Legge poli tecnologici, Rollo: "Numerose lacune, investire su Navacchio"

Il Polo tecnologico di Navacchio, a Cascina

La legge approvata dal consiglio regionale l’altro giorno da parte del PD sui poli tecnologici della Toscana Costa presenta numerose criticità, tali da non permettere il raggiungimento dell’obiettivo di creare sinergie tra i poli e nuove e maggiori servizi alle imprese - afferma Dario Rollo, sindaco reggente di Cascina. Per raggiungere gli obiettivi condivisi dai poli tecnologici, che si caratterizzano ognuno per specifiche vocazioni e peculiarità, non era necessaria la predisposizione di una nuova legge regionale, ma sarebbe bastato riprendere quella sulla competitività, in particolare per quanto concerne le reti di impresa. Era, ed è ancora possibile quindi, se c’è realmente la volontà di unificare certi servizi e condividere certe strategie, istituire fin da subito un nuovo soggetto giuridico che rappresenti l’insieme dei poli tecnologici toscani e intervenire direttamente o indirettamente nella compagine societaria da parte della Regione. L’attuale legge prevede innanzitutto un prestito partecipativo, e non un finanziamento a fondo capitale, di appena 1 milione in 3 anni, terminati i quali la Regione può richiederne la restituzione. Inoltre le risorse sono destinate a finanziare ulteriori attività e non a ricapitalizzare le società partecipanti al progetto. Durante l’audizione della Proposta di Legge in commissione regionale avvenuta alla fine di giugno, ho chiesto, più volte e con forza, che la proposta fosse modificata sostanzialmente illustrando tutte le criticità della stessa e invitando l’ente regionale ad impegnarsi ad investire seriamente sul Polo Tecnologico di Navacchio, che rappresenta ad oggi la struttura aggregante per tipologia e dimensione. Per fare questo però ha dichiarato che occorre risolvere il problema finanziario creato dalle gestioni passate a maggioranza PD, problema conosciuto da parte di esponenti regionali di sinistra dato che esprimono ancora propri rappresentanti all’interno della società. Nonostante il piano di rientro dal disavanzo, condiviso dalla regione stessa, la situazione finanziaria risulta ancora alquanto critica e, più volte, il comune di Cascina ha invitato il management a intervenire in maniera più incisiva. La legge appena approvata non risolve, né tantomeno migliora, la forte esposizione finanziaria nei confronti di istituti di credito per il cospicuo debito accumulato negli anni passati. Quindi la legge in esame sembra più uno spot da parte di qualche rappresentante regionale PD, che ha già iniziato a sventolare in campagna elettorale, piuttosto che una risposta efficace per il rilancio dei poli della costa. La proposta alla risoluzione del problema invece si sostanzia nell’applicare le già esistenti norme regionali (vedi LR 35/2000 così come modificata dalla LR71/2017 Disciplina del sistema regionale degli interventi di sostegno alle imprese, Art 3 comma 1 lettera f.) al fine di istituire una rete tra i poli tecnologici così da creare sinergie tra i poli stessi e permettere alla regione un intervento finanziario diretto per il rilancio del sistema – conclude Rollo.

Fonte: Comune di Cascina



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