell’approvazione del decreto sicurezza andrebbe incontro al rischio di violazione di norme. In particolare, si vuole garantire alle persone prive del permesso di soggiorno, ma che dimorano nella nostra regione, l’accesso alle cure ambulatoriali e ospedaliere urgenti o comunque essenziali, anche di carattere continuativo; le prestazioni socio-assistenziali, compreso l’accesso a sistemazioni temporanee di accoglienza; per i minori, l’accesso all’istruzione obbligatoria e ai servizi per l’infanzia.

“Con questo provvedimento la Toscana vuole garantire a tutti – ha commentato Scaramelli – i diritti fondamentali, senza strumentalizzazioni, e vuole mettere in grado i Comuni e il terzo settore di agire in questo senso”. Scaramelli ha poi ricordato alcuni numeri “sono 6mila 700 le persone presenti nei centri di accoglienza straordinaria (Cas) e l’impossibilità di concedere permessi di carattere umanitario ne coinvolgerà circa 3mila che potrebbero trovarsi da un giorno all’altro fuori regola rispetto alle norme nazionali. È per tutelare tutti i cittadini toscani che dobbiamo assistere anche quelle 3mila persone presenti sul nostro territorio, generando sicurezza sanitaria, sociale, assistenziale”.

“Con questa norma – conclude Scaramelli – la Toscana non vuole sfidare il Governo, ma lavorarci insieme e ribadisce la sua tradizione di terra di inclusione e di aiuto verso l’altro con la consapevolezza che l’altro non è mai un’insidia o un problema ma una persona che va aiutata e questo è un dovere istituzionale”.

“Grazie. Con questa legge, fuori luogo, ci state dando una grande mano per la campagna elettorale”. È “felice” il consigliere della Lega Roberto Biasci. Si dichiara contento della proposta di legge illustrata dal presidente della commissione Sanità Stefano Scaramelli (Pd) ma chiarisce: “Non aggiunge nulla di nuovo. C’è già tutto. Qualsiasi persona che arrivi in Italia è assistita, cosa che non accade in altri paesi europei” e restando a livello comunitario ricorda al Pd quanto abbia “esaltato un ministro tedesco che ha scritto una norma in cui si prevede l’espulsione immediata degli immigrati”. “Questa legge è contro il Governo. Noi non ci stiamo”, conclude.

“Io sto dalla parte di chi resta umano. Sto dalla parte di una legge profondamente giusta”, dichiara Francesco Gazzetti (Pd) che nel suo intervento si rivolge ai colleghi della Lega – entrati in aula con t-shirt in cui la scritta ‘prima i toscani’ è stata ‘composta’ tra le sei magliette indossate dai consiglieri – e fa notare un errore di sillabazione: “Sarebbe meglio imparare prima l’italiano”, chiosa. Sul testo di iniziativa della Giunta, il consigliere di maggioranza non ha dubbi: “È un atto di giustizia sociale che sancisce un solco, tra chi pensa siano provvedimenti inutili e chi è certo siano di aiuto alle persone”.

“Torniamo a parlare di cose serie, lavoro, sanità, ambiente, rifiuti. Questa è una legge manifesto, preparata per distogliere l’attenzione dal fallimento del governo toscano”. Giacomo Giannarelli (M5s) annuncia voto contrario e pone l’accento sulla scheda di legittimità del dispositivo: “Gli uffici amministrativi vi hanno messo in guardia – spiega rivolgendosi ai consiglieri Pd –, la platea dei destinatari non è estesa, le prestazioni non sono ampliate. Diversamente non ci sarebbe copertura finanziaria. Siete ipocriti”. Citando poi le dichiarazioni di Paolo Bambagioni (Pd), dichiara: “È vero, siamo chiamati a governare i processi ma lo si fa con un’accurata gestione delle risorse. Io voglio la sostanza – conclude –, non sono d’accordo con i profitti sulla pelle dei disperati e dico sì all’accoglienza diffusa”.

“Questa è una legge salva-clandestini. Si vogliono accogliere tutti i dimoranti. È una forzatura ed è chiaramente contro il decreto Salvini. Il presidente Rossi sembra seguire una linea di disobbedienza contro il ministro”, afferma Luciana Bartolini (Lega). Sui contenuti del testo, la consigliera è chiara: “Gli aiuti per tutti ci sono già. Così come non vogliamo che l’Italia diventi il campo profughi dell’Italia, allo stesso modo siamo contrari ad una Toscana campo profughi del Paese”.

Il vicepresidente del Consiglio e esponente del gruppo di Forza Italia Marco Stella affronta il dibattito in chiave di geografia politica regionale: “è più che evidente che questa legge sancisce una nuova maggioranza. Il Pd si sposta e non esiste più una sinistra all’opposizione”. Questa lettura “preoccupa” Stella: “Sì – Toscana entra in maggioranza e non sappiamo cosa sarà dei rifiuti, delle grandi infrastrutture, dello sviluppo, dell’aeroporto fiorentino” spiega. “Il mondo oggi cambia e ai colleghi della Lega dico: staccate la spina. Il gialloverde è impraticabile a livello nazionale e in regione nulla vi lega. La prospettiva di governo del centrodestra – conclude parlando delle tre forze storiche – ci sarà sempre, anche in Toscana”.

“Serve un’adeguata gestione delle politiche migratorie e la Toscana dice che non si lascia indietro nessuno” dichiara Gianni Anselmi (Pd). Riguardo alle affermazioni di Giannarelli sul fallimento della politica regionale e in particolare di provvedimenti come quelli sul turismo e sul commercio, il consigliere è chiaro: “il nostro lavoro deve stare nella realtà, non nelle illazioni. Basta parlare con le associazioni di categoria per rendersi conto che la legge sul commercio è ben accettata e che sul turismo gli operatori stanno già misurando l’efficacia delle disposizioni prodotte”. “I valori che esprime questa proposta di legge, spero saranno ribaditi” conclude.

“Non avete voluto discutere la proposta a gennaio perché troppo a ridosso delle elezioni. Ci provate oggi perché lontani dalla competizione elettorale ma vi ringrazieremo per il favore che ci state facendo” dichiara Marco Casucci (Lega). In linea con l’analisi politica fatta dal vicepresidente Stella, il consigliere parla di un Pd che “sta virando fortemente a sinistra” e sulla legge, definita “di bandiera” ricorda le “tre osservazioni contrarie contenute nella scheda di legittimità”. Citando poi la risposta dell’assessore Vittorio Bugli ad una sua interrogazione sulla situazione dei diniegati in Toscana: “a suo tempo mi fu risposto che la Regione non ha competenze in materia. Oggi apprendo che le ha acquisite. Il dispositivo è una spada di Damocle, anticipa una fine certa: se passa, il governo la impugnerà” conclude.

Marchetti illustra l’atto di Forza Italia collegato alla legge Rossi: "Giusto per riequilibrare"

«Predisporre e sottoporre al Consiglio regionale entro il termine di giorni 30 una proposta di legge che attribuisca ai cittadini toscani pari garanzie di accesso a servizi e prestazioni rispetto a quelle assicurate alla platea di “stranieri presenti nel territorio toscano, a prescindere dal titolo di soggiorno” cui è rivolta la Pdl 333»: questo il dispositivo dell’ordine del giorno che Forza Italia – il Capogruppo in Consiglio regionale Maurizio Marchetti e il Vicepresidente dell’Assemblea toscana Marco Stella – ha collegato alla proposta di legge sui cosiddetti diritti samaritani discussa oggi in Consiglio regionale.

Al Capogruppo Marchetti l’illustrazione in aula dell’iniziativa azzurra: «Intendiamo riequilibrare e creare un contrappeso per i cittadini amministrati – ha spiegato l’esponente di Forza Italia – perché questa legge si rivolge solo agli stranieri presenti in Toscana anche senza titolo, e lo fa con elementi di estrema ridondanza rispetto alla normativa vigente e alla Costituzione che giù tutela i diritti fondamentali della persona umana. In più, qui si porta una legge che non comporta oneri, ma la verità è che per coprire quanto c’è scritto qui si è varata una delibera, la 841 del 25 giugno scorso, che prenota 4 milioni per progetti dedicati. Insomma, è una legge bandiera, solo strumentale. Una provocazione che rischia però di generare una riserva giuridica dannosa per i toscani regolarmente dimoranti sul territorio regionale. E quindi noi contraccambiamo col contrappeso».

La riflessione di Marchetti si spinge anche sul metodo: «Rossi, il promotore di questa iniziativa legislativa non necessaria, oggi non è nemmeno in aula. C’è urgenza per questa normativa? Direi di no, visto che questa pdl circola da gennaio e guarda caso, però, arriva in aula solo adesso. Non doveva, questa pdl, passare per caso anche in prima commissione? Domando eh… Ancora: questa legge riporta tre pareri negativi da parte del legislativo, e si va avanti ugualmente? Beh, evidentemente sì se siamo qui a discutere. Detto questo. Ho ascoltato tutti. Qualcosa mi è rimasto addosso anche da parte dei banchi della maggioranza, con un collega del Pd che ha dichiarato di non partecipare al voto data la non necessità di questa legge e la sua ridondanza. E’ una bandiera politica, c’è poco da fare, e però la si innalza in una Toscana in cui, secondo il rapporto Caritas 2018, la componente toscana di quanti hanno bussato alle porte dell’organismo diocesano ha conosciuto nel 2017 un incremento dell’11,5%, più alto rispetto a quello della componente straniera. Allora, riportiamo equilibrio».

Ceccardi: "Legge vergognosa e indegna"

“E’ vergognoso ed indegno - afferma L’Onorevole Susanna Ceccardi, Coordinatrice della Lega in Toscana - che il Pd regionale, ora capeggiato dal “figliol prodigo” Enrico Rossi, porti in Aula una proposta di Legge che ha, tra l’altro, avuto preventive, diverse e specifiche osservazioni negative da parte dell’ufficio giuridico del Consiglio. Una Legge che nasconde tra le sue pieghe un chiaro obiettivo: quello di ridare fiato alle tante cooperative che, ora, chissà come mai, dato che il Ministro Salvini ha giustamente e drasticamente ridotto la quota giornaliera per la gestione degli immigrati, stanno in massa disertando i bandi, evidenziando come era soltanto un business l’accoglienza dei migranti e che lo spirito umanitario era esclusivamente fumo negli occhi. L’improvvida iniziativa piddina ha tutti i crismi dell’incostituzionalità e quindi sarà un’ennesima perdita di tempo voluta dalla maggioranza in Consiglio regionale che invece di preoccuparsi della situazione disastrosa della Sanità toscana, delle innumerevoli crisi lavorative e delle decine di migliaia di nostri corregionali in assoluta povertà, si scervella per sostenere, a suon di milioni di euro, delle persone non meglio identificate. Ad ogni modo qualora venisse approvata, siamo pronti a farla impugnare dal Governo ed a promuovere iniziative di carattere popolare per chiederne l’abrogazione.”

Marras (Pd): “Normativa semplice, concreta e ragionevole”

«Non stiamo facendo un operazione contro il decreto Salvini, a quello  ci penserà il giudice, ci penserà chi ha titolo, noi abbiamo una politica dell’immigrazione, c’è il libro bianco che ha sancito che la Toscana è stata riferimento per le politiche dell’accoglienza. E questa legge è una normativa elementare che salvaguarda i diritti elementari: quello di garantire un pasto caldo una coperta a chi ne ha bisogno, all’ultimo degli ultimi».

Lo ha detto Leonardo Marras, capogruppo del Pd in Consiglio regionale, chiudendo il dibattito in aula sulla proposta di legge che garantisce i bisogni essenziali a chi dimora in Toscana.

«Ci stiamo occupando – ha spiegato –  degli effetti sociali che  derivano da una politica che mette in strada le persone e ci preoccupiamo di ciò che potrebbe accadere rispetto alla sicurezza pubblica, in un contesto che stando così le cose genera ancora più insicurezza perché nessuno si è preoccupato di gestire questi effetti. Ci sono associazioni di volontariato nate in toscana e non altrove che da secoli danno un pasto caldo e una coperta a chi ne ha bisogno, che si prendono cura di una persona che è malata. E’ un sistema che affonda nelle radici della Toscana, ne riconosce la profondità della solidarietà e ne riconosce la rete di protezione e di coesione. Il senso della legge è molto semplice: riconoscere che chi è arrivato qui da noi possiamo vaccinarlo, riconoscere che chi è arrivato qui dovrà essere protetto, accudito.  Ciò che è scritto in questa legge è dunque qualcosa di estremamente concreto e semplice, che ha a che fare con la ragionevolezza, con il riconoscimento di un diritto fondamentale, con l’identità della Toscana», ha concluso Marras.

Monni (Pd): “Nostra legge riafferma valori fondanti della comunità toscana ”

“Salvini continua a soffiare sulla paura e sulla insicurezza degli italiani, ma da Ministro dell’Interno non riesce a dare una risposta strutturata sul tema migranti”. Così la vice capogruppo del Pd in Regione Monia Monni intervenendo in aula sulla proposta di legge che garantisce i bisogni essenziali a chi dimora in Toscana  I 600 mila rimpatri promessi in campagna elettorale sono svaniti nel nulla ed è per questo che continua a nascondere i suoi fallimenti dietro la solita bieca propaganda. Afferma che si deve "aiutarli a casa loro", ma taglia i fondi alla cooperazione. Quello che oggi ci preoccupa è l'effetto del decreto Salvini che produrrà un gioco di prestigio statistico, con circa 3.000 immigrati che diventeranno invisibili sui report da sventolare in diretta facebook, ma che in realtà continueranno a vivere nel nostro territorio. È ormai evidente che questa situazione rischia di diventare ingestibile, mortificando gli operatori del settore, impedendo percorsi di integrazione e spingendo queste donne e questi uomini nelle mani della criminalità organizzata. Qui di "sicurezza" non si vede neanche l'ombra. A questa mistificazione della realtà e a questo machismo in salsa sovranista rispondiamo con una proposta di legge che riafferma l’accoglienza come valore fondante della comunità toscana. Ci diano pure di buonisti, ma noi non neghiamo a nessuno un pezzo di pane, l’assistenza sanitaria e la possibilità, per i più piccoli, di proseguire la scuola. I numeri sono davanti agli occhi di tutti: l’immigrazione non è un’emergenza, ma un problema strutturale che richiede politiche non solo di breve, ma anche di medio-lungo termine. La Toscana- conclude Monni- , anche stavolta, farà la sua parte”.

Il Consiglio regionale ha approvato la nuova legge per la tutela dei bisogni essenziali della persona umana, che modifica la normativa regionale già in vigore per l’accoglienza, l’integrazione e la cura dei cittadini stranieri in Toscana. Il testo è passato con 24 voti a favore (Partito democratico, Sì-Toscana a sinistra, gruppo misto) e 10 voti contrari (Lega, Movimento 5 stelle, Forza Italia, Fratelli d’Italia), a conclusione di un serrato dibattito e un acceso confronto, che ha protratto fino alle 19 la seduta iniziata questa mattina. L’Aula ha respinto 16 ordini del giorno presentati dal gruppo della Lega e un ordine del giorno di Forza Italia. Respinti anche quattro emendamenti abrogativi con i quali il gruppo Lega chiedeva la cancellazione dei singoli articoli del testo di legge in approvazione. Giudicati inammissibili oltre 2mila 200 emendamenti presentati ancora dalla Lega e dalle altre forze di opposizione del centrodestra.

Accoglienza: garantire i bisogni essenziali a chi dimora in Toscana, approvata la nuova legge

Il Consiglio regionale ha approvato la nuova legge per la tutela dei bisogni essenziali della persona umana, che modifica la normativa regionale già in vigore per l’accoglienza, l’integrazione e la cura dei cittadini stranieri in Toscana. Il testo è passato con 24 voti a favore (Partito democratico, Sì-Toscana a sinistra, gruppo misto) e 10 voti contrari (Lega, Movimento 5 stelle, Forza Italia, Fratelli d’Italia), a conclusione di un serrato dibattito e un acceso confronto, che ha protratto fino alle 19 la seduta iniziata questa mattina. L’Aula ha respinto 16 ordini del giorno presentati dal gruppo della Lega e un ordine del giorno di Forza Italia. Respinti anche quattro emendamenti abrogativi con i quali il gruppo Lega chiedeva la cancellazione dei singoli articoli del testo di legge in approvazione. Giudicati inammissibili oltre 2mila 200 emendamenti presentati ancora dalla Lega e dalle altre forze di opposizione del centrodestra.

Il presidente del Consiglio regionale, Eugenio Giani ha motivato in Aula la valutazione di inammissibilità, facendo riferimento al regolamento: “L’articolo 140 dice espressamente che gli emendamenti al testo di una proposta di legge, quando incidono sulla motivazione, devono contenere anche la relativa proposta di modifica al preambolo”, ha affermato il presidente. I consiglieri del gruppo Lega hanno apertamente contestato l’interpretazione e la conseguente decisione assunta del presidente dell’Assemblea e preannunciato ricorso ad altre sedi, Governo e Prefettura, per chiedere, come ha spiegato il portavoce dell’opposizione Jacopo Alberti, “che la seduta del Consiglio venga invalidata”, in ragione di una“evidente forzatura del regolamento”.

Approvato infine un emendamento del Partito democratico con il quale è stato cassato il comma 3 dell’articolo 3, superando così l’iscrizione al servizio sanitario regionale degli stranieri dimoranti in Regione in possesso di idoneo titolo di soggiorno, al fine di “prevenire possibili obiezioni di legittimità – ha spiegato il capogruppo Pd, Leonardo Marras –, senza con questo sottrarre l’offerta della prestazione”.

Il presidente del Consiglio regionale, Eugenio Giani ha motivato in Aula la valutazione di inammissibilità, facendo riferimento al regolamento: “L’articolo 140 dice espressamente che gli emendamenti al testo di una proposta di legge, quando incidono sulla motivazione, devono contenere anche la relativa proposta di modifica al preambolo”, ha affermato il presidente. I consiglieri del gruppo Lega hanno apertamente contestato l’interpretazione e la conseguente decisione assunta del presidente dell’Assemblea e preannunciato ricorso ad altre sedi, Governo e Prefettura, per chiedere, come ha spiegato il portavoce dell’opposizione Jacopo Alberti, “che la seduta del Consiglio venga invalidata”, in ragione di una“evidente forzatura del regolamento”.

Approvato infine un emendamento del Partito democratico con il quale è stato cassato il comma 3 dell’articolo 3, superando così l’iscrizione al servizio sanitario regionale degli stranieri dimoranti in Regione in possesso di idoneo titolo di soggiorno, al fine di “prevenire possibili obiezioni di legittimità – ha spiegato il capogruppo Pd, Leonardo Marras –, senza con questo sottrarre l’offerta della prestazione”.

Legge Approvata, La dichiarazione di Leonardo Marras (Pd)

«Nonostante il tentativo goffo di fare ostruzionismo, le magliette sbagliate, la evidente non conoscenza degli argomenti trattati dei consiglieri della Lega che hanno firmato i 2200 emendamenti, abbiamo approvato una legge di buon senso proprio grazie alla incapacità di gestire un atto in consiglio. Li hanno presentati con grande enfasi ma in modo sbagliato. C’è da chiedersi come fanno a candidarsi a fare anche solo gli amministratori di condominio, figuriamoci a governare la Regione Toscana».

Così Leonardo Marras, capogruppo del Pd in Consiglio regionale, commenta l’approvazione della legge che garantisce i bisogni essenziali a chi dimora in Toscana.

Alberti: “Consiglio approva con abuso di potere, chiederemo invalidazione”

“La legge promossa dal Governatore della Toscana è solo una legge salva-cooperative che si occupano di accoglienza in Toscana – dice il consigliere regionale Jacopo Alberti – avevamo portato 2.300 emendamenti, ma con un colpo di mano, la Presidenza li ha resi inammissibili addirittura mentre già li stavamo discutendo. Hanno  interpretato il regolamento come più gli faceva comodo, in modo unilaterale, pur di non entrare nel merito di una legge ingiusta verso i toscani e che aveva anche ricevuto pareri negativi dagli uffici legislativi. È un abuso di potere, che ci porta a rivolgerci alla Prefettura per chiedere l’invalidazione di questa seduta del consiglio. E al Governo chiederemo l’impugnazione di questa legge iniqua nei confronti dei toscani onesti, lavoratori, che pagano le tasse e che ancora una volta beffati da una sinistra che mette al primo posto i clandestini”.

“Una legge che viene fatta passare per ‘umanitaria’, mentre non fa altro che finanziare chi non se lo merita, per continuare a foraggiare il business su cui si sono arricchiti in tanti – continua l’esponente leghista - A chi tiene davvero all’accoglienza e la fa in modo disinteressato dal profitto che ne può trarre, non importano i soldi, regionali o statali che siano. Ci sono strutture che sono andate avanti ugualmente, anche dopo il taglio alle risorse finanziarie operato con il decreto sicurezza, contando anche sul volontariato. Semmai, Rossi avrebbe dovuto prendere in considerazione questi esempi virtuosi e aiutarli, invece di continuare con un sistema malato”.

“I quattro milioni di euro che la Regione a guida PD stanzia oggi con questa legge a favore dei migranti – conclude Alberti - dovevano essere come minimo compensati con altri 4 milioni di euro a favore dei poveri che vivono in Toscana e che invece sono considerati poveri di serie B”.

La nota CGIL

Maurizio Brotini (Cgil Toscana): “Si tratta di una legge di civiltà. Uno spartiacque per il futuro. C'è chi vuol fare il forte con i deboli. E c'è chi si fa forza per contrastare i forti. La proposta che la giunta regionale sta portando all'approvazione è giusta e si pone dalla parte giusta della barricata, contro ogni regressione valoriale e a favore dei valori dell’umanità”.

Pieroni (PD): "Legge di civiltà e giustizia"

“Approvata ieri sera dal Consiglio Regionale una legge che rafforza la tutela dei bisogni essenziali e dei diritti inviolabili delle persone che vivono e dimorano in Toscana. Garantire i diritti non toglie niente a nessuno ed aumenta coesione e sicurezza. Assicurare che nessuno, in Toscana, italiano o straniero, debba rimanere privo di mezzi di sostentamento, assistenza e cura e' un fatto di civiltà e di profonda umanità! È' una legge che migliora la sicurezza, evitando che, a seguito di norme nazionali propagandistiche e strumentali, circa 5000 stranieri vengano spinti ai margini della società, nell'illegalità, in braccio alla criminalità organizzata. La Toscana, portata a modello per l'accoglienza diffusa e gestita con la vasta rete del volontariato laico e cattolico, prova a governare fenomeni e realtà di portata epocale, nel mentre il Ministro Salvini e questo governo si limitano ad alimentare odio, paure e diffidenza per mero tornaconto elettorale!”



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