Pista Peretola e nuovo terminal a Pisa, il pensiero di Diritti in Comune

La telenovela sull'ampliamento dell'aeroporto di Peretola continua, puntata dopo puntata. Del resto, come accade (guarda caso!) per la più nota delle grandi opere inutili, ossia il Tav, non può che essere così: difendere l'indifendibile produce inutili (appunto!) lungaggini burocratiche, dato che il progetto fa acqua da tutte le parti. O meglio, rischia di essere sommerso dall'acqua, dato l'elevato rischio idrogeologico presente nell'area in cui dovrebbe essere realizzata la nuova pista aeroportuale.

Dopo l'annullamento a maggio della Valutazione d'impatto ambientale da parte del Tar della Toscana, in quanto “non conteneva quel grado di dettaglio minimo e sufficiente affinché il Ministero dell’Ambiente addivenisse ad una corretta valutazione di compatibilità ambientale, non essendosi individuati compiutamente le opere da realizzare”, é di questi giorni la notizia che i due ministeri competenti nella procedura di Via (Ambiente e Cultura) e l'Ente nazionale dell'aviazione civile (Enac) hanno deciso di non appoggiare il ricorso al Consiglio di Stato, già presentato dall'Avvocatura dello Stato, che sarà invece supportata dai ricorsi di Regione Toscana e Comune di Firenze.

Si tratta di un risultato politico di grande rilevanza, ottenuto soprattutto grazie a tutti coloro (comitati, associazioni, movimenti, forze politiche, enti locali) che in questi anni si sono mobilitati contro la realizzazione della nuova pista di Peretola. Un risultato che isola ancora di più la Regione Toscana, il suo presidente Rossi, nonché il PD, sempre sulle stesse posizioni della Lega quando vanno difesi i grandi interessi economici, anche a scapito della tutela dell'ambiente.

Da parte nostra, coerentemente con quanto da sempre sostenuto, stigmatizziamo il sostegno del Comune di Pisa e della Provincia di Pisa, in quanto soci di Toscana Aeroporti, alle scelte di Corporacion America, che evidentemente non collimano con l'interesse pubblico. E chiediamo che gli enti locali, a partire dal sindaco Conti e dal presidente della Provincia Angori, si attivino affinché venga convocata urgentemente un'assemblea dei soci, in cui procedere alla formale richiesta a Toscana Aeroporti di non ricorrere al Consiglio di Stato e di rivedere il masterplan, stralciando la nuova pista.

Al contempo, non riteniamo tollerabile il ricatto che Corporacion America continua a perpetrare, facendo slittare l'avvio dei lavori del terminal nello scalo pisano. Per questo, abbiamo chiesto un controllo sui bilanci della società per verificare che le risorse, peraltro già stanziate, siano effettivamente disponibili, ma la società si rifiuta di presentarsi nella commissione di controllo e garanzia del Comune. Come anche in Consiglio comunale.

Concludiamo dicendo che, su questo terreno, non ci possono essere ambiguità, anche in vista delle prossime elezioni regionali: la contrarietà alla pista di Peretola e, al contempo, la propensione ad investire nel potenziamento della mobilità su ferro, sempre più in sofferenza nella nostra Regione, specie nelle tratte maggiormente utilizzate dai pendolari, devono rappresentare un punto cardine di una proposta di alternativa alle forze politiche che, trasversalmente, sostengono a spada tratta le privatizzazioni nei trasporti pubblici, con le inevitabili ripercussioni negative sugli interessi di cittadine e cittadini.

Nel frattempo sosteniamo le nuove azioni legali intraprese contro la nuova pista di Peretola e porteremo a settembre con urgenza la discussione in Consiglio comunale.

Diritti in comune: Una città in comune - Rifondazione Comunista - Pisa Possibile



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