Morte a Castelfiorentino, l'Asl: "Tipologia di lavoro pericoloso e che spesso sfugge ai controlli"

L'infortunio mortale avvenuto lo scorso giovedì a Castelfiorentino, in cui un lavoratore di soli 27 anni è caduto dal tetto di un capannone industriale, da una altezza di circa 10 metri, mentre svolgeva un’ attività di impermeabilizzazione ha suscitato anche negli operatori intervenuti dell’unità funzionale igiene e sicurezza sui luoghi grande sconcerto e dispiacere, vista la grande attenzione che viene rivolta nell’esame dei piani di lavoro che riguardano le rimozioni di coperture contenenti amianto.

Gli interventi su coperture non portanti quali, ad esempio. manutenzione, rimozione o anche semplice controllo del loro stato, sono, infatti, notoriamente operazioni ad elevato rischio e occasione di infortuni spesso gravi se non mortali, per sfondamento della copertura e conseguente caduta dall’alto.

Nonostante la numerosità dei controlli sul territorio (nel primo semestre del 2019 solo nell’area empolese 146 controlli in cantiere)  questo tipo di attività spesso sfugge facilmente, proprio in considerazioni dell’ assenza di comunicazioni e della brevità dei lavori da effettuare: occorre, quindi, maggiore responsabilità da parte di chi affida i lavori e di chi li compie.

Nel 2018, nell’ambito del Piano strategico Regionale per la sicurezza del lavoro 2016-2020, sono stati ispezionati nel territorio dell’Azienda USL Toscana Centro (Empoli, Firenze, Pistoia e Prato) 1134 cantieri edili, emessi 323 verbali di prescrizione, le imprese verificate per rischi lavorativi sono state 1864 e i sequestri 4. 

Nel primo semestre del 2019 i cantieri edili ispezionati nella AUSL Tc sono stati 744 e 182 le prescrizioni.

Fonte: AUSL Toscana Centro



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