Vertenza Panificio Toscano, PaP e Sì: "La Coop non può disinteressarsi"

foto di archivio

Circa 200 i partecipanti all’assemblea lanciata dai lavoratori del Si Cobas Prato e Firenze davanti ai cancelli del Panificio Toscano in via Vannucchi. Dopo Sarah Caudiero del Si Cobas sono intervenuti Tommaso Fattori, Consigliere Regionale di Sì -Toscana a Sinistra, Lorenzo Alba , di Potere al Popolo! – Firenze, Nicola Bitozzi di Potere al Popolo! - Prato, I lavoratori della Gkn, l'Usb Publiacqua, lavoratori di altre aziende del tessile pratese e delegati sindacali.

Durante l’assemblea sono state annunciate azioni e volantinaggi di solidarietà di fronte ai negozi di Unicoop Firenze in tutta la regione.

È importante infatti che di fronte a questa situazione, il principale committente del pane prodotto da Panificio Toscano, ossia Unicoop Firenze, che controlla la filiera, non faccia come Ponzio Pilato ma sieda al tavolo di trattative con l’azienda e con il SI Cobas Prato e Firenze e costringa Panificio Toscano ad adottare il CCNL dell’industria alimentare. Senza questo interessamento ne andrebbe dei valori su cui Coop afferma di fondare la sua rete di negozi.

Chiediamo inoltre che la Cgil locale e di categoria dia pieno sostegno a questi lavoratori le cui rivendicazioni sono giuste e legittime, senza schiacciarsi sulle posizioni della UIL. Già diverse Rsu e diversi iscritti al sindacato stanno portando la propria solidarietà ai lavoratori del Panificio. La posizione dell’azienda è palesemente insostenibile e l’unità sindacale pensiamo che debba essere costruita sulla lotta per il rispetto dei diritti e per il miglioramento delle condizioni dei lavoratori, non su sanatorie nei confronti di situazioni di sfruttamento e sotto-inquadramento illegittime.

Infine, con una mozione che abbiamo presentato in Consiglio regionale chiediamo l’intervento della stessa Regione Toscana attraverso l’attivazione dell’Unità di Crisi sul lavoro regionale, in modo da ripristinare corrette relazioni fra lavoratori, sindacati e azienda, scongiurando nuovi epiloghi violenti a danno dei lavoratori, come nel caso dell’operaio colpito alla testa da un agente di polizia alcuni giorni fa. La Regione si faccia anche sentire con Questura e Prefettura di Prato perché siano pienamente garantite e rispettare le libertà sindacali.

COSA CHIEDONO I LAVORATORI?

Panificio Toscano, nonostante sia un’azienda con 140 dipendenti e utilizzi macchinari industriali, si spaccia per azienda artigiana, quando la legge regionale prevede un massimo di 9 dipendenti per poter godere di tale status. Panificio Toscano, inoltre, trattiene all’ultimo livello di inquadramento lavoratori con più di 10 anni di anzianità, pagandoli 5,5 euro netti l’ora! Tutto ciò per pagare meno le maestranze.

Da circa un anno i lavoratori organizzati dal Si Cobas Prato e Firenze chiedono:

  1. L’applicazione del CCNL dell’industria alimentare;
  2. Un inquadramento corrispondente alle effettive mansioni svolte, per tutti e subito;
  3. Che Panificio Toscano e Unicoop Firenze si siedano a un tavolo di trattativa.

Fonte: Potere al Popolo



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